Capitolo 9

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Sarah
Il dopo puntata è sempre diverso per ognuno di noi. C'è chi si sfoga per qualche critica ricevuta, chi è contento per essere arrivato in alto in classifica, chi piange, chi si mette subito a mangiare (solitamente Petit) e chi scompare completamente. Oggi ho deciso di far parte degli ultimi. Finita la registrazione sono corsa in sala relax a recuperare le mie cose e poi subito in casetta, rintanata nella mia camera. 

Per un po' ho fatto finta di dormire. Mari e Sofi sono entrate nella stanza chiamandomi e zittendosi subito quando vedevano che ero rannicchiata a letto con gli occhi chiusi. Ad un certo punto mi sono addormentata veramente, ma doveva essere un sonno leggero perchè mi è sembrato che qualcuno bussasse alla porta. Credo persino di essermi sognata qualcuno che mi spostava i capelli. 

Ora sono le 21 e sicuramente tutti gli altri staranno mangiando di là. Io non ho voglia. La dormita non è stata per nulla rigenerante. L'angoscia dovuta a ciò che è successo in puntata è rimasta, mescolata al mal di testa martellante dovuto alle lacrime. Sono distesa sul letto con la mano sugli occhi per coprirmi dalla luce quando Lucia entra in stanza. 

"Saretta, che hai?" Mi chiede dolcemente, sedendosi accanto a me e spostandomi il braccio dagli occhi. Non abbiamo legato tantissimo da quando è entrata ma c'è sempre se qualcuno ne ha bisogno. 

"Nulla Lucy, solo un po' di mal di testa" Le dico sollevandomi e appoggiando la schiena al muro. Noto che sulle gambe ha appoggiato un piatto con dei tranci di pizza che, quando vede che sto fissando, mi porge. "Te li ho portati perché ho visto che non venivi di là" La ringrazio e poggio il piatto sul comodino. Se mi va li mangerò dopo.

"Sicura che vada tutto bene, oggi in puntata sembravi abbastanza agitata" Domanda, l'accento americano che spicca. Queste erano le domande che volevo evitare, non sono proprio in vena di parlare della puntata di oggi e del discorso di Maria. 
"Si si, tutto ok, è stata solo una settimana stressante" Provo a liquidarla, ma lei non demorde, intenzionata a farmi parlare e lo fa con l'ultima domanda che mi aspettavo facesse. 

"C'entra anche quello che è successo con Holden? L'altro giorno ero sul divano e ti ho vista tornare piangendo dopo che eri stata nella sua stanza. In casetta tutti abbiamo notato che non vi parlate più e oggi lui sembrava molto preoccupato mentre cantavi e anche dopo quando parlavi con Maria" Le esce tutto di getto o forse sono io a sentire tutto senza pause. Per un attimo non le rispondo, la guardo soltanto riflettendo su quello che ha appena detto. 

Mi ha vista piangere... tutti lo hanno notato... sembrava preoccupato...

Quando ho chiuso la porta della camera blu e le lacrime hanno iniziato a scendere, pensavo che nessuno mi avesse visto. Le gradinate erano vuote, così come la cucina. Tutti erano fuori a fumare oppure ancora dovevano rientrare. Lucia sul divano non l'avevo proprio vista. 

"Non pensavo che qualcuno se ne fosse accorto..." Sussurro, gli occhi sulle mani che continuano a grattare lo smalto che ogni settimana mi ostino a mettere ma che poi trovo tutto rovinato. 

"Cosa? Che piangevi oppure che non parlate più?" Sembra più una domanda retorica, la sua. "Credo entrambe" Confesso imbarazzata. Lei mi guarda con tenerezza, un sorriso sincero di chi pare capirti. 
"Per la prima cosa te l'ho detto che ero sul divano. Per l'altra è ovvio che tutti lo abbiano notato. Ormai era diventato normale vedervi assieme. Ogni volta che ti serviva un parere per le cover cercavi lui e quando diceva di non voler parlare con nessuno alla fine era sempre con te nel giardino b. Nahaze ha persino insinuato ci fosse qualcosa tra voi due" Spalanco gli occhi all'ultima frase, sentendo le mie guance andare in fiamme. 
"Ma no, non c'è nulla" Balbetto, tra una risatina nervosa e l'altra. 

Perché allora stai arrossendo, Sarah?

"Infatti glielo abbiamo detto. Anche se ora le tue guanciotte rosse sembrano dire altro, Saretta" Un sorriso malizioso le si allarga sulle labbra, quando con due dita mi stringe una guancia, così come ha sempre fatto mio zio. Ridiamo entrambe, io per l'imbarazzo e lei divertita, e per un attimo mi sembra di star meglio. Poi lei torna seria. 
"A parte gli scherzi, dovreste chiarire" Mi consiglia. E allora sento di doverglielo dire, del perché finora non sono più andata a parlargli. Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno.

"Non sono sicura che lui voglia" Ammetto. Lucia mi guarda, spronandomi a continuare. "Quando sono andata a parlargli, subito dopo la discussione, mi ha fatto intendere che aveva sbagliato a fidarsi di me nell'ultimo periodo. Era deluso, si vedeva, e mi ha detto di lasciarlo solo. Il giorno dopo l'ho visto chiarire con Martina e Gaia e anche con gli altri, ma con me non ha più parlato. Allora mi sono iniziata a fare delle pare, sul fatto che non volesse più parlarmi" Faccio una pausa, quando sento una lacrima scendere sulla guancia. L'asciugo subito, prima che la ballerina se ne accorga e continuo.

"Ho sempre avuto il timore di deludere la gente e di restare sola. Mi faccio sempre un sacco di paranoie su come sembro agli occhi degli altri. Ogni volta mi chiedo se alle persone piace stare con me e se pensano che ne valga la pena spendere il loro tempo con me. Ciò che è successo con Jo penso sia stata semplicemente la dimostrazione di queste mie paure" Non lo avevo mai detto a nessuno. E solo ora mi rendo conto di aver sbagliato, perché dirlo a Lucia mi ha fatto sentire meglio. È come avere un peso in meno addosso.

"Saretta tu sei un sole. Tutti vorrebbero conoscerti e averti come amica, perché porti un sacco di vitalità. Si vede che sei proprio entusiasta della vita e nessuno penserebbe di aver sprecato tempo stando con te" Me lo dice con un sorriso a trentadue denti e io non posso fare altro che abbracciarla. Queste sue parole mi arrivano come una coperta in pieno inverno, portano calore. Lei mi accarezza i capelli e per un attimo mi sembra di stare tra le braccia di mia sorella, tutte le volte che mi consolava.

"Grazie Lucy, sei la prima con cui riesco a sfogarmi" Le confesso, ancora tra le sue braccia.

"Always here, baby" Esclama, facendomi ridere. La adoro quando se ne esce con queste frasi in inglese.

"Adesso basta piangere" Scioglie l'abbraccio e mi asciuga le lacrime con i pollici.

"Ora ci andiamo a divertire" Mi prende la mano e mi trascina giù dal letto, quasi facendomi cadere. Le mie lamentele non servono a nulla. Mi trascina in cucina dove c'è Lil che lava i piatti, ma che non ci considera più di tanto.

"Nic, Mari venite mi serve il vostro aiuto per fare riprendere Saretta" Grida, mentre apre la porta che dà sull'esterno per richiamare i due ballerini, seduti fuori a fumare insieme ad altri. Io resto qualche passo indietro rispetto alla ballerina americana, ma dalla vetrata riesco a vedere due occhi puntati su di me. La sigaretta in una mano e il cellulare nell'altra, mentre Kumo continua a parlargli. Ma lui non gli risponde.

Distolgo lo sguardo quasi subito, raggiungendo Lucia e gli altri due ballerini verso le gradinate. Nicholas fa partire Just dance in tv e per un'ora mi ritrovo a ballare con loro, un po' costretta, un po' con la voglia di farlo. Stacco la mente e dopo più di una settimana mi sento meglio.

Anche se ho ancora molto da risolvere...

Ossidiana \\  HoldarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora