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Inoltre comunico che tutti i personaggi che svolgono atti sessuali, e non solo, sono tutti maggiorenni, quindi seguono la normativa Wattpad.

Vi chiedo inoltre di lasciare una stellina e un commento. So che non sembrerà importante, ma i commenti e le stelline aiutano a capire se la storia sta piacendo.
                                                                                                Detto questo, spero che la lettura vi piaccia.

🎀🩷

MADISON

Sono impegnata a cercare il vestito da mettere domani sera, alla festa più attesa dell'anno, ma la mia migliore amica continua a tempestarmi di chiamate.
Sbuffo e prendo il telefono che avevo buttato poco fa sul letto.
«Sto cercando il vestito da mettere domani sera, si può sapere cosa vuoi?» le chiedo infastidita.
«Fidati. Quello che sto per dirti ti interesserà molto più del vestito. Amir Harrison si è fidanzato con Betty Green»
Cosa?
«Dici sul serio?» domando incredula.
«Sono serissima. Il tuo ex si è messo con la più pallosa della città»
Mi lascio scappare una risatina.

***

Sto camminando lungo il corridoio della mia scuola quando lo vedo.
Vedo Amir Harrison che tiene la mano a Betty Green.
Che schifo.
Vado verso il mio armadietto in modo da riporre il materiale e prendere solo l'occorrente per la giornata.

Tra pochi minuti dovrei incontrare Ava, la mia migliore amica.
Apro l'armadietto e un ragazzo mi si avvicina.
Ha gli occhi verdi e i capelli biondi, è molto carino, il classico "smash", ma questo non è il momento di pensarci.

Aspetto sia lui a parlare.
«Ciao» inizia a dire.
«Ciao, non credo di conoscerti» gli ricordo.
«Oh, sì, giusto. Piacere. Sono David» dice facendo un occhiolino che lo mette al quanto in ridicolo. 
«Okay, cosa vuoi, David?» gli rispondo già stanca e seccata delle conversazione.

Sono una persona facilmente irritabile e se mi arrabbio con te non sono solita a nasconderlo.
Devo sicuramente avere qualche problema con la gestione della rabbia, perché nonostante non sia una persona violenta e non alzi le mani a nessuno, frasi come ' se non la smetti ti tiro un pugno ' oppure ' ti do un calcio in culo e vedi come ti tappi quella bocca ' non mancano quasi mai.

«Mi chiedevo se stasera andrai con qualcuno alla festa» mi dice David riportandomi alla realtà.
«Non vado con nessuno. Ma non perché nessuno mi abbia proposto di andare con lui, ma per il semplice fatto che ho dato la stessa risposta a tutti, ovvero no» dissi accennando un sorrisetto provocatorio.
Lui sorride, si volta e se ne va.
Okay, va bene. Adesso neanche si salutano le belle ragazze?

«Mad!» mi richiama la voce della mia migliore amica a qualche passo dal mio armadietto.
«Ava!» esclamo sorridente.
Lei mi corre incontro e mi avvolge con le sue braccia.
Non mi piacciono molto gli abbracci, soprattutto di prima mattina, ma per lei mi spezzerei anche l'osso del collo.
Ricambio l'abbraccio senza nemmeno pensarci.

Ci stiamo avviando verso l'aula di chimica, quando un ragazzo dai capelli ricci e castani ci interrompe.
«Sei Madison, giusto?» mi chiede con il fiatone
«Sì, perché?» chiedo stranita.
«Volevo sapere, se ehm. Aspetta. Mio fratello vorrebbe vederti urgentemente nel parcheggio di scuola».

La divisa comincia a darmi fastidio e la conversazione ancora di più.
«Chi è tuo fratello? E chi sei tu? Quanti anni hai?» gli chiedo.
«Mio fratello è Ryan Campbell e io sono Samuel Campbell. Sono del secondo anno»
Adesso ricordo dove ho già visto quel naso perfetto.

«Ho capito chi è tuo fratello. Adesso lo raggiungo nei parcheggi, tu vai in classe». 
Certo che ho capito chi è. Come potrei dimenticarlo.
Lui annuisce, mi saluta e scappa via.
Saluto Ava ed esco da scuola.

L'aria fredda mi solletica lo zigomo.
Guardo il parcheggio pieno d'auto e mi chiedo dove possa essere Ryan.
Quando giro la testa a sinistra vedo la sua auto sportiva parcheggiata e lui al suo fianco.
Cammino fino a lui e lo saluto.
«Come mai mi vuoi qui, Ryan?».
«Volevo chiederti un favore, Piccola Mad».
«Dimmi».

La mia faccia si fa più seria e lui se ne accorge, perché anche la sua cambia di conseguenza.
«Stanotte serve più alcol... riusciresti a procurarne qualche bottiglia?»
«Non lo so, ti faccio sapere. Nel caso passa a casa mia a prenderle prima della festa».
Saluto e vado via.
Entro di nuovo a scuola.

I corridoi sono vuoti, la campanella è già suonata.
Noto una presenza.
Un ragazzo alto se ne sta poggiato al muro, fumando.
Il suo viso di profilo è perfetto.
Ne sono certa, è Blake Harris. 
Un ragazzo affascinante, violento e che tutti temono.
Quando passa tutti lo guardano, ma nessuno osa avvicinarsi.

I suoi due migliori amici sono tra i ragazzi più popolari della scuola. Uno fa parte della squadra di football, mentre l'altro di quella di rugby. Due sport praticamente identici, se non fosse per le dimensioni del campo.

Cammino fino all'aula di chimica ed entro in classe.
Il professore non fiata, ma alza gli occhi al soffitto, ed è più forte di me.
«Che c'è, professore? Non è felice della mia partecipazione alla lezione?»
Lui si innervosisce.
«Signorina Lewis, vada al suo posto, prima che la mandi in presidenza!»
Scrollo le spalle e vado a sedermi.

Odio le mancanze di rispetto, soprattutto nei miei confronti.
E ritengo che alzare gli occhi al cielo quando passo sia una mancanza di rispetto.
Tutti cominciano a chiacchierare e il professore prova a richiamare l'attenzione della classe, senza successo.

Quando però entra Blake Harris tutti si zittiscono.
Sfila davanti ai banchi e si siede nel posto in fondo a sinistra.
Vicino a lui ci sono seduti i suoi amici che lo salutano con un sorriso.
Io sbuffo e lui sembra accorgersene.
Sorride come se avesse colto la provocazione, ma non mi degna di uno sguardo.
Provo ad aspettare la fine della lezione, ma non riesco. Mi alzo ed esco dall'aula.
Il professore ormai sa che è inutile ricordarmi che bisogna chiedere il permesso, così scuote il capo e mi lascia uscire.

Raggiungo la porta dell'uscita d'emergenza e la spalanco.
C'è una rampa di scale esterne in ferro, che portano al lato della scuola.
La classe di chimica è al terzo piano.
Prendo un pacchetto di sigarette e ne estraggo una.
Metto nuovamente la mano nella tasca della giacca dell'uniforme per cercare l'accendino, ma non lo trovo.
«Ti serve questo per caso?» mi chiede una voce alle mie spalle.
Io mi giro e vedo che a chiedermelo era stato Ryan.
Annuisco e lui mi lancia un accendino rosso con delle fiamme disegnate.
Lo prendo al volo e lui si siede accanto a me accendendosi anche lui una sigaretta.
«Come mai non sei in classe?» domanda.
«Potrei farti la stessa domanda... ti ricordo che sei già stato bocciato».
Lui scuote il capo e butta fuori una grande quantità di fumo dalla bocca.

Maybe madly in love with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora