Il mattino giunse a scacciare la bufera qualche ora più tardi, sollevando come un vessillo il sole rovente dei giorni antecedenti per mostrare ad occhi umani ciò che Dio poteva scatenare dal Cielo a manifesto della sua potenza.I raggi dorati passarono ovunque, sfiorando boschi, colline, mura e tetti, infilandosi in finestre e pertugi e riportando il colore ad un mondo stravolto. Uno di essi si staccò dall'astro e viaggiò nel cielo terso, cavalcando la brezza per giungere ad una finestra chiusa, una piccola finestrella da cui passò per illuminare un ampio letto su cui, in una posizione del tutto anomala, stavano sdraiati due corpi nudi stretti l'uno accanto all'altro, cristallizzati nell'ultima posizione assunta quando il sonno aveva vinto i sensi e imposto sui corpi il suo dominio comandando un riposo che non gli aveva visti allontanarsi neppure quando gli occhi si erano chiusi.
Manuel fu il primo a destarsi, aprendo gli occhi sul profilo che dormiva al suo fianco, un viso immacolato che pareva non aver mai conosciuto la violenza in quell'esatto istante. Dormiva Simone, dormiva coi ricci scomposti e la bocca semi aperta, le labbra ancora gonfie della notte precedente quando erano state sue, sue e di nessun altro nel meraviglioso girotondo che gli aveva raccolti e accolti per regalargli un briciolo di gioia nel calvario che la vita sapeva e aveva saputo essere.
Lo osservò, trovandosi stupidamente a sorridere nel mentre, e presto le sue labbra furono nuovamente su quelle dell'altro, posandosi lievi per non disturbare il suo riposo. Baciò la bocca e poi il mento, seguendo poi un percorso in discesa che lo portò a toccare il collo, la spalla, il braccio decorato da quel misterioso bracciale e poi il fianco, scendendo giù, sempre più giù, tracciando il profilo del corpo del franco mentre lo misurava a suon di baci, fino a che la corsa non ebbe termine, fino a che la strada non biforcò e lui si fermò, sospeso fra le direzioni. Una parte di lui, quella razionale, diceva di continuare la discesa, che la misurazione del corvino era lungi dal finire mancando tutte le gambe ancora. L'altra però, quella che Simone aveva liberato dalla prigione in cui l'aveva sepolta, suggerì altro, gridando il suo desiderio di fare una deviazione e scendere di meno, formandosi su ciò che in quel momento ciondolava inerte sotto ai suoi occhi, suggerendo neppure troppo poeticamente di appagare finalmente curiosità e desiderio e fare come Simone aveva fatto non una ma ben più di due volte con lui, accogliendo ciò che rendeva il franco avanti a lui un uomo. Certo sarebbe stato strano, bisbigliava la voce, e certo avrebbe poi dovuto spiegare a Simone il motivo di quella scelta perché sicuramente si sarebbe destato in conseguenza, ma per la prima volta in vita sua non trovava impensabile farlo, non gli importava di dover dare spiegazioni perché era sicuro che Simone avrebbe capito. Lo trattenevano solo il timore di fargli male per inesperienza e il pensiero di cosa avrebbe potuto pensare suo padre se si fosse scoperto e, soprattutto, di ciò che avrebbe potuto fare all'angelo che gli dormiva accanto.
Era così assorto nella riflessione che finì col premere troppo e Simone, forse anche per via della lunga esperienza da cacciatore nei boschi, finì col destarsi in reazione, sbattendo gli occhi per metterlo a fuoco e accertarsi di vederci bene e non ingannarsi se diceva di vedere ser Manuel Ferro da Nemi totalmente nudo che teneva posate le labbra sulla curvatura del suo bacino.
«Manu» biascicò ancora impastato da al sonno «Che stai facendo?».
«Ti bacio Simò» replicò pronto, riposando le labbra sul bacino del corvino «Perché? Te disturba?».
«Assolutamente» replicò stiracchiandosi, la mano istintivamente poggiata sulla sua spalla muscolosa che la sera prima lo aveva stretto a sé «Ma perché così?».
«Perché ti voglio imparare a memoria Simò» rispose, tornando a baciargli la pelle, stavolta in risalita «Dalla testa alla vita sei lungo quattro volte dieci e poi altri sette baci».
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La ballata del cigno e dello scorpione
FanfictionCi sono persone che vengono al mondo per motivazioni ignote, altre che la gente segue spontaneamente. Ci sono persone che nascondo segreti, altre che neppure sanno di averne. Ci sono persone che sopravvivono contro tutto e contro tutti ed altre che...