«Te lo giuro padre, non accadrà più» si rivolse all'uomo che gli dava le spalle, ritto come un chiodo piantato nel legno, le ampie spalle che ben si vedevano sotto all'abito porpora che indossava quel giorno, ennesimo simbolo della sua sfrontata opulenza.
«Credo fermamente che non avverrà più figliolo» rispose il gran nobile, tornando a girarsi verso di lui con un'espressione serissima in volto, l'espressione che aveva appreso negli anni antecedere l'impartirsi di qualche lezione assai particolare che esulava dalle normali questioni politiche e di duello «E sai dirmi perché lo credo?».
«Perché... Perché ti fidi di me?» tentò di dire, pur sapendo che fosse la cosa sbagliata da dire.
Per natura, Nicola Brandi non si fidava di nessuno se non di sé stesso e di un ristretto concilio di persone che gli anni erano andati ad assottigliare sempre di più. E lui non era parte di quel gruppo, non ne era ancora considerato degno e, stante quanto recentemente accaduto, probabilmente non lo sarebbe stato mai, che una cosa che sapeva di suo padre era che il suo carattere era tanto più forte quanto più debole era la sua capacità di perdonare.
Era un uomo duro, Nicola Brandi, e pure se aveva i suoi momenti di dolcezza quando nessuno poteva vederlo manteneva comuque intatto il carattere coriaceo del mercenario che si era fatto da sé e che, dal niente e con un pugno di uomini reclutati nelle prigioni del milanese, aveva costruito il suo piccolo impero.
«No. Ma questo già lo sapevi. Sei più intelligente di me, di questo te ne dò atto, perciò so che già sai che non è questa la risposta» replicò piatto «Perciò te lo domando di nuovo: sai perché lo so?».
«Perché...» frugò nella testa in cerca della risposta adatta, il disagio crescente che non aiutava né a risolvere l'interrogativo né a sostenere lo sguardo penetrante del padre «Perché ho imparato la lezione. Alcuni errori sono peggiori di altri. E fanno più male di altri».
«Non è ancora la risposta esatta» dichiarò, ed immediatamente lui si sentì attraversare da un brivido gelido «Ma mi compiace sapere che hai guadagnato in saggezza da questa storia. La morte, come la fame, è una maestra eccellente».
«L'ho appreso» deglutì a fatica, sforzandosi di non ripensare alla terribile immagine di Teodoro che penzolava dal loro albero con una corda serrata attorno al collo o a quella del suo viso avvolto nel suo mantello mentre la terra gli ricopriva il viso, celandolo al suo sguardo per sempre.
«Ed è bene. Apprenderlo adesso ti aiuterà a diventare l'uomo che occorre per la nostra sacra missione di alfieri del Papa» gli replicò «Più di un nobile orgoglioso ha finito i suoi giorni sulla punta d'una spada per non aver mai appreso ciò».
«Non accadrà a me» mormorò a testa bassa, sentendo il cuore macerarsi mentre reprimeva per l'ennesima volta il pianto «E non avverrà più nulla che ti possa portare a vergognarti di me padre. Lo giuro sull Trinità stessa».
«Non m'occorre un tale giuramento, figliolo» rispose «Come ti ho detto, so perfettamente che non accadrà più».
«Ma non mi avete ancora detto perché ne siete tanto certo» osò dire, che del resto conosceva suo padre fin troppo bene da essergli noto che questo suo atteggiamento era volto ad indurlo a chiedere ragioni, così che si potesse sempre dire che non fosse stato Nicola Brandi a parlare ma che gli fosse stato chiesto e concedesse in grazia la sua replica.
«Perché se mai dovessi venire a consocenza che è successo di nuovo, Manuel, prenderò il disgraziato che sarà con te in quel momento e ordinerò a Ser Marvasio qui presente di fartelo scuoiar vivo prima di far gettare la sua testa nelle acque del lago» rispose l'uomo, e d'un tratto il suo viso parve trasfigurare per divenire più simile ad una fiera che ad un uomo «Sei l'unico figlio maschio che mi è rimasto e sei l'erede di tutto ciò che ho costruito in questa vita. E quanto è vero Iddio ti assicuro che righerai diritto e, non appena ti avrò trovato la moglie che meglio ti si confà, mi darai un erede che assicuri il casato e mi consenta di andare all'altro mondo con la sicurezza che avrò fatto al meglio il mio lavoro qui sulla Terra. Sono stato chiaro?».
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La ballata del cigno e dello scorpione
FanfictionCi sono persone che vengono al mondo per motivazioni ignote, altre che la gente segue spontaneamente. Ci sono persone che nascondo segreti, altre che neppure sanno di averne. Ci sono persone che sopravvivono contro tutto e contro tutti ed altre che...