6. La guerra alle porte

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TW: scene di violenza,
sangue, morte
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«Ahhh» gemette la donna sotto di lui, inarcando la schiena e schiudendo la bocca rorida per l'ennesima volta da quando erano lì, graffiandogli la schiena nuda mentre la stringeva a sé «Il mio signore è focoso quest'oggi».

«Non ti pago per parlare» le rispose, forse con eccessiva scortesia nel tono che però Gloriana parve ignorare, preferendo di gran lunga lanciare un nuovo strillo quando affondò dentro di lei con tutto sé stesso «Sai che cosa devi fare»

Spalancando quegli occhi da gatta che si ritrovava, la ragazza lo afferrò per le spalle e se lo tirò addosso, coinvolgendolo in un bacio appassionato e passandogli poi le dita fra i riccioli scarruffati e sudati, mandandogli una scossa giù lungo tutta la schiena. L'istante successivo prese ad assecondare il suo movimento, lasciando che il compagno sprofondasse fino a scomparire fra i suoi seni, già percependo che fosse prossimo alla fine e pregustando il principio di piacere che stava nascendo in lei tutto sommato. Tremarono come foglie nel vento di dicembre, gemendo sopra al cigolio del letto sul quale stavano avendo il loro amplesso, finché entrambi non giunsero all'acme con un grido e il ragazzo non le affondò sulle spalle, come svuotato di tutto il vigore della gioventù che invece dimostrava.

«Grazie» le rivolse col respiro in affanno «Ne sentivo la necessità».

«Strano» replicò «Ti sollazzi in questo bordello da sette giorni ormai. Nove, se eccettuiamo il sabato e la domenica da dedicare al Signore. Dovresti esser sazio a mio giudizio».

«Mi stai dando del lussurioso?» volle sapere, lasciandosi scivolare supino per poi poterla guardare bene in volto.

«Niente affatto» scosse la testa lei, incominciando ad alzarsi per ripartire con la solita procedura di sempre a base di infuso di prezzemolo bollente e aglio «Ma un uomo non spende tutti questi giorni di fila in un bordello cambiando una ragazza a sera se non di più senza una buona ragione. E non certo uno come voi duca di Nemi. Vi basterebbe schioccare le dita e qualsiasi servetta o contadina sarebbe disposta a soddisfarvi. E anche non lo fossero di loro di propria scelta lo sarebbero i loro padri nella speranza che la vostra semenza attecchisca nei loro verginali e fertili ventri così da risolvere per sempre ogni loro problema».

«Ed è per questa ragione che mi affido a delle professioniste» le rispose, triclinandosi sul letto «E poi io non sono duca di niente. Mio padre è duca. Io sono soltanto...».

«Il suo unico erede maschio inviato a combattere e conquistare gloria sul campo al fianco dell'Imperatore per ottenere il privilegio di una riconferma» completò lei «Conosco questa canzone, me l'hai già cantata. Ma in ogni caso poco muta alla fin fine: tutti prima o poi si sottomettono al verme banchettante e tuo padre non farà eccezione. Quel giorno, tu sarai duca con tutto quello che ne consegue».

«Giorno funesto e pure tardo voglio sperare» borbottò, tremando al solo pensiero di quando il castello di Nemi e il manto di duca fossero ricaduti sulle sue spalle che, per quanto grandi, non erano abbastanza larghe per tutto quello.

«Eppure ineluttabile mio giovane cavaliere dalle lunghe spade» mandò indietro lei, prendendo a pettinare i lunghi capelli con un pettine d'osso intarsiato - probabile dono di un cliente facoltoso - , neppure degnandosi di voltarsi a guardarlo «Ineluttabile quanto il pensiero che scuote il vostro cuore e che vi ha portato qui».

«Il desiderio della carne sulla carne mi ha condotto qui, non altro» provò a dissimulare, ben sapendo che non fosse vero «Un uomo ha le sue necessità naturali Gloriana».

«Non ho mai visto un uomo assecondare le sue necessità naturali con tre donne assieme nella medesima stanza. E di uomini io ne ho visti passare per di qua» ridacchiò lei, seguitando a passare il pettine in quella fiumana di fili preziosi «Ci deve essere senz'altro qualcos'altro sotto. Siete esseri semplici voi uomini per chi vi guarda dal basso in alto come me. Che ti turba così tanto, giovane cavaliere?».

La ballata del cigno e dello scorpione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora