TW: pensieri brutti,
violenza
________«Dovremmo iniziar di pensare di smuovere da questa fortezza e tornare in Oria» pronunciò piatto Aureliano, rivolgendosi al cavaliere biondo al suo fianco che teneva il viso nascosto dietro al bicchiere nel quale intentava di annegare i ricordi.
«Non spetta a me la decisione, lo sai» replicò secco Matteo, posando il bicchiere sul tavolo «Manuel ha... Aveva... Lasciato il ruolo di secondo in comando a Simone e, con la sua dipartita, ora è lui che deve prendere siffatta decisione. Non lo posso scavalcare».
«Ma devi» rimbeccò l'umbro «Devi necessariamente. Più a lungo rimane in comando e più indebolirà la nostra posizione».
«Simone è un arciere, Matteo. Un abile cacciatore, d'accordo, ma non ha esperienza della guerra» aggiunse Pin dall'altro lato del tavolo «Non possiamo permetterci una guida debole o peggio ancora incapace. Devi prendere il comando di questa armata».
«Manuel non ha voluto».
«E Manuel, purtroppo, non c'è più» fu la tetra replica di di Aureliano «Noi invece ci siamo ancora e dobbiamo pensare a sistemare questo pasticcio e riprendere le redini del gioco prima che la notizia della sua morte e di quanto avvenuto qui raggiunga Oria ed Albedo venga a banchettare sulla carcassa ora che non c'è più nessuno in grado di tenergli testa a dovere e con abbastanza importanza da poterlo fare».
«Non è vero che non c'è nessuno, Aureliano» fece eco il ragazzo «Lo dicemmo poc'anzi. C'è Simone e Simone parla a nome di Manuel, ora più che mai».
«Albedo divorerà Simone in un solo boccone al loro primo incontro» ammonì «E nessuno degli altri notabili accetterà mai di prender ordini da un contadino della Linguadoca, lo sappiamo tutti».
«Eppure Manuel è a lui che ha lasciato il manto di suo secondo» replicò «E con la sua caduta ora il bastone del comando appartiene a Simone. Lui voleva così ed io rispetterò la sua ultima volontà».
«Ma era una decisione temporanea la sua, Matteo» riprese Pin «Senza dubbio era la scelta più ovvia nomare Simone come suo successore considerato che, almeno nella teoria, noi altri saremo dovuti già esser belli che morti se fosse caduto lui. Non poteva lasciare un vuoto di comando così grande e ha delegato a Simone quell'onere essendo sicuro che, stando sulle mura, non sarebbe per certo morto a poca distanza da lui» proseguì, prima di guardarsi attorno e assicurarsi che non vi fosse «Ma Simone non è uno di noi, non è unto dall'olio sacro né ha sangue nobile nelle vene. Era ovvio che si sarebbe ripreso il mantello non appena fosse tornato dalla battaglia, com'è ovvio che ora debba esser tu a reclamare il titolo che ti spetta. Sei sempre stato tu il secondo di Manuel, ben prima che Simone arrivasse».
«E sei un longobardo puro sangue» aggiunse Aureliano «Non possiamo permetterci due franchi al comando».
«Parliamo di Simone» emise «Insomma, non farà mai fronte comune con Albedo. Lo odia. Sarebbe più facile vedere il giorno allearsi con la notte».
«Eppure sono più simili di quanto tu rifiuti di vedere Matteo» scosse il capo Aureliano «È nella loro genia di franchi l'esser come sono. Simone era solo trattenuto dalla sua timidezza naturale ma la morte di Manuel ne ha spezzato i ceppi ed ha permesso alla sua matura di manifestarsi in tutta la sua distruttività».
«Ha soltanto respinto un attacco nemico» tentò di liquidare «Non vedo come in ciò possa dirsi dissimile a quella fiera assetata di sangue di Ser Albedo».
«Non ha respinto un attacco, Matteo!» stilettò l'umbro «Ha dato alle fiamme una foresta intera. Ha scientemente spinto una cinquantina di uomini a compiere una mattanza intrappolando in una prigione di fuoco e di fiamme un esercito senza battere ciglio. Ci ha impiegato giorni per cercare di convincerci che Ivonora non fosse una strega ma non gli è stato necessario che un istante per incenerire sul posto migliaia di uomini e rimanere ad ascoltarne l'agonia».
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La ballata del cigno e dello scorpione
FanfictionCi sono persone che vengono al mondo per motivazioni ignote, altre che la gente segue spontaneamente. Ci sono persone che nascondo segreti, altre che neppure sanno di averne. Ci sono persone che sopravvivono contro tutto e contro tutti ed altre che...