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Michael non corse al massimo della sue potenzialità, anzi.

Stabilì un'andatura che lui definiva "da pony". Era quella che immaginava per quei piccoli cavalli grassi. Una specie di trotto, un sacrificio enorme per un corpo allenato come il suo. Ma lo fece per Tom, che gli correva a fianco ed era lento come un ottantenne.

Quella mattina Michael aveva bevuto un frullato di cavolfiore, in casa non aveva altro, e si era messo l'autoabbronzante. Il pallore dovuto alla dissenteria e agli incubi non se ne andava. Nonostante ciò Tom gli fece un complimento.

«Sei in ottima forma, Michael!».

Quella lusinga lo distolse dai suoi pensieri.

«Tom perché qualche volta non andiamo a correre in montagna?» disse indicando col capo le cime innevate che vegliavano su Pie Town.

«Potresti spaccare della legna».

Tom sembrò non capire.

Michael invece stava già viaggiando con la fantasia. Il suo pensiero corse subito al film Brockeback Mountain. Jake Gyllenhall era uno dei suoi tipi ideali da sempre.

Tom aveva il fiatone e costrinse Michael a rallentare ancora.

«Mi dispiace, correre non fa proprio per me».

L'ombra di barba incolta rendeva Tom molto sexy.

«Io sono più un tipo da film e divano».

Michael alzò gli occhi al cielo.

«Deve essere del Capricorno. Per forza» borbottò tra sé e sé.

«Cosa?»

«No, niente. Anche a me piacerebbe molto una serata film».

Tom ssi illuminò.

«Presto ci sarà la serata cinema all'aperto, vicino alla "Locanda delle ostriche"». Michael pensò che fosse incredibile come Tom non avesse colto le sue allusioni. Desiderava una serata in due, non con tutta Pie Town.

Forse Tom era tonto. Forse era solo eterosessuale.

Michael scosse la testa. No, non era possibile. L'incanto si era rotto e Michael si accorse di essere finito in fondo alla fila. Dietro di loro c'era solo il povero Alan che zoppicava.

Michael era un tipo competitivo, non poteva accettare di finire ultimo. Nemmeno per stare vicino a quel fusto di Tom.

«Tom,mi dispiace!» disse scattando in avanti. Prese a correre veloce, scartando e superando tutti quelli che stavano solo passeggiando godendosi il panorama.

Lui invece pensava alla gara. Voleva vincere.

Un attimo prima di tagliare il traguardo Michael immaginò una pioggia di coriandoli e stelle filanti. Si sentì come se stesse entrando nella gloria di una classifica di corridori mondiali. Tagliò il nastro provò una gioia incontenibile. Non caddero coriandoli, solo delle margherite stropicciate che gli lanciò Patty. 

Michael sollevò la Coppa di cartapesta al cielo. Avrebbe voluto fare un discorso di ringraziamento ma tutti stavano ancora ansimando lungo la salita.

Cercò di vedere Tom tra la folla ma non lo trovò.

Si arrampicò su un albero per vedere più lontano. Tom era laggiù, un sexy puntino blu molto lontano.

Michael vide che Tom non guardava dritto davanti a sé, teneva l'andatura da pony e parlava con qualcuno al suo fianco. Aveva uno dei suoi bellissimi sorrisi. Chiacchierava con un ragazzo mai visto.

Una morsa attanagliò lo stomaco di Michael e per una volta non era il lattosio, ma la gelosia. 

«Bravissimo, Michael!» Patty lo abbracciò quasi soffocandolo.

«Vieni, ti aspettano una fetta di torta e un bicchiere di bourbon».

Michael si lasciò accompagnare. Certo che avrebbe mangiato la torta, era una giornata da zuccheri e carboidrati quella! 

Tom non ci aveva messo molto a sostituirlo, forse non gli piaceva abbastanza. Forse per niente.

Michael prese la torta e si allontanò dalla folla. Le mele calde erano davvero deliziose e gli riscaldarono lo stomaco indolenzito. Si avvicinò all'Oceano e si sentì malinconico.

Quando fu solo parlò all'acqua, ad alta voce.

«Ti ringrazio di avermi salvato la vita. Chiunque tu sia, signora sirena».

Perla ascoltava nascosta da alcune giunchiglie. Era stupita delle parole di Michael.

«Spero di vederti presto. Insomma se tu puoi camminare e cose così. Non ci sono tante cose interessanti da fare qui. Ma le persone sono gentili. Speciali. Per loro la diversità non è un problema». Un velo di tristezza attraversò il suo volto. 

Così Michael si allontanò, deluso. Con il cuore incrinato.

Seguì la piccola folla che andava riunendosi verso la chiesa di padre Nicholas.

Maratona a Pie TownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora