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Patty e Harry avevano seguito docilmente Ciobar fino alla fabbrica.

Patty dovette ammettere che Harry guidava meglio di Alan, anche molto più veloce. Certo, vista la situazione, sarebbe stato meglio andare piano!

Entrati nella fabbrica Patty iniziò a mugolare, rapita dall'odore di burro e biscotti. Nonostante fosse abbandonata da diverso tempo, infatti, nella fabbrica era rimasto quell'aroma delizioso.

Ciobar indicò loro uno strana macchinario.

«Forza, mettetevi lì, così posso legarvi».

Patty iniziò a parlare tra sé e sé. Sembrava decisamente meno preoccupata del povero Harry, che sudava copiosamente.

«Chi mai abbandonerebbe una macchina taglia-biscotti praticamente nuova?» Patty iniziò a girare attorno al macchinario, come se si trovasse in un qualunque negozio di elettrodomestici e dovesse acquistarlo.

«Santo cielo, cosa potrei farci con una macchina simile a Natale!»

Gli occhi di Patty si illuminarono, tanto che sembrò dimenticarsi di dove si trovava. Ma soprattutto si dimenticò di avere una pistola puntata addosso.

«Harry, credi che ci starebbe nel bagagliaio?».

Il povero Harry cercava di asciugarsi il sudore con un fazzoletto già zuppo.

«Non saprei» disse, cercando di capire se Ciobar avrebbe ucciso prima lui o prima Patty.

«Ah, che stupida!» disse Patty battendosi la fronte «nel bagagliaio ci sono delle torte di mele che ho preparato. Non possiamo schiacciarle, ma in caso possiamo mangiarne qualcuna». Ciobar e Harry la fissavano come se fosse pazza.

«Forza, mettetevi lì!» gridò Ciobar facendo sobbalzare il povero Harry.

«Devo legarvi fino a che non si presenterà l'uomo che cerco!».

Patty sembrò accettare docilmente, forse perché così era certa di potersi poi appropriare di quello splendido taglia-biscotti.

Ciobar ci mise un po' a trovare una corda tanto lunga per poterli legare entrambi. Patty iniziò a lamentarsi che era ancora convalescente e che così le sue costole non potevano guarire nel modo giusto.

«Harry» sussurrò poi, quando vide che Ciobar si allontanava «credi che ne usciremo vivi?»

Harry annuì. Poi si ricordò che Patty non poteva vederlo, Ciobar li aveva legati ai lati opposti del macchinario. Così non avrebbero potuto "confabulare", disse.

«Patty vedrai che qualcuno verrà a salvarci, stai tranquilla. Sono sicuro che Tom ci sta già cercando e Alan avrà già dato l'allarme a quest'ora».

Patty sbuffò.

«Se solo potessi prendere una fetta di torta». Ci rifletté su.

«Senta, signor Ciobar!» lo chiamò a voce alta. Ad Harry prese un infarto.

«Patty, ma sei impazzita?».

«Nel bagagliaio della macchina ci sono delle torte. Che ne dice di prenderne una e fare merenda?».

Harry era rivolto verso il muro, perciò non poteva vedere niente di ciò che stava accadendo.

«Se è un trucchetto torno e ve la faccio pagare!» disse l'uomo.

«Oh,no! Lo giuro!».

Ciobar andò verso il bagagliaio della macchina. Harry sentiva la felicità di Patty anche se non poteva vederla.

«Harry vedrai, ti sembrerà il paradiso. Le mie torte di mele e bourbon risvegliano anche i morti!».

Harry deglutì.

«Io...a me non piacciono proprio le torte di mele». 

Lo disse tutto d'un fiato, come se stesse facendo una confessione terribile, e forse per Patty davvero lo era.

«Bè» disse Patty dopo un interminabile silenzio «nessuno è perfetto».

L'inconfondibile e terribile aroma delle mele solleticò i baffi di Harry, che chiuse gli occhi cercando di non pensare a quel dolce molliccio. Insomma, esistevano davvero tanti dolci più buoni, come le crostate. Le torte di mele proprio no, non gli piacevano.

Patty finalmente sazia iniziò a ragionare di nuovo. Doveva pensare a come scappare, senza Alan doveva cavarsela da sola.

«Oh, Alan» disse tra sé e sé, chiedendosi se stesse bene. Lui sì che avrebbe apprezzato la sua torta di mele.

El Ciobar intanto ne aveva la bocca piena e mangiava con gusto. Nessuno al mondo disprezzava le torte di Patty. L'uomo era così distratto che non si accorse del piccolo ermellino che sgusciò nel capannone. Rapido come una saetta, Archie raggiunse i due prigionieri.

Harry non trattene un mugolio di spavento, non appena si trovò quel roditore praticamente in faccia.

Patty, per non farli scoprire, mugugnò più forte mangiando la sua fetta di torta. Ciobar non doveva accorgersi che qualcuno li stava liberando.

Un rumore metallico, all'altro capo del capannone, spaventò Ciobar, che estrasse la pistola.

«Chi c'è? Narciso fatti vedere e affrontami da uomo.»

Calò il silenzio.

«Non vi muovete» Ciobar minacciò i prigionieri.

Si allontanò circospetto, in direzione del rumore che aveva sentito.

Archie aveva dei denti davvero affilati e così non ci mise molto a rosicchiare le corde che tenevano legati i due prigionieri.

Patty si alzò e iniziò a correre finendo dritta tra le braccia di Alan che era comparso come per magia.

«Oh, Alan stai bene!» nonostante le rispettive pance prominenti i due si abbracciarono con calore.

Harry saltellò impacciato, preoccupato di prendere una qualche malattia dal povero Archie.

Ma Ciobar aveva un udito sopraffino ed era già su di loro.

«Non muovetevi!» gridò.

Harry alzò le mani, Alan invece si mise davanti a Patty, facendole coraggiosamente da scudo.

«Non toccherai la mia fidanzata!»

Sì, lui e Patty non ne avevano ancora discusso ma voleva marcare il territorio davanti a quel Minion di Harry. Aveva finito di pensarci troppo, ci pensava da anni ormai!

Patty gli strinse un braccio, emozionata.

Gli occhi di Ciobar roteavano tutt'attorno, si aspettava un colpo a sorpresa. Non erano soli. Narciso saltò fuori da dietro un macchinario, ma Ciobar fu più veloce e lo evitò. 

«Ho un colpo in canna proprio per te, Narciso.»

Un attimo prima che Ciobar premesse il grilletto, Narciso alzò le mani. 

«C'è un tesoro qui. Volevo pareggiare i conti».

Alla parola tesoro, Ciobar si fermò. 

«Non ti credo».

«É nella fontana al centro della Piazza del Mare.»

«Non dovevi dirgli del tesoro!» esclamò Alan, reggendogli il gioco.

Ciobar si distrasse quel tanto che bastava. Il colpo a sorpresa che temeva provenne da dove meno se lo aspettava, dal basso. Archie gli si attaccò ai testicoli, dandogli un gran morso. Ciobar urlò di dolore e la pistola gli cadde di mano.

Narciso colpì Ciobar con un pugno in pieno volto, mandandolo al tappeto. Calciò la pistola lontano. Si udì il suono lontano di una sirena.

«Forza, usciamo da qui» disse agli altri «la polizia sta arrivando!».

Narciso voleva evitare troppe domande.

Patty esitò.

«Alan, credi che quella bellissima macchina taglia-biscotti ci starebbe nel tuo bagagliaio?»

Maratona a Pie TownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora