Gabriel e Perla si stringevano forte.
La loro barca si sollevò sulla cresta dell'onda, sospinta dalla forza del muro d'acqua che stava per abbattersi sulla città.
«Perché il mare ci fa questo?» Gabriel guardò Perla negli occhi.
«Un tempo una delle nostre più fedeli guardiane si sacrificò per un uomo. Si era innamorata.»
Il vento scompigliava i suoi lunghi capelli biondi. Gabriel le teneva il viso tra le mani, non gli importava più ciò che stava per accadere.
«Ray Price la abbandonò. Lei gli aveva donato il più grandi tesoro del mare, il suo cuore.»
Perla si voltò a guardare la città che si faceva sempre più piccola, una macchia di case variopinte e familiari. Ma era la prima volta che dall'alto poteva vederla tutta quanta, tutta intera.
«Laggiù è dove Ben dipinge le barche» disse indicando con l'indice una baracca azzurrina.
«Oh, e laggiù la signora Foster intreccia le ceste di vimini per i pescatori.» L'entusiasmo negli occhi di lei colpì Gabriel come uno schiaffo.
«Ci hai vegliati, per tutto questo tempo.»
Perla sapeva che non era un umana, la terraferma non le apparteneva. «Mi sono innamorata di questa città dai racconti straordinari di mio padre. Sono venuta a vederla e non me ne sono più andata».
Perla strinse con le mani il bordo della barca, sporgendosi più che poteva per riuscire a vedere tutto ciò che era Pie Town.
«L'Oceano desiderava riprendersi ciò che era suo. Si sollevò per distruggere la città ma la guardiana del mare fermò l'onda, con la sua magia.»
L'onda su cui s trovavano iniziò a scendere. Lentamente, come se riportare il suo peso a terra le costasse un notevole sforzo.
«L'amore per gli uomini la tramutò il suo cuore in oro indistruttibile. Poteva respingere l'onda e così fece.»
Un improvviso bagliore nell'acqua sottostante illuminò i volti di Gabriel e Perla. Una sfera di luce dorata brillò, proprio accanto alla barca.
Perla si sporse, mettendo entrambe le mani nella corrente che si era formata. Sì, lui era lì per essere preso. Con le lacrime agli occhi Perla sollevò il cuore d'oro. Da qualche parte nell'Oceano, una corrente gentile l'aveva riportato nelle sue mani. Perla guardò Gabriel commossa.
«Sai, quella guardiana era mia madre.»
Gabriel restò a bocca aperta per la sorpresa.
Perla prese il cuore e lo lanciò lontano, perché trovasse la strada. Il cuore tracciò un arco luminoso nell'aria e arrivò a terra. Toccata la superficie rotolò per qualche metro, senza riuscire a raggiungere il centro della Piazza. Tutto era perduto.
Michael si fece coraggio, lasciò la mano di Tom e scattò in avanti come un felino. Afferrò il cuore, pesava davvero molto. Corse fino alla fontana e rimise il prezioso cuore al suo posto, nel petto della povera statua martoriata. Dall'acqua della fontana riemerse il volto della statua, sollevato da una forza invisibile. Davanti agli occhi increduli di Michael, il corpo di bronzo della sirena si ricompose, tornando integro.
Il bronzo era richiuso attorno al prezioso cuore come se fosse sempre rimasto al proprio posto.
L'onda prese ad abbassarsi, lentamente e inesorabilmente. Davanti alla città si era alzato uno scudo invalicabile. Lentamente la barca ridiscese, cullata da correnti morbide. Gabriel baciò Perla.
«E' stato come un giro su una ruota panoramica» disse lei.
Gabriel remò fino al porto.
«Non posso restare sulla terraferma» disse Perla con un velo di tristezza negli occhi, lasciando la mano di Gabriel.
Lui annuì.
Sapeva che lei non poteva appartenergli, non del tutto.
«Sarò sempre alla mia finestra, per vederti nuotare. E ogni sera sarò qui a darti la buonanotte.»
Perla sorrise sentendo il suo cuore che si riscaldava.
Il cielo rischiarò lentamente, colorandosi di un tenue arancio.
Davanti allo Starbucks di Tom tutti festeggiavano e saltavano. Erano vivi. Non sapevano come, ma erano vivi!
Michael corse al Museo a prendere il suo megafono. Lo teneva vicino alla scrivania. Appena arrivato a Pie Town, infatti, si era reso conto che erano quasi tutti anziani e sordi. Gli era stato davvero utile per richiamare l'attenzione.
«Abitanti di Pie Town!» gridò al megafono, salendo sulla fontana al centro della Piazza.
«Tornate indietro, alle vostre case. Non c'è più pericolo!»
Michael guardò suo padre Jack, che gli si avvicinò. Gli mise una mano sulla spalla e poi gli tolse il megafono dalle mani.
Aveva anche lui qualcosa da dire a tutti.
«E' il vostro sindaco che vi parla! Si chiama Michael Pollan ed è mio figlio. Mio figlio gay!»
Michael scoppiò a ridere. Dopo tanti anni suo padre era riuscito a dire quella parola. Michael aveva sempre desiderato che suo padre lo guardasse senza vergogna. Sì, qualche volta Jack si sarebbe ancora vergognato, forse, dei modi strambi di Michael. Ma ora sapeva che suo padre gli voleva bene, anche se non aveva mai saputo come dirglielo e lo aveva fatto soffrire.

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Maratona a Pie Town
HumorPie Town è una piccola e deliziosa cittadina sul mare. I suoi abitanti sono collegati da un filo invisibile. Michael e il suo amore segreto per Tom, l'affascinante barista di Starbucks. Patty e le sue torte di mele e bourbon, con cui fa merenda ogn...