LEONOR
La pelliccia fulva di Mynthae mi scorre accanto come un bagliore scarlatto e la sua figura si pone a barriera tra Lioniel e Gareth che rilassa i muscoli e ammorbidisce la mascella. Sembra che abbia apprezzato il tempismo della sua sentinella come io ho apprezzato il suo, il sollievo ancora mi turbina nelle viscere. Non potevo lasciare Joy moribondo, ero disposta a tutto per... salvarlo. Ingoio la sensazione di essere totalmente priva di forze e gonfio il petto inspirando a fondo. Il dolore della ferita giunge improvviso. Un lancinante strappo che brucia come se avessi messo il palmo direttamente su una fiamma viva.
Espiro, più sonoramente di quanto voglia, e Gareth ruota il capo verso di me. Inspiro di nuovo. La fitta mi pulsa in tutto il braccio e quando calo gli occhi sul sangue un pensiero mi riempie la testa: ero disposta a concedere a Lioniel il potere di protrarre la maledizione. La nausea risale lo stomaco e mi piega.
Merda! Stavo per compromettere tutta la mia vita in una sola e sciocca mossa.
Serro i denti consapevole che non avrei comunque avuto il coraggio di sentirmi responsabile per la morte di Joy.
Rialzo lo sguardo, Gareth mi sta ancora fissando, le sopracciglia scure e aggrottate suggeriscono che si stia domandando cosa mi prenda... oppure, semplicemente è arrabbiato. Per cosa? Per non aver lasciato che Lioniel uccidesse l'unica persona che lo tollera e si preoccupa per lui! Non l'unica. Una vocina mi risuona in testa, decido di rimandare la questione a più tardi, se mai ne avrò l'occasione.
«Un matrimonio, eh?» pronuncia Gareth, trascinando un po' troppo il tono interrogativo. Intuisco che sia piuttosto contrariato.
Annuisco, la bocca storta dall'incertezza. Sicuramente non comprenderà. Un patto e un matrimonio in cambio della vita di Joy, fatico a comprenderlo pure io. Eppure non avevo alternative, l'impotenza mi aveva inghiottita. Ma, adesso, con Gareth e Mynthae, Joy ed io abbiamo una chance di impedire al piano di Lioniel di realizzarsi. Adesso le carte in tavola si sono rimescolate. Non ha senso avere... paura.
Serro la mano attorno al polso dolorante, la ferita ha arrossato l'intera mano. Stringo forte per concedere al sangue di fluire meno al di fuori di me e riporto l'attenzione sulle lunghe zanne di Mynthae.
«Quanto tempo, dolcezza» esclama Lioniel, lei gli latra addosso. «Sei rimasta una difficile. Pazienza.» Solleva il capo e fissa le mie mani. «Unitevi a noi, o andatevene. Sono a un tanto così da rendere questa nostra esistenza eterna!» Mima un granellino di sabbia tra l'indice e il pollice, poi allarga le braccia richiamando Gareth. «Cosa te ne pare? Caccia, morti e soprusi per sempre. Ogni cosa tu desideri, potrai continuare a farla.»
I pugni di Gar si rifanno stretti e i nervi affiorano lungo le sue braccia.
Come pensavo, Lioniel crede di conoscere Gareth. In realtà nessuno lo conosce davvero. Secondo Joy, lui non vuole rompere la maledizione, il suo stesso consigliere crede che non gli importi dei sudditi prigionieri alla sua corte. Lioniel probabilmente - in piccola parte vuole - compiacerlo e dargli quello che desidera: una dannazione eterna. Ma non sa che Gareth fatica a trovare un equilibrio tra ciò che prova e ciò che fa. Io invece credo semplicemente sia crudele. Lo era... No, lo è. Arriccio il naso. È difficile decifrare le ragioni delle sue azioni.
«Allora, che ne dici, iniziamo questa nuova era?»
Piegato in un mezzo inchino, Lioniel invita Gareth a stringergli la mano insanguinata. Sono stupita di come entrambi gestiscano la vicinanza reciproca. Mi stupisce che Gareth non gli abbia staccato di netto la testa. 'Lo farei soffrire,' aveva detto. 'Oh, eccome se soffrirebbe! Molto più di quanto tu e la tua testolina da cacciatrice possiate pianificare.'
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Sangue e Petali d'Ardesia
Fantasi"«Sei il mio giglio nero. Impuro, raro e... bellissimo.»" Leonor è una cacciatrice in cerca di vendetta. La chiamano "la Sopravvissuta" perché è uscita quasi indenne da un conflitto che non ha lasciato superstiti. Come un marchio indelebile sulla...