Capitolo 15

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La mia mattina è stata tranquilla, ma durante la pausa mensa decido di affrontare Sunny, -Possiamo parlare un attimo?-Sunny abbassa lo sguardo e poi fa di sì con la testa.
-dimmi quello che volevi dirmi la scorsa settimana!-
Mi siedo sul davanzale della grande finestra pensando che sarà lunga.
-Andrea, lo so che non ho il diritto di dirti nulla, ma volevo solo metterti in guardia perché una persona molto vicina a te, è viscida e cattiva.-
Lo guardo curioso -si tratta di Can?- vedo che sbarra gli occhi -come fai a saperlo?!-
Diventa improvvisamente pallido come un lenzuolo.
-Ti ha fatto del male?- lo dico senza riflettere e lui scoppia a piangere.
Lo avvolgo tra le mie braccia e cerco di sostenerlo mentre sembra un bambino ferito.
Gli accarezzo la testa e cerco di consolarlo in tutti i modi.
-Calmati Sunny, va tutto bene, questa situazione la risolviamo-
Ma passano almeno trenta minuti prima che si calmi.
-Andrea scusami, ti ho bagnato tutta la camicia- mentre gli stringo la mano e la rabbia continua a salire dentro di me -Tranquillo ci sono abituato, anche il mio migliore amico piangeva così per il suo ex stronzo!-
Cerco di rassicurarlo -vuoi raccontarmi cosa ti è successo? Solo se te la senti ovviamente!- Sunny trema ancora e poi si abbraccia le gambe dopo essersi seduto accanto a me.
-Ero al mio primo anno, mi sentivo così onorato di avere le sue attenzioni, ed invece ero solo una scommessa. Lui e suo cugino Mark avevano scommesso chi per primo sarebbe andato a letto con me. Ha giocato con i miei sentimenti, mi ha fatto innamorare di lui per poi buttarmi nella spazzatura ed usarmi come ripiego quando voleva scopare, questo fino a che non ti ha notato in mensa il giorno in cui sei arrivato, quella sera mi ha scritto un messaggio dove mi diceva che non gli servivo più perché aveva visto un nuovo giocattolo, molto più bello di me. Per quello mi sono allontanato da te, non volevo che ti sfruttasse come ha fatto con me! Ero arrabbiato perché mi sono fatto usare da lui e come uno stupido sono rimasto a sua disposizione per tutto questo tempo-
Sento la rabbia scorrermi nelle vene, in tutto il tempo che mi ha raccontato il suo dolore, ho sentito tutta la sua frustrazione, mi sono sentito così arrabbiato, con un odio che si mescola all'ira nel mio cuore, tanto da renderlo nero!
Come ci si può approfittare di un bambino, perché a vederlo adesso sembra solo un bambino ferito.
Io devo fare qualcosa.
-Sunny vuoi insegnarmi tu il thailandese? Io ti insegno l'italiano...- mi sorride timidamente.
- Volentieri Andrea- torniamo in classe e per tutto il tempo sento la sua tristezza.
Questo ragazzo è dolcissimo, si vede da com'è attento nei miei confronti, mi sorride e sento che è veramente buono.
Chissà quanto gli è costato raccontarmi parte della sua storia, voglio diventare un suo amico.
La giornata è scivolata via velocemente, tra poco è ora di tornare a casa, ma il mio stomaco inizia a fare i capricci dalla fame, cavoli non dovevo saltare il pranzo.
Mi arriva un messaggio da Ford, cerco di leggerlo di nascosto dal professore.
-Piccolo ti passo a prendere, ti aspetto sotto all'uscita principale!- devo aver sorriso perché Sunny mi tira una gomitata.
Ritorno ad essere serio, per fortuna prima che il professore dicesse qualcosa suona la campanella.
Raccolgo tutto al volo e scendo le scale di corsa, mi è mancato questa mattina, avrei voluto aspettarlo ma dovevo scappare dall'arpia e dai suoi aiutanti infernali.
Appeno lo vedo appoggiato alla ringhiera, mi fermo e lo guardo, non si è accorto ancora di me, vedo come lo guardano sia le ragazze che i ragazzi, qualcuno più coraggioso lo saluta.
Vedo Mark che lo saluta e cerca di parlargli mentre Ford continua a cercarmi, poi quel sorriso e i suoi occhi che si agganciano i miei.
Inizio a camminare verso di lui, mentre Mark cerca di parlargli.
Afferro la mano di Ford -noi andiamo!- non gli do neanche il tempo di rispondere che lo sto trascinando via.
-Andrea fermati-
-Perché ? Volevi parlare con lui?-le parole mi scivolano tra le labbra in modo stizzito, non sono mai stato geloso, ma solo un attimo fa avevo una sensazione di bruciore allo stomaco! Cos'è? Gelosia o fame? Secondo me è fame...
-Ford sto morendo di fame... non ho tempo da perdere... voglio mangiare!-
Lui scoppia a ridere.
-Stai ridendo di me? Se vuoi stare lì a parlare fai pure! Anzi sai che c'è io vado da solo- mentre lo dico sento la sua mano che non lascia la presa.
-Qualcuno qui non ha chiesto dove si trova la mia macchina ma soprattutto sembra una persona molto gelosa...-
-Io, geloso? Ma figurati?- mi guida verso la macchina continua a guardarmi e sorridere... mi apre la portiera, mette la mano per fare in modo che non batto la testa, come se fosse in una serie televisiva si abbassa verso di me e mi guarda.
-Ehi, che vuoi fare?-
-Io, niente- lo dice afferrando la cintura di sicurezza e me la mette e la tira per bloccarmi e mi stampa un bacio.
-Sei dannatamente carino quando sei geloso di me! Grazie Andrea mi hai migliorato la giornata!-
Sale in macchina e parte verso il centro commerciale più vicino. Entriamo da KFC e finalmente mangio qualcosa.
Il mondo sembra sempre un posto migliore con lo stomaco pieno, fantastico.
Per tutto il tempo parliamo di come sono andate le lezioni, di quanto ci siano professori noiosi. Vedo Ford irrequieto.
-Ford è successo qualcosa? Ti vedo strano!-
-Nong non so se parlartene adesso o più avanti-
Lo guardo con sguardo interrogativo,.
-Spara, non mi piace procrastinare le cose-
Sospira, questa non presagisce nulla di buono.
-Andrea, io...- mi sta salendo l'ansia, non è che vuole già rompere con me? Abbiamo appena iniziato ad uscire e adesso mi lascia? Sento l'angoscia nella pancia, tutto mi si attorciglia dentro.
-Andrea, è da poco che stiamo uscendo insieme e...-
-Cazzo Ford se vuoi dirlo, dillo e basta, mi fai stare solo male così-
-Non ho intenzione di lasciarti, se è questo quello che stai pensando, io dovrò andare via per un mese, devo sostenere un corso intensivo in Cina, lo prevede il mio percorso di studi-
-E quindi cosa c'entra con noi?- -Vado via tra due settimane e mi sento male all'idea di non essere qui ad occuparmi di te, e sento che già mi manchi, tu sei molto importante per me-
Sospiro , mi alzo dalla mia sedia e mi sporgo verso di lui e gli tiro uno scappellotto dietro la testa -ed è per questo che mi fai stare male? Ma sei fuori? Anche se vai via un anno non incide sul nostro rapporto, possiamo telefonarci e vederci, un mese passa velocemente e non pretendo certo che tu rinunci alla tua vita per me! Ho 17 anni e non ho nessun diritto di fermare i tuoi sogni!- e la prima volta che vedo i suoi occhi bagnarsi di lacrime -Grazie- mi dice.
-Grazie per cosa? Ma la smetti?-e lo tiro verso di me e lo bacio! Stupido uomo, credi che ti lascio perché studi un mese all'estero?! -scemo- gli sussurro.
-Andiamo via Andrea, ho bisogno di abbracciarti e coccolarti, sei il mio tesoro!- scoppio a ridere, mi trascina fuori dal locale.
Non appena saliamo sulla macchina, invece di aspettare di arrivare a casa mi butto su di lui, e praticamente gli salgo in braccio, siamo nel parcheggio sotterraneo, gli accarezzo il volto ed inizio a sfiorarlo con la mano, lo bacio dolcemente e lui mi lascia fare fino a che sento la sua mano accarezzarmi il collo, sento i brividi lungo la schiena e l'altra mano scivolare sotto la mia camicia sulla schiena.
-Andrea...- sospira nel mio orecchio -mi rendi la vita molto difficile, come faccio a lasciarti qui da solo per un mese-
-Allora mettimi in valigia con te-ed inizio a ridere.
Inizia a baciarmi il collo e mi sento così felice. Continua a baciarmi ma sento la sua erezione contro la mia gamba e mi scappa una risata nel bacio, mi allontano.
-Babe che effetto mi fai, ci dobbiamo fermare, se no qui facciamo un bambino nel parcheggio-
Lo guardo sbarrando gli occhi e lo colpisco sul braccio -maniaco- e lui scoppia a ridere mentre mi sposto sul mio sedile.
Sono arrossito, me ne rendo conto, ho caldo e mi sento così agitato!
Guida verso casa ma sento la sua mano accarezzare la mia gamba e sembra un bambino a cui la mamma ha comprato il gelato.
È così bello vederlo felice che mi mette di buon umore.
Appena arriviamo il saluto con un bacio sulla guancia.
-Vado a studiare.-
Lui mi tira a sé -non studiamo insieme?-
-no, perché tu mi distrai e non posso andare male a scuola, devo rendere orgoglioso il mio ragazzo- corro via mentre lo dico.
Rimane lì, immobile, con un sorriso incredibile.

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