Capitolo 4

35 6 0
                                    




La mattina del nuovo anno inizia alla grande, tutti allineati per sentire il discorso del preside, che meraviglia, poi subito l'inno nazionale e di nuovo un altro discorso, ma cosa stiamo facendo qui? Colette mi guarda e anche Mike, che si trattiene dal ridere, saranno le mie facce buffe nel guardarmi intorno e dire ma questi sono matti. I tre che ho visto il primo giorno, quando ero arrivato da poco sono più in là, mi salutano con la mano, ma Sunny stringe gli occhi come se gli desse fastidio vedermi. Quei tre sono strani.

Comunque dopo più di un'ora a sentire parlare del nulla finalmente andiamo in classe ed iniziamo le lezioni, ma per me inizia già bene, la prima ora c'è thai e mi ritrovo Can di fronte alla porta, quando lo vedo lo saluto con la mano
-Ciao Can, che ci fai qui?-
-Ciao Andrea, sono venuto per farti lezione per le prossime due ore per Thai-
-Ah ok, allora devo prima entrare ed informare il professore?- mi guarda e sorride, -si tu entra per primo, appena arriva il professore andiamo.-
Sunny arriva con gli altri e lo vedo guardare Can con occhi sbarrati, mi ricorda bambi o un predatore non so cosa sia tra questi due sia più terribile, forse Chuckie la bambola assassina.
Porca miseria, appena guarda me, mi sta uccidendo con lo sguardo, sarà lungo quest'anno, sarò solo senza Colette e Mike, invece sono con Sunny.
Mi siedo, ovviamente all'ultimo banco, non mi metterei mai davanti, mica sono un secchione io! Ma questa mia tranquillità dura poco, appena entrato il professore mi chiama e mi fa sedere in prima fila, perché proprio io davanti e soprattutto perché affianco a Sunny?!

Can mi fa cenno di avvicinarmi a loro mentre sta finendo di parlare con il professore.
-Andiamo Andrea, vedrai che non è così difficile-
Sunny mi saluta con la mano ma non so se vorrebbe in realtà tirarmi un coltello.

Camminare affianco a Can mi fa una certa impressione anche lui è alto quanto Ford, ma i suoi lineamenti sono molto più europei, i capelli castano chiaro tagliati corti, il viso pulito e la pelle chiara, devo dire che è un bel ragazzo e si vede che attira l'attenzione di tutti, i professori e gli studenti lo salutano.
Dev'essere molto popolare, con la camicia perfettamente stirata e il completo, se qui vedessero come andiamo a scuola noi gli verrebbe un infarto, con il telefono ho filmato un po' di compagni e li ho mandati a Luca e al nonno, chissà, stasera sentirò i commenti.

Mentre camminiamo scorro IG per vedere cosa stanno facendo i miei amici.
Sorpresa, Sara mi ha rimosso dagli amici e mi ha bloccato. Me l'aspettavo, anzi pensavo lo facesse molto prima, visto che nelle ultime tre settimane non ci siamo neanche sentiti una volta.

-Eccoci- mi dice Can mettendo la sua mano dietro alla mia schiena, mi sento strano accanto a questo ragazzo e non mi sento a mio agio. Quelli troppo perfetti non mi sono piaciuti, devi averlo un cazzo di difetto, se no non sei umano amico.

Ci sediamo e lui tira fuori un I-pad e mi guarda e me lo consegna in mano,
- Oggi impariamo la prima parte di alfabeto e poi qualche parola semplice che puoi utilizzare tutti i giorni- faccio di sì con la testa, ora mi toccherà imparare a scrivere di nuovo.

La due ore di thai passano abbastanza velocemente, anche se tutte le volte Can mi prende la mano per scrivere i ghirigori, come li chiama il nonno ed io mi innervosisco, mi tocca in continuazione, la mano o il braccio. Quando si alza mi accarezza i capelli ed io che sono ancora seduto alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi, vorrei picchiarlo in questo momento ma non posso anche se mi sento infastidito, vedo uno lampo nei suoi occhi e mi fa un mezzo sorriso. -Sei stato bravissimo Nong- di nuovo qualcuno che mi chiama Nong, io e te non siamo parenti. Forzo un sorriso -Grazie-.

Ci alziamo e mi riaccompagna verso la mia aula, mentre camminiamo mi chiede -Hai già deciso quale sport praticare a scuola?- alzo le spalle, sinceramente non ci ho ancora pensato, parlo a voce alta come se parlassi con me stesso -il calcio sicuramente no, non mi piace, anche se magari qui sarei bravo, pallavolo neanche, basket l'ho praticato per tanti anni ma qui siete tutti dei giganti confronto a me, arti marziali anche no, sono cintura nera di karate, ma ho lasciato da tanto, se ci fosse scherma riprenderei sicuramente, ma è obbligatorio?-
Can scoppia a ridere forse perché parlando in italiano sono andato a ruota libera, mi carezza la schiena in mezzo alle spalle e mi dice tranquillo -il club di scherma c'è ed è gemellato con quello dell'università quindi credo che quest'anno ci vedremo spesso.-
Sorrido anche io ma non so perché non mi sento a mio agio, appena arrivati davanti alla mia aula mi dà un pacca sulla spalla e mi fa ciao con la mano salutandomi.

Passano velocemente le ore che mi separano dal pranzo dove potrò rivedere i miei amici, ed infatti appena suona la campanella mi fiondo verso la mensa, ma davanti a Mike e Colette c'è Ford, che si alza quando mi vede.
Ieri sera poi mi sono messo a dormire e l'ho rivisto stamattina per venire a scuola, ma durante il tragitto siamo stati in silenzio. Ora me lo ritrovo lì con un sorriso stampato e ... aspetta un Mac, mi ha comprato il Mac con le patatine e la coca cola?
- Uaoooo! Che servizio, questo sì che è fantastico! ero in astinenza! Ti amo Phi!-
Tutti si girano a guardarmi, ma proprio tutti, cavoli anche i tavoli hanno le orecchie. Ford sorride di più e Colette che sa che uso quella frase quando sono veramente felice, scoppia a ridere -No, ma non in quel senso, e che sono felice del Mac, ecco amo il Mac!- Mike scoppia a ridere, ha una risata contagiosa, anche io lo seguo e anche Ford, sembriamo tutti scemi.

-Dai mangia, che freddo non è più buono!- mi dice Ford.
Tutti mi guardano in quella mensa, anche Can che era al tavolo affianco, ma non me ne sono accorto, perché mi scappa -Orgasmico- in italiano mentre mi cola la salsa sulla mano e la lecco via dalla mano e sento una piccola risata, tutti sono intenti a guadare come mangio il panino, si lo so, sembra strano vedere uno di 60kg divorare un panino e non mettere su un kg ma io sono fortunato.

Quando ho finito il mio pasto, con lo sguardo sognante guardo sul tavolo per vedere se ce n'è un altro, e la delusione invade i miei occhi... -che succede Nong?- mi chiede Ford.
-Ma era solo uno?- abbasso lo sguardo sulla carta accartocciata sul tavolo. -Sì, perché quanti ne mangi di solito—
-Eh, minimo due, con Luca siamo arrivati a 5 ma poi la sera non ho cenato!- tutti e tre sgranano gli occhi, Colette ricomincia a ridere e adesso chissà quando si ferma!

Sento una mano che si posa sulla mia spalla e Can sussurra in italiano al mio orecchio -Sei un Nong esigente, vedrò di soddisfarti io... - si ferma un attimo mentre sgrano gli occhi e tutti ci guardano - Ti porto al Mac e ne mangerai quanti vuoi una sera dopo le lezioni- dice in inglese rialzandosi e se ne va.

Non so cosa rispondere, sono senza parole e nessuno al tavolo ha colto il doppio senso perché non capiscono l'italiano, per fortuna, ma si deve notare che sono in imbarazzo, perché Ford mi sorride -Vuoi un gelato Nong? Te lo vado a comprare!- faccio di no con la testa, prendo lo zaino e corro in bagno.

Mi sento a disagio, la presenza di quei due vicino mi fa stare male, e non capisco perché.

Mi sono chiuso dentro il bagno, sono seduto ad aspettare che questa sensazione passi, cosa mi prende? Non va bene, non va per niente bene, ho bisogno di Luca, perché penso sempre al bacio di Ford quando mi sorride, perché ho pensato che Can intendesse qualcos'altro? Che mi succede?

Un biglietto di sola andataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora