Capitolo 11

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Entro in soggiorno scalzo con loro due che discutono tra di loro, lei che gli fa tutte le moine del mondo per avere la sua attenzione e lui che sembra ascoltarla il minimo indispensabile

-Solo per chiarire una cosa!- dico rivolgendomi direttamente a Snow.

-Sei pregata di tenerti i tuoi amichetti lontani dalla mia camera! Chiaro!-

Lui abbozza un sorriso mentre lei mi guarda interdetta,

-Cosa vuoi dire Nong Andrea? Can è un bravo ragazzo, tu non sai chi è, ma ha un ottima reputazione ed è anche il figlio del socio in affare di mia madre, quindi lui può venire qui quando vuole... ti è chiaro?-

-Si ma questa è casa di MIO padre e non deve entrare in camera mia senza il mio permesso... ti è chiaro?- le rifaccio il verso... sta stronza...

Non le do neanche il tempo di rispondere, che me ne vado in cucina, recupero una coca cola e torno nella mia camera, Can continua a seguirmi con gli occhi mentre Snow è quasi in braccio a lui, ma a questo qui vanno bene tutti... uff mi sento ancora peggio.

Rientro in camera, guardo fuori dalla finestra quando finalmente suona il telefono, è Luca...

-Andrea, sono qui- guardo la sua faccia nello schermo e sono senza parole, ha un occhio nero e vari lividi ovunque.

-Ehi Andrea non rispondi-

-Mnh no scusa sono qui... stavo pensando che in fondo non sei così brutto oggi... quasi quasi ti hanno migliorato!- lo dico cercando di ridere ma vorrei solo piangere, sento gli occhi pizzicare, sono qui e non li a difenderti! Li devo ammazzare quei bastardi.

Vedo che fa una smorfia

-Non mi far ridere, sei proprio uno stronzo! Ahahah mi fa male se rido!-

-No, scusa, scusa... ma chi è stato?- Luca abbassa lo sguardo e sembra non volermelo dire -Luca... chi è stato?- lo dico sussurrando dolcemente, con lui le maniere forti non funzionano, si chiude di più.

-Ma...- sembra che le parole gli muoiano in gola.

-Ma... chi?-

-Marco...- sospiro e vorrei essere a Torino e ridurre quell'essere schifo a poltiglia sotto le mie mani, ma non ti preoccupare in qualche modo faccio! Se nessuno farà niente so io chi chiamare, mi deve un favore, bisogna vedere se lo farà o se dovrò fare qualcosa per lui, ma come io sono qui? dovessi fargli anche tutti i compiti a distanza per un anno, giuro che qualcosa faccio!!

-Ah ... tranquillo Luca, vedrai che sistemo tutto al più presto!- lui alza lo sguardo.

-Andrea non fare cazzate, lo sai che la violenza non risolve niente!-

-Ma senti Madre Teresa, da quando sei diventato così buono, quello che cercava solo un paio di mesi fa di farmi mangiare i suoi calzini perché lo prendevo in giro!-

-Andrea seriamente, mi metti solo nei guai! Ed io sono già ridotto così!- abbasso la testa e guardo i miei piedi scalzi...

-Ok, tranquillo anche se le mie mani hanno voglia di far strisciare la sua faccia sull'asfalto, ma niente di personale lo sai!- sorrido e lui vorrebbe ridere ma si deve trattenere...

-Sì, si niente di personale, detto da te che ti ricordi anche chi ti ha rubato le caramelle all'asilo?!-
- E' vero devo anche picchiare chi mi ha rubato le caramelle all'asilo... ti ricordi come si chiama? Ah già sei tu!- scoppio a ridere e lui inizia ad imprecare perché vorrebbe ma non può.

-Andrea come stai tu? Va un po' meglio?- Luca è sempre Luca, prima gli altri e poi lui.

-Si, tranquillo, ho deciso di provare ad uscire con lui, ma uno stronzo, amico di mia sorella...- -Sorella? Hai una sorella e non la conosco...-

-Sì, la figlia della strega, ci provo a farmela andare bene, comunque questo avrebbe bisogno di una lezione di perfidia e cattiveria degna solo di te!-

-Eh lo so a parole sono bravo, un po' meno con i pugni...-

-Ahahah, questo l'ho sempre saputo- gli faccio l'occhiolino.

-Comunque ignora lo stronzo, patiscono di più se fingi che non esistano! Ora però ti saluto perché sono stanco e voglio provare a dormire... ciao Andrea-

-Ciao Luca-

Mi metto una camicia bianca lasciando sbottonati i primi tre bottoni, i miei jeans neri e anche se fa caldo metto i miei doctor Martines, i miei anfibi preferiti, metto anche il profumo che mi ha regalato il nonno, quello che sa d'incenso e melograno.

La mia collana preferita, quella di mamma, i miei braccialetti di pelle, si oggi sono proprio figo, mi siedo alla scrivania e scorro Ig sul pc.

Curioso nella vita dei miei amici, e cerco il profilo di Marco, cavoli mi ha bloccato lo stronzo, ok allora apro il mio profilo falso ed inizio a cercarlo, ma guardalo come ride in questa foto... è di ieri merda...

C'è lui abbracciato ad un ragazzino che si vede che è molto più piccolo di lui, avrà 14 anni, sto stronzo, cosa c'è scritto: "Libero" libero? Da cosa? Leggiamo i commenti di sto deficiente...

Idex 06  "grande al gabbio non ti vogliono"

Mac "Lol"

Meglio che chiudo perché ho capito e vorrei spaccare tutto...

Apro la posta e c'è una mail di mio padre, ma sto coglione, non poteva chiamarmi?

"Ciao Andrea, ti scrivo perché ci metto meno tempo che chiamarti.

Ho parlato con il padre di Luca, ha detto che la degenza sarà piuttosto lunga, visto le ferite,

purtroppo la situazione è abbastanza pesante, non ci sono prove che siano stati i ragazzi che hanno fermato, a quanto pare Luca ha paura di parlare.

Vediamo come gestire la situazione. Ma per adesso non torni a Torino.

Francesco sta valutando se mandare Luca a studiare all'estero.

Appena ho novità ti aggiorno!

Ciao

Papà"

Ma che cavoli, invece di risolvere il problema, mandiamo Luca da solo più lontano!

Prendo il telefono e creo un gruppo whatsapp con mio padre e Francesco scrivo un messaggio.

"Non voglio che Luca sia solo ad affrontare tutto questo, o io torno a Torino o lui viene qua!"

Non un ciao, non un buongiorno, con gli adulti a volte bisogna essere perentori!

Vedo subito la risposta di Francesco

" Ciao a tutti, Andrea è proprio come te..."

Mette uno sticker che ride, ma guarda che questi boomer, mio padre che gli risponde subito.

"Da qualcuno doveva pur prendere quel caratteraccio!" questa chat era nata per aiutare Luca non per sparare battute su di me!

Comunque a me risponde a monosillabi, qui invece fa il simpatico? Poi neanche due secondi dopo abbandonano la chat...

Che nervoso! Mi hanno ignorato. Odio non essere abbastanza grande da poter decidere da solo!

Un biglietto di sola andataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora