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NON SAI VESTIRTI, BRO

«Vieni con me. Non rimarrai deluso». James lo strattonò, tirandolo dentro il negozio d'abbigliamento. «I miei consigli non faranno altro che migliorarti. Sarai un figo!»

Jeff posò la vista sui vestiti appesi alle grucce o posizionati nei ripiani delle scaffalature. L'aria condizionata rinfrescava gli avventori presenti e i commessi, i quali trotterellavano su e giù senza sosta a riordinare i capi, tra abbaglianti luci a Led e profumo invadente, mentre all'esterno l'afa estiva scioglieva i gelati da passeggio e faceva lamentare gli anziani. Quella sera sarebbe dovuto uscire con Chloè e ci teneva a fare una bella figura. Presentarsi con classe era l'imperativo per un appuntamento "romantico". Quando l'aveva riferito a James, lui si era limitato a dirgli: «Tranquillo, ci penso io». Ecco spiegato perché si trovavano a fare shopping insieme, per la prima volta nella loro vita.

James reclinò il sostegno di un commesso dai modi effeminati e si diresse verso il reparto in fondo al negozio, riservato alle camicie e ai capi più eleganti.

Jeff sgambettò dietro di lui. Giunto sul posto, notò una camicia a quadri a maniche corte. La indicò a James.

«No, non ci siamo. E tu vorresti presentarti con quella? Te lo dico con affetto, non sai vestirti, bro.» James gli tirò una pacca sulla spalla, ridacchiando. L'amico sapeva andare dritto al punto, senza remore.

James spostò le grucce una alla volta, osservando scrupolosamente i capi, pronto a rimuoverne uno dall'appendiabiti qualora attirasse la sua attenzione.

«Questa mi convince. Molto classica, ma fa il suo sporco lavoro.» Si riferiva a una camicia bianca, a maniche lunghe.

«Ma con il caldo che c'è con quella schiatto stasera.» Ci mancava solo che le sue ascelle riversassero fiumi di sudore puzzolente. Chloè l'avrebbe accartocciato e buttato nel cestino dei ragazzi da bocciare.

«Dai, fai uno sforzo. Per una sera dovrai resistere. Questa ti dà un tocco di finezza e allo stesso tempo di sobrietà. Chloè apprezzerà.»

Jeff sbuffò. «E va beneee, perdinci...» Socchiuse le palpebre. «Se dovessi sudare copiosamente preparati a rinforzare il tuo tetto di casa. Un missile telecomandato è già sulle tue tracce!» James fece spallucce.

Jeff andò a provare la camicia in un camerino. Indossatala, si guardò allo specchio: gli stava bene.

Il suo amico espresse approvazione con il pollice alzato.

"Parte uno: portata a termine. Parte due: procurarsi dei pantaloni e delle scarpe adeguate", ricapitolò mentalmente. Ricordò a James: «Non scordarti che ho un budget. Non posso sforare...»

James gli rispose: «Lo sooo. Rispetterò il binomio qualità-prezzo, te l'assicuro. Ora proseguiamo!»

Jeff alzò gli occhi al cielo. Era uno stress e non vedeva l'ora di finire. James però, appassionato, lo motivava a non desistere. Avrebbe sopportato quel supplizio: in palio c'era l'appagamento di Chloè.

Si spostò con James dalla parte opposta del negozio. La ricerca proseguì.

IL BACIO

Chloè era in forma smagliante. Indossava un vestitino corto e degli anfibi scuri, il rossetto le impreziosiva il sorriso e i capelli ricci attorniavano i lineamenti tondi del suo viso.

Jeff era seduto di fronte a lei, nella vasta sala di una nota pizzeria popolare. Si augurò che la serata andasse per il meglio. Il locale era pieno di coppiette di ogni età che chiacchieravano a bassa voce, intimamente. Camerieri indaffarati prendevano gli ordini con modi affabili, nello stesso momento in cui altri di loro uscivano dalla cucina servendo pizze e bibite di ogni tipo.

Summer '98Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora