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Colin

Forse, è arrivato il momento di ammettere a me stesso che sono diventato uno zerbino.

Uno schiavo della dolce Freya Warner.

Perché? Non mi sono mai abbassato a tanto, e per tanto intendo ripulire il mio appartamento da cima a fondo, solo per fare colpo su una ragazza.

Sospiro e guardo la mia casa che profuma di lavanda e zucchero da ben quattro giorni, e cioè dalla mattina dopo che siamo tornati a casa dalla piccola vacanza al mare.

Cosa mi è successo?

Direi che il mio cervello ha smesso di funzionare razionalmente, e devono averlo notato anche i miei genitori ieri sera. Freya è venuta a cena da noi, e non mi sono reso conto di averla stretta a me come un koala fino a quando mia madre non ha tossito per nascondere una strana risatina eccitata.

Aveva l'aria di una scolaretta emozionata per il primo bacio.

Quando ho riaccompagnato Freya a casa sua e ho fatto ritorno nella mia, ho trovato i miei genitori che mi aspettavano seduti al tavolo in sala da pranzo. Avevano una faccia da funerale, ma la notizia che dovevano darmi non preannunciava per niente lacrime e singhiozzi spezzati.

Al contrario.

Era la notizia che aspettavo di ricevere sin da quando ho avvicinato Freya in spiaggia, proponendole di fingerci una coppia. E a quanto pare, la storia tra me e la mia finta fidanzata è apparsa così reale agli occhi della mia famiglia che hanno deciso di darmi - finalmente - il mio fondo fiduciario.

Mi aspettavo di esultare dalla felicità e di sorridere come un coglione, invece mi sono messo a fissare il muro dal pavimento della mia camera.

E non ne capisco la ragione.

Non voglio pensare che la ragione sia Freya, e il fatto che non gliel'ho ancora detto, o sarei obbligato a fare una profonda analisi su me stesso, su di lei, e su noi due insieme.

Chiamatemi stronzo e codardo, ma non sono ancora pronto per questo.

E sicuramente non mi sento pronto quando ricevo un suo messaggio.

Raggio di Sole: Sono fuori dal tuo appartamento. Apri la porta.

Metto il telefono in tasca e vado ad aprire la porta come mi ha ordinato nel messaggio. Freya mi dona un sorriso luminoso prima di sporgersi a baciarmi direttamente sulle labbra.

«Ciao, ho portato delle patatine e quelle caramelle all'arancia che ti piacciono».

Chiudo la porta quando entra e lascia la busta piena di cibo spazzatura sul tavolo. Si toglie la felpa da dosso, rimanendo solo con una canottiera fucsia che le risalta l'abbronzatura.

Si gira a guardarmi e, forse, notando il mio evidente panico, si immobilizza con ancora un braccio infilato nella felpa.

«Che c'è? Perché quello sguardo?».

«Quale sguardo?».

«Quello sguardo da: oddio, cosa succede? Vedo gli ingranaggi del tuo cervello muoversi dal terrore».

Ripeto ancora una volta: ho perso la mia razionalità. È l'unica spiegazione che posso usare con me stesso, per giustificare le parole che dico.

«È che ti ho desiderata per anni e... non lo so, non mi sembra reale essere qui con te ora».

Il suo sguardo si addolcisce visibilmente.

Menzogna - Freya // Saga Warner Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora