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4 mesi dopo.

Riccardo pov.

Spengo la sveglia del telefono, che suona in modo frenetico rompendo il cazzo di prima mattina.
Ultimamente è tutto estremamente stressante.

Devo preparami per gli esami, ma allo stesso tempo devo dipingere i quadri da mettere in mostra(anche se quello non mi pesa), e devo anche tenere nascosto il mio amore per Alessandro che sembra sul punto di essere scoperto da un momento all'altro nonostante negli ultimi mesi ci siamo allontanati molto. Se non fosse per le uscite che condividiamo con Chiara e Carola neanche ci parleremo.

A proposito di loro, sono troppo felice. Finalmente Chiara ha avuto resetto con la persona che ama perché a quanto pare è ricambiata.


Sono le 5 del mattino.
Aiutatemi.

Spegno la sveglia e, rischiando di inciampare, mi dirigo velocemente al bagno per prepararmi ad andare alla fermata dell'autobus. Non nego che sono eccitato.

Passare 4 giorni insieme ad Alessandro nella stessa stanza(si spera).

Recupero lo zaino che ho preparato ieri sera-ovviamente all'ultimo minuto con gli occhi chiusi-sono certo di aver preso nemmeno la metà delle cose che mi servono.

Esco di casa con una merendina confezionata in bocca e le chiavi in mano,con cui mi affretto a chiudere la porta.

Mi volto e scorgo una chioma bionda con il corpo avvolto in una felpa, nonostante la temperatura raggiunga già i 30 gradi. E siamo appena a maggio. Benvenuti in Sicilia.

Gli vado in contro mentre deglutisco rischiando di affogarmi.

<<Oi>> dico. Si gira. Sorride e quel sorriso mi riempie il cuore.Mi fa iniziare al meglio la giornata.

<<Lo so che vuoi un passaggio>> dico sorridendo.

<<Nah.>>

<<Smettila di dire fesserie, ci metterai due ore a piedi. Oppure ti vengono a prendere Chiara e Carola. O forse un tuo amante segreto, che ne so>> dico sbuffando.

<<Andiamo>>dice alzando un sopracciglio.

Lo guardo mentre si innervosisce con il casco. Un sorriso spontaneo sorprende le mie labbra.

Come sempre lo aiuto e poi partiamo a tutta velocità. Non mi stringe. Non mi tocca. Non mi sfiora nemmeno.

Non mi ama e Mi fa soffrire per questo.

Non ho più un'idea chiara tra certezze e dubbi. Se prima un briciolo di me pensava di essere ricambiato adesso nemmeno quello.

Ma io in tutti questi mesi, ogni giorno gli ho dedicato una canzone del mio cantante preferito.

*

<<Ragazzi un attimo di attenzione>> la prof ci richiama urlando per sovrastare gli schiamazzi fastidiosi dei miei compagni.

Do una gomitata ad Alessandro che aveva già messo le cuffie.

Chiara e Carola dietro ridacchiano. Ogni tanto ci danno fastidio. Infilandomi un dito in bocca mentre dormivo o staccando una cuffietta ad Alessandro, ma voglio troppo bene a entrambe per arrabbiarmi.

<<Mancano solo un paio d'ore per raggiungere la nostra destinazione. Abbiamo deciso di fornirvi ora le disposizioni delle camere per la notte, così da non pensarci più in seguito.>> prende un foglietto e poggia gli occhiali da vista sul viso,che penzolavano sul collo tenuti da una catenella.

È un susseguirsi di nomi irrilevante risatine, e sbuffi di disperazione.

<<Ovviamente Riccardo e Alessandro. Se venissimo a sapere che vi siete anche solamente sfiorati o insultati, tutti e due sarete venuti a prendere da un genitore!>> esclama la prof indicandoci e gesticolando.

Ut amen et foveamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora