Kingdom of freedom

Due

Myrhiam

Mia sorella è un tantino esaurita, devo dirlo, sta facendo tanto casino per nulla, non serve certo essere così in ansia.
Adesso sono al banchetto sto prendendo tutta la carne che offrono, sono una carnivora convinta io.
Lorayne dall'altro canto sta guardando da lontano il principe ereditario che sta parlando con altri invitati e ragazze, non so cosa sia successo ma l'astio con cui lo guarda mi fa capire che ha già avuto modo di parlarci e che no, è andata male, beh potrebbe essere una cosa positiva, non mi ci vedrei vestita sempre in tiro e fare nulla.
Quando mi sposto leggermente per prendere un pezzo un po' più lontano mi scontro con la spalla con un ragazzo.
"Scusa" dico d'istinto per abitudine ma poi quando alzo lo sguardo noto gli occhi miele del principe trafiggermi, oh, ops...
Provo a scappare subito ma purtroppo non sono veloce quanto i suoi riflessi, motivo per cui mio afferra il braccio, costringendomi a guardarlo, da quanto lo sta stringendo mi rimarrà il segno rosso sono sicura.
"Sei uguale a tua sorella, suppongo sia tua sorella no?" dice, facendo cenno del capo verso mia sorella che attualmente ha smesso di fissare il principe per bere qualche alcolico, brava, le farei i miei complimenti se questo individuo non mi stesse mettendo troppo in soggezione.
"Si, c'è lo dicono in molti, ma lei è totalmente diversa da me, direi l'opposto, lei è decisamente meno maldestra di me" dico un tantino agitata mentre gesticolo guardandolo.
Quando vedo che continua a guardarmi ma non dice niente ripunto il mio sguardo sulla tartina di carne, quando noto anche un altro ospite puntare lo sguardo sulla tartina in un momento di disperazione mando a quel paese la pressione che il principe mi sta mettendo e allungo il braccio, prendendo la tartina e la mangio in un solo boccone. Le mie tartine non le mangeranno mai nessuno.
"Come ti chiami?" mi chiede lui dopo avermi guardata sorpreso.
"Perchè vuoi saperlo?" dico di getto e mi maledico del tono che sto usando, perchè diavolo non imparo a usare il tono formale?!
"Scusa... Vuoi un arrosticino?" continuo porgendogli un arrosticino, magari questo salverà la mia figuraccia appena fatta, anche se ugualmente il tono è sempre colloquiale.
"Sono vegetariano" mi dice guardando schifato l'arrosticino e io gli dico: "Mi dispiace".
Lui mi guarda come se fossi un'alieno venuto da un'altra galassia, penso che nessuno gli abbia mai parlato così, ma è più forte di me, è mia sorella quella a cui hanno insegnato a parlare formalmente, a me no.
Sono palesemente nel covo del leone, mi stupisco di come il principe non abbia ancora ordinato la mia decapitazione.

Arriva d'un tratto mio padre, spero non mi faccia fare altre figure oltre quelle già fatte.
"Buonasera Sua altezza, spero che mia figlia Myrhiam non l'abbia disturbata abbastanza, è la più grande e al tempo stesso più indisciplinata" come non detto... Grazie papà, sei davvero di aiuto!
Sto per andare via quando vedo mia sorella appoggiata al balcone a guardare le stelle ma quando vedo il principe ridere divertito dall'imbarazzo in cui mi mette mio padre mi arrabbio e decido di restare mettendo il broncio.
"Ah, quindi ti chiami Myrhiam eh?" mi domanda il principe con un sorriso divertito.
Io intanto bevo un po' di Champagne per non rispondergli mentre lo guardo.
"Sua altezza, vostro padre sarà fiero di avere un ragazzo così maturo e gentile" sostiene mio padre al che per poco non mi soffoco col lo Champagne per non scoppiare a ridere, maturo? Come no.
I suoi occhi color miele si sbarrano per un istante, poi lo vedo sorridere amaramente.
"Certo, se fosse per lui metterebbe mia sorella Katia al trono, piuttosto che il suo primogenito" dice mentre guarda la parete con sguardo perso.
"Che stronzo" borbotto ma mi metto subito una mano sulle labbra, mio padre mi guarda con occhi spalancati e sgranati, ok ho raggiunto il limite, ora dopo aver insultato il re sicuramente mi metteranno nelle segrete e mi uccideranno vero?
Invece sento il principe ridere di gusto per quello che ho detto, chissà perchè comunque non mi sento ancora al sicuro.