Tre

7 3 0
                                        

Julian

"Buongiorno deficienti!" saluto Chris e Camille svegliandoli dal loro sonno profondo, se non li sveglio io questi qua andrebbero pure in letargo.
Dopotutto sono io che li illumino la giornata.
"Cosa vuoi!" sbotta Camille, che non ne può più di essere svegliata così tutte le mattine ma è più forte di me, mi diverte troppo.
"Non iniziate a litigare bambini" interviene Chris, prevede già che potremmo iniziare a litigare come sempre da un anno, quando Camille si è aggiunta la nostro duo, che ora è diventato un trio.

Dopo che si sono svegliati per bene iniziamo il nostro giro di ricognizione per il bosco, per controllare che qui vicino non ci siano guardie da palazzo o robe simili.
"Pausetta?"
"Siamo partiti da cinque minuti Chris" gli rispondo perplesso mentre camminiamo per il perimetro del bosco.
"Eh a c'ho fame" si lamenta.
"Eh e a me non interessa" ribatte Camille stizzita dalle sue lamentele, oggi si è svegliata male, come sempre d'altronde.
"Ho caldo" si lamenta di nuovo Chris al che alzo gli occhi al cielo.
"E poi quando arriverà settembre ti lamenterai del freddo" gli risponde Camille scocciata.
"Certo, è così che funziona il mio cervello".
"Lo sappiamo Chris" gli rispondo.

Nonostante a volte sia Chris e Camille siano insopportabili, sono anche l'unica famiglia che ho... A diciassette anni, ovvero sei anni fa ero solo una guardia reale al Blackshield Fortress, ma poi per ragioni misteriose e che non si sono ancora spiegate qualcuno mi ha denunciato dicendo che ero un ribelle e tutti i miei compagni hanno creduto a questa cosa, il Re e il Principe volevano sbattermi nelle segrete, e la mia fine potrebbe essere stata la morte, ma qualcuno mi ha salvato, non lo riconoscerei, era avvolto nell'ombra e non ho visto bene il suo viso, ma sono scampato alla morte e farò pagare i Reali per quello che volevano fare.

"Guardate! Sto sudando" ci urla Chris mentre si toglie la maglia e la strizza davanti a noi, mostrandoci quanto sgocciola, io mi metto una mano sulla bocca per non ridere mentre Camille lo guarda scioccata.
Poi lo vediamo stendersi addosso al tronco di un albero sfinito, non mi resta altra scelta che fare la sua tanto e agognata pausa.
Anche Camille si stende, anche se contro voglia e visibilmente imbronciata.
"Dopo cerco qualcosa da mangiare, proverò a cacciare qualcosa, vi va un po' di carne?" chiedo guardando principalmente Camille, con il cibo solitamente si calma.
Infatti annuisce e l'espressione sul suo viso si rilassa un po'.
"Dai, continuiamo a lavorare" dico alzandomi, e gli altri fanno come me.

Kingdom of freedomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora