Kingdom of freedom

Diciassette

Lorayne

Una volta tornata nel covo dei ribelli non do caso alle occhiate omicide di Camille che mi rifila ogni volta che entro in una stanza con lei presente.
Ormai sono con loro da una settimana, deve mettersi l'anima in pace.

Chris sta dando di matto oggi, è tutto impazzito e ride per ogni minima cosa.
"Sei preoccupante" gli dico quando si siede vicino a me nel balconcino fuori casa, dopo essersi metto davanti a me con un cartello con su scritto: 'Fammi ciò che vuoi'.
"Facci l'abitudine, Chris è veramente un'idiota, certe volte" dice Julian uscendo di casa.
"Diciamo certe volte più di altre" interviene Camille scocciata mentre rientra in casa dopo essere andata a prendere dell'acqua.
"Non starli a sentire Lorayne, vieni con me a fare il giro di ricognizione?" chiede Chris rivolgendosi a me.
Non faccio in tempo a rispondergli che sento Camille, che nel frattempo era entrata in casa, gridare.
"Che cosa succede?" chiede Julian preoccupato sbattendo il pugno nella porta del portico di casa.
"Ci sono tre cimici qua!" urla in panico.
Io guardo la porta allibita dalle sue parole.
"Andiamo" dico a Chris leggermente sconvolta.

Una ventata di vento mi fa rabbrividire.
"Oddio" commento battendo i denti.
"Ti sei accorta adesso che non è più estate?" mi chiede ironico Chris mentre camminiamo per il fitto bosco.
"Ei, non è mica colpa mia!" ribatto punta sul vivo.
"Sisi, dicono tutte così" dice lui ma io ormai ho smesso di ascoltarlo, anzi accelero il passo solo con l'intento di infastidito di più.

"Ferma" sibila mentre mi prende il braccio tirandolo indietro, verso di sé.
Un gruppo di guardie stava facendo un giro davanti a me, solo che a causa degli alberi non sono riuscita a vederli in tempo.
"Che riflessi" dico a Chris mentre guardo le guardie allontanarsi sempre di più.
"Che vuoi farci, abitudine" mi risponde.
Continuamo a camminare mentre cerco di stare in guardia aguzzando lo sguardo su qualunque movimento sospetto.

D'un tratto sento il suo dito nella mia fronte che mi spinge all'indietro.
"Ei!" esclamo infastidita.
"È inutile che assomigli gli occhi, non vedi di più così, e poi aiuta solo a farti venire un gran mal di testa" mi spiega mentre scaccio gli insetti che mi vengono addosso.