Quindici

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Lorayne

Il temporale si fa sempre più forte e decido di rifugiarmi in una grotta, non ci credo che proprio ora doveva mettersi a piovere.

Dopo circa una ventina di minuti sento proprio la voce di Julian chiamarmi per nome, fortissimo il modo in cui nonostante i tuoni riesco a sentirlo.
Comunque il mio animo buono si sente in colpa se non lo chiamo, non voglio mica che si prenda qualche strana malattia solo perché è venuto a cercarmi, chissà forse anche i suoi sensi di colpa si sono fatti sentire.
"Julian!" lo chiamo spostandomi sull'apertura della caverna, nella spaventa di farmi notare da lui.
"Lorayne!" dice dopo avermi visto e correndo nella mia direzione.

Gli faccio spazio per mettersi a riparo anche lui dalla pioggia.
"Come stai?" mi chiede dopo essermi arrivato davanti.
"Sono stata meglio diciamo" commento sarcastica.
"Mi dispiace moltissimo, per quello che ti ho detto, non so proprio come farmi perdonare" mi dice guardandomi negli occhi, e proprio da quei suoi occhi castani che capisco quanto sia sincero.
"Tranquillo... però in effetti qualcosa che puoi fare c'è" gli rispondo.
"E cosa?" mi chiede incuriosito e allo stesso tempo un pò entusiasta dell'idea di poter farsi perdonare.
"Siete ribelli giusto?"
"Si".
"Bene perfetto, prendetemi nei vostri, mia sorella è ancora a palazzo e devo assolutamente liberarla, ma non posso certo fare tutto da sola, e poi voi siete già in questa causa, la cosa andrà a beneficio per tutti" spiego.
"In effetti, ci servirebbero mani in più, non è un problema, sei dei nostri" mi risponde sorridendomi e porgendo la mano.
Mano che stringo.
"Aspettiamo che finisca il temporale, poi ti riporto a casa, scusa se il giro turistico non è stato dei migliori, prometto di recuperare"
"Va bene, ti do fiducia" scherzo mentre aspettiamo che il temporale finisca.

In effetti non è durato molto.
Non avrei mai pensato che un temporale potesse unire due persone.

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