Lorayne
Nonostante sia passata una settimana dalla morte di Chris, il dolore è ancora ben radicato in tutti noi.
Ci siamo promessi comunque di rialzarci insieme, l'abbiamo fatto per Chris, rimarremo tutti uniti, come lui avrebbe voluto.In tutto questo, dopo che io e Julian siamo stati attaccati da un orso, durante un giro di controllo per il bosco, Camille si è presa la stanza di Chris, in realtà è da molto che quella stanza è diventata sua, perciò come una settimana da questa parte io e Julian condividiamo la stanza.
Essendo l'una di notte, dopo il nostro piacevole incontro con l'orso ci rintaniamo subito in camera.
Julian è il primo che si stende sul letto.
"Quello è il mio letto Julian" gli faccio notare.
"Dai amore, abbiamo appena rischiato da essere mangiati vivi da un'orso, puoi prendere il letto della ta cara amica" dice facendomi gli occhioni da cane bastonato, nel mentre lo guardo con le mani sui fianchi.
Un'idea mi balena in testa, e sorrido pericolosamente, mettiamo un po' di pressione al caro Julian.
Mi avvicino al letto dove è comodamente sdraiato, e allo stesso tempo gli arrivo ad un centimetro di distanza dalle sue labbra, lui com'era prevedibile non si scosta e io sorridendo mi sdraio al suo fianco, ma non lo bacio.
Julian in risposta sbuffa e io cerco di reprimere un sorriso, dove fallisco.
"Come sei cattiva, ad illudere così le persone" fa il broncio.
"Parla il ladro di letti" ribatto.
"Devo pur proteggere il mio titolo di idiota" si difende lui sorridendo e io gli sorrido in risposta, forse il primo da una settimana.
Poi mi limito a spegnere la luce, a quanto pare io e Julian dormiremo nello stesso letto.D'un tratto inizio a pensare a Chris, e mi vengono in mente un sacco di sensi di colpa, se fossi rimasta con lui probabilmente non sarebbe morto...
E inizio a piangere nel bel mezzo della notte, e a quanto pare Julian sente i miei singhiozzi perchè accende la luce.
Cerco di nascondere il mio viso segnato dal pianto con i miei capelli, ma ben presto capisco che è inutile.
Rimane in silenzio a osservare me che pian piano cerco di calmarmi, non raggiungendo risultati tanto positivi.
"Ti darei i miei occhi per vedere come sei ridotta" dice serio in volto.
"Lasciami stare, ognuno prova dolore in modo diverso ok?! Solo perchè tu sembri diventare apatico non vuole dire che lo debbano essere tutti" sbotto non guardandolo in faccia e mi alzo, per poi avvicinarmi alla finestra della stanza, dove entra un freddo gelido.
"Piangere è inutile ora come ora, dai torna a dormire" dice Julian, cercando di farmi ragionare.
"Pensi che non lo sappia?! E poi anche se volessi non riesco a dormire" spiego un po' acida.
"Anche se adesso non lo pensi, vedrai che presto la vita ritornerà degna di essere vissuta" dice, cercando ancora di calmarmi ma è inutile.
"Che fai adesso? Il filosofo?" chiedo, sempre con quel tono acido, e lui capendo che con le parole non riesco a calmarmi decide di usare le maniere forti.
Mi bacia, e questo mi ha calmato più dei mille modi che ha tentato di usare prima.
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Kingdom of freedom
Historical FictionMyrhiam e Lorayne sono sorelle, diverse come i loro destini. Entrambe arrivano alla capitale di Cearind Kingdom con l'intento di far competere Lorayne con altre spasimanti del principe, futuro re del regno, mentre Myrhiam le sta accanto come dama di...