Kingdom of freedom

Undici

Lorayne

È notte quando mi addentro nel bosco, completamente spaesata e sofferente per la forzata separazione da mia sorella.
Tra l'altro ho camminato così tanto che ho male ai piedi, stupide scarpe.

Quando decido di fermarmi e togliermi le calzature che mi stanno uccidendo i piedi noto due ombre fare la loro comparsa attraverso la vegetazione del bosco.
Mi stacco dal tronco su cui ero appoggiata e inizio ad avvicinarmi al suono da cui proveniva il brusio delle foglie causato dallo spostamento delle ombre.

Prima ancora di rendermene conto il mio braccio viene stretto forte da un ragazzo: occhi castani così come i capelli mossi, sarebbe anche il mio tipo se non mi stringesse il braccio così forte da farmi male.
"Chi sei?" chiede con voce dura, dietro di lui appare l'altra ombra che avevo percepito, una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi chiari.
"Parla, prima che sapere chi sei non avrà nessuna importanza" dice la ragazza con voce minacciosa.
"È una minaccia?" le chiedo sorridendole.
In un attimo il ragazzo mi porta una spada alla gola e mi chiede di nuovo minaccioso: "Chi sei?"
"Hai il fuoco negli occhi, a me piace il fuoco" dico con un sorriso sghembo, per nulla preoccupata per la mia vita, che siano loro o il principe a uccidermi si vede che era destino.
All'improvviso arriva un altro ragazzo, questa volta biondo e mi ritorna in mente il ragazzo che avevo visto circa un mese fa, fuori da palazzo ad aggirarsi.
"Dai raga, lasciatela stare" dice il biondo.
"Ma sei serio Chris?!" gli chiede il moro.
"Dovrei chiedertelo io Julian, è una ragazza, è da sola di notte, magari si sta solo facendo un giro" la ragazza guarda il biondo male, per poi sbuffare a braccia incrociate e fare qualche passo nei dintorni.
"Sei pazzo Chris?! Dobbiamo rinchiuderla in prigione finché non ci dirà chi è e perché è qui" sbotta il moro.
"Quali prigioni? Ma dai Julian, non farmi ridere e giusto per la cronaca, non so se te ne sei accorto ma questo tuo primo contatto con lei di certo non la convincerà a dirti chi è" dice indicando la spada del suo amico sulla mia gola, così il ragazzo, che ho capito si chiama Julian abbassa la spada sulla mia gola, ma comunque mi prende subito per il braccio trascinandomi verso quella che penso sia la loro base.
Durante il tragitto sento Chris e Julian borbottare e il biondino se la prendeva col suo amico per il fatto che era troppo sospettoso.

La ragazza, che ho scoperto chiamarsi Camille mi gira intorno mentre sono legata a una sedia, posizionata davanti all'entrata della loro base, almeno sono all'aperto.
"Viene da palazzo, i vestiti sono troppo ben ordinati, così come i capelli e il viso, beh le mani sono un dubbio, perchè sono sporche di terra e piene di graffi" deduce Camille.
"Finito di farmi la radiografia?" le chiedo con impertinenza, si non mi piace la ragazza, penso sia evidente.
"Presto non sarai più così spavalda, non appena saremo certi che sei una spia da palazzo ti inginocchierai per non ucciderti" dice orgogliosa di quello che ha detto la mora, al che io sputo acida il perchè sono qui, essere etichettata come una spia del palazzo per me è inaccettabile.
"Volete sapere davvero perché sono qui? Stavo cercando semplicemente di rilassarmi a palazzo, come dama di compagnia di mia sorella, e tutto d'un tratto sono stata esiliata per delle voci che mi denunciano di essere una ribelle, sono sicura che non avete la minima idea di come ci si senta, vero?" guardo dritta in faccia a Camille con tono di sfida.
Sentiamo sbattere contro il muro una bottiglia di vetro che si rompe in mille pezzi, io e Camille saltiamo in aria, prese alla sprovvista dal suono.
"Ma che cavolo fai?!" chiede scocciata Camille a Julian, che ha lanciato la bottiglia.
"Vai dentro, ci penso io qui" dice il moro, e nel momento stesso in cui la mora se n'è andata dentro e il ragazzo è davanti a me un lampo appare sopra le nostre teste e in poco tempo inizia il temporale.