Myrhiam
Trasalisco quando il principe mette la spada sulla gola di mia sorella.
Appoggio le mie mani sulle sue, impugnate alla spada.
"Ti prego Evan, non fare pazzie" gli dico con tono sommesso per la paura ghe possa fare del male a Lorayne, non posso perderla, mia sorella è una parte di me.
"Myrhiam non ti riguarda, stanne fuori" dice Evan, ma non mi guarda continua a guardare minaccioso Lorayne.
"È mia sorella! Tutto ciò che riguarda lei riguarda anche me!" sbotto arrabbiata.
"Dovresti essere grata di non essere considerata come lei, una traditrice, quindi spostati" mi dice duro in volto stringendo i denti.
"Lei non è una traditrice non ha fatto nulla! Sono sicura che l'hanno incastrata!" continuo a difenderla imperterrita, ma lui mi ignora.
"Ti prego" dico in un sussurro, ho le lacrime agli occhi, cerco di trattenerle ma non ci riesco del tutto, io non sono forte come mia sorella, lei non piange mai, non l'ha mai fatto, anche adesso mentre io lascio scivolare alcune lacrime sulla mia guancia, lei fissa Evan dritto negli occhi con aria determinata.
"Non ho fatto nulla, sono solo voci, vuoi solo un motivo per sbarazzarti di me, lo so" gli dice lei con voce autoritaria.
"Infatti, sono solo delle voci, che girano all'interno del castello e c'è aria di cospirazione con i ribelli, e tu hai già combinato troppi guai" le dice assottigliando gli occhi in due fessure, poi guarda verso di me, vede che continuo a implorarlo di non farle del male e il suo sguardo si addolcisce di poco, forse addirittura me lo sono semplicemente immaginato.
"Ringrazia tua sorella, non ti ucciderò per sta volta, ma sei esiliata da palazzo, prossima volta che ti vedo, o che ti vedono le mie guardie potranno ucciderti, entro un'ora non voglio più vederti qua" dice autoritario, e io abbraccio mia sorella mentre lui se ne va."Ti prego, rimani in vita, sopravvivi" dico a mia sorella mentre la guardo farsi un fagottino con il minimo indispensabile.
"Sai perfettamente che sono in grado di cavarmela" mi ricorda lei continuando a riempire il fagottino con: coperte, vestiti e qual he utensile trovato nel castello che potrebbe esserle utile.
"Stai lontano dal ribelli, mi raccomando, se ti vedono potrebbero ucciderti, sai che sono senza controllo e uccidono per il piacere di farlo" le dico ricordandole tutte le voci che si dicono a palazzo.
"Sai che queste sono solo voci, non credo che siano vere" mi dice.
"Non si sa mai però" insisto, mentre le passo una giacca, siamo a settembre e l'autunno è letteralmente alle porte.
"Tornerò mai? Ci rincontreremo?" mi chiede con sguardo triste.
"Quando avrò più potere ti farò ritornare, ti manderò a cercare appena il principe non avrà più astio nei tuoi confronti" cerco di consolarla, ma in realtà sto consolando anche me stessa.
"Prenditi cura anche di te, hai visto che il castello è pieno di inganni e tranelli, sii cauta e non fidarti di chiunque" mi dice mia sorella abbracciandomi di nuovo.
"Lo farò" le dico per poi guardarla scomparire dalla porta della mia stanza, che un tempo era nostra.La osservo da dietro una finestra della sala da ballo scomparire all'orizzonte.
"Sei arrabbiata con me?" sento dire da una voce alle mie spalle, Evan.
Mi giro a guardarlo mentre lo fulmino con lo sguardo: "Tu dici?!"
"Cerca di essere più comprensiva, so che ami tua sorella, ma è stata etichettata più volte come ribelle e poi dopo tutti i casini che combina sembra davvero che stia sabotando la quiete del castello" dice cercando di farmi ragionare, sembra che mi stia trattando come una bambina che fa i capricci.
"E quindi ri sembra opportuno togliere l'unico membro della mia famiglia da questo palazzo solo per preservare la quiete?" chiedo torva, incrociando le braccia sotto al seno e guardandolo acida, proprio come il tono che sto utilizzando.
"Allora vai da lei, se ci tieni così tanto a esserle vicino, ma dal momento in cui sorpassi quella porta sei al suo pari, e il tuo titolo sarà cancellato per sempre" dice con il fuoco negli occhi dalla rabbia, non sta ancora alzando la voce, non so se sia un bene o un male.
Non gli rispondo, mi limito a congedarsi fa lui arrabbiata, ma prima di sbattergli la porta, lasciandolo solo nella stanza dico: "Non sapevo di essere prigioniera in una gabbia dorata".Passo il resto del tempo rinchiusa in camera quando sento bussare alla mia porta.
"Chiunque tu sia non voglio ricevere visite" urlo per farmi sentire dall'altro lato della stanza.
Una testa bionda platino spunta dalla porta, è Katia, la sorella di Evan.
La guardo alzando un sopracciglio, la prima volta di certo non abbiamo iniziato col piede giusto.
"So che non possiamo definirci amiche, e non mi soprenderei se mi odi, ma so ciò che mio fratello ti ha fatto" dice e io le faccio segno di entrare, sono stanca e sento i muscoli molto deboli, non c'è la faccio a fare la dura, troppo sforzo.
"Volevo scusarmi da parte sua, so che Evan è un vero imbecille e continuerà a esserlo, comunque sia sono certa che non ti abbia detto tutto, sai no che il Re è stato avvelenato? Beh si dice in giro che tua sorella sia stata la colpevole dell'avvenamento, e non mi stupirei di certo se Evan avesse messo su tutto questo teatrino per espiare il fatto che sia stato lui ad avvelenarlo" ammette.
"Perchè me lo stai dicendo?" le chiedo.
"Mio fratello è pericoloso, posso aiutarti a far ritornare sua sorella, mentre io otterei pace e serenità, fuori dai suoi inganni" mi spiega.
"E pensi che mi fida di te?" le chiedo.
"Ti dimostrerò che puoi fidarti, magari diventeremo anche amiche, vedrai, insieme possiamo far stare al sicuro tutti quelli che vivono in questo palazzo" dice, mi sembra molto sincera, perciò penso che al momento terrò in considerazione l'idea di fidarmi di lei, vedrò come andremo avanti, ma una amica in questo palazzo adesso che mia sorella se n'è andata non penso sia una cattiva idea.
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Kingdom of freedom
Historical FictionMyrhiam e Lorayne sono sorelle, diverse come i loro destini. Entrambe arrivano alla capitale di Cearind Kingdom con l'intento di far competere Lorayne con altre spasimanti del principe, futuro re del regno, mentre Myrhiam le sta accanto come dama di...