Otto

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Myrhiam

"Sei libera?" mi chiede Evan una fredda sera di settembre, è già da una settimana che ho iniziato le lezioni di galateo, e tutti in particolare Evan e mia sorella hanno visto quanto mi stressano e quanto impegno uso per seguire bene le lezioni.
"Si, hai bisogno di me? Ti prego non dirmi che mi aspetta un'altra di quelle barbone lezioni su come si prende il tè" gli rispondo indossando un coprispalle di seta, siamo solo ai primi giorni di settembre eppure fa abbastanza freddo.
"No tranquilla, è un regalo per te" dice sorridendomi e io lo guardo con gli occhi brillare, davvero? Che carino!

Seguo Evan che si dirige nei giardini di palazzo, per poi entrare in una specie di osservatorio astronomico.
"Non sapevo che avevate questo!" esclamo entusiasta.
"Infatti non lo avevamo" dice rivolgendomi uno sguardo con un mezzo sorriso.
L'ha costruito per me?
"Comunque è tuo, non abbiamo motivo di usarlo noi" mi dice mentre io guardo lo spazio tramite i telescopi.
"È bellissimo" mormoro assorta da quello che vedo.
"Mi fa piacere" mi risponde.

Rimaniamo con io che osservo lo spazio e lui, seduto su una poltroncina che mi guarda.

Il giorno dopo, visto che quello che Evan ha fatto per me mi è piaciuto molto, voglio fare qualcosa per sdebitarmi o comunque ringraziarlo.
Ho puntato sul giardinaggio contando sull'aiuto di mia sorella, che ha il pollice verde.
Solo che ho scoperto che le rose hanno le spine... mi si sono rovinate le mani piene di tagli.
"Il giardinaggio non è solo innaffiare qualche fiore" mi dice Lorayne mentre cerco di togliermi la terra da sotto le unghie, prossima volta chiederò ai giardinieri di palazzo di fare il lavoro al posto mio.
"Se Evan non apprezza tutto questo potrei seriamente offendermi" annuncio convinta mentre noto delle gocce di pioggia andarmi addosso.
"Sta piovendo" noto guardando mia sorella, dopo dei fiori che ho raccolto per il mio presunto marito, mia sorella mi ha costretto ad aiutare i giardinieri a piantare e potare.
"L'acqua non ha mai ucciso nessuno" mi risponde di rimando e io le lancio un'occhiataccia.
"Si, ma io uccido te se mi fai prendere il raffredore".
"I rischi del mestiere" dice ridacchiando.

Verso pomeriggio porto a Evan i fiori, trovandolo in camera sua.
Intanto la pioggia batte sul tetto provocando quel suono rilassante.
"Visto che tu mi hai portato un messaggio, anche io te ne volevo fare uno" dico porgendogli il mazzo di fiori che ho fatto.
Lui lo accetta sorridendomi ma vedo il suo sguardo osservare le mie mani.
"Ti sei data da fare eh?" mi chiede e io sbuffo.
"Si beh, mia sorella mi ha tormentato un pò, figurati se quando le chiedo aiuto per il bouquet si ferma solo a quello, abbiamo aiutato i giardinieri" racconto.
"Beh immagino che abbiano apprezzato" mi dice.
"Lo spero bene, perché non lo rifarò due volte" affermo decisa.
"Come posso fare per ringraziarti?" mi chiede.
"Beh, l'osservatorio che mi hai dato basta e avanza tranquillo" dico ma quando lo guardo mi muoino quasi di bocca le parole, si sta avvicianando a me in maniera provocante.
Fa il suo effetto devo ammettere.
Non dico niente nemmeno quando mi circonda i fianchi con le mani, nemmeno quando i nostri respiri diventano tutt'uno ma d'un tratto, quasi come se ci avesse ripensato si allontana.
"Meglio se ti vai a riposare, devi essere stanca" mi dice e un moto di delusione mi travolge.

Decido di farmi un bagno, nella vasca maledico il nome di Evan per una cinquantina di volte, avrebbe potuto anche evitare di farmi credere che volesse baciarmi. Sono un'illusa, se mia sorella, nata per essere la moglie del principe non è riuscita ad avere la sua attenzione figuriamoci me, mi avrà scelto solo per dispetto.

Poi, dopo cena sento qualcuno bussare sulla porta della mia stanza.
Evan.
"Ho chiesto al cameriere di portarti il tè, ti è arrivato?" mi chiede dopo che apro la porta per farlo entrare.
"Si, molto buono, anche se tra un pò dovrai cercare nuovi infusi da farmi provare, ormai da quanti me ne stai portando stanno finendo" lo informo.
"Vedrò di occuparmi anche di questo" risponde con un sorriso sbilenco.
"Devi dirmi altro?" chiedo sistemando sulla toeletta la spazzola con cui mi stavo spazzolando i capelli, prima che Evan facesse la sua apparizione.
"Più o meno" dice e io aggrotto la fronte mentre lo guardo.
"Hai intenzione di fare il misterioso ancora per molto o vuoi illuminarmi?" chiedo, mi ha quasi spazientita.
Lui mi prende per le guance e questa volta mi bacia per davvero.

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