Sei

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Evan

Guardo le onde del mare infrangersi sulla sabbia dal balcone della sala da ballo, è la mattina successiva al mio matrimonio con Myrhiam, lei è qui con l'insegnante di ballo ma pare tutto inutile, questa ragazza ha la stessa grazia di un'elefante.

Sospirando mi avvicino a lei e la libero dalle mani dell'insegnante, prendendo le sue mani nelle mie, dopo ciò faccio un cenno al pianista e iniziamo a danzare.
Come avevo previsto mi ha già pestato un piede.
"Stai cercando di farmi finire in ospedale?" le chiedo.
"Non è colpa mia, sei tu che hai voluto iniziare a ballare con me, problemi tuoi" si difende leggermente offesa, non capisco ancora come faccia a non usare un tono formale, lo sa che potrei metterla in prigione solo perchè mi ha dato del tu?
"Il ballo non ha speranze con te" dico scuotendo la testa divertito dal suo ennesimo sbaglio di passo.
"Le mie congratulazioni, l'hai capito in meno di un'ora" dice staccandosi dalla posa del ballo per applaudirmi.
"Fossi in te inizierei a fare meno l'ironica, ti voglio vedere quando inizieremo le vere lezioni tra qualche giorno, e non saranno solo di ballo ma molto altro" l'avviso e lei mi risponde sbuffando.

"Aspetta, che ne dici di fare altro?" quasi mi prega trattenendomi i polsi mentre la trascino verso il centro della sala.
"Del tipo?" chiedo scettico.
"Ok, beh il tuo castello ha una biblioteca?" mi chiede con tranquillità, io annuisco e poi la porto in biblioteca, sinceramente non capisco cosa vuole farci, visto che le donne non leggono e non lo sanno fare, insomma non ne avrebbero motivo.

Appena entrati in biblioteca Myrhiam è estasiata da tutti questi libri.
La guardo subito correre verso la sezione dei libri di astronomia, polverosi e vecchi, chissà da quanto tempo più nessuno li leggeva.
"Sai più ti guardo e più penso che il colore dei tuoi occhi sia simile a Marte, non so ma mi ricordi questo pianeta, appartiene a quei pianeti più vicini al sole e-" la fermo prima che finisca.
"Aspetta ma te sai leggere? E soprattutto che ne sai te di astronomia?" mi sorride.
"Da piccola non dormivo mai e la mia insonnia è peggiorata soprattutto dopo la morte di mia madre, perciò rimanevo ad osservare il cielo e le stelle, vedere la loro immensità mi calmava, come se guardandole potessi mettere da parte anche per un momento tutti i miei problemi, o semplicemente la mia tristezza" rimango imbambolato da ciò che mi ha detto, in parte la capisco, ordino subito ad un maggiordomo di portarci due tazze di tè.
Entrambi conosciamo il mistero del dolore, che solamente chi l'ha provato può conoscere.

Mentre beviamo il tè di un colore rosso pompelmo la guardo leggere incantata un libro sulle scoperte di nuovi territori.
"Non capisco questo tuo amore per i libri, sono sincero, da piccolo li lanciavo contro i miei insegnanti, soprattutto quando studiavo letteratura, che noia" ammetto.
"Dipende da te e dall'importanza che dai alle parole" mi spiega, io la guardo con fronte corrucciata ma non chiedo spiegazioni, penso che non capirei nemmeno se me lo spiegasse trenta volte.
"Secondo me sei solo distratta da tutta questa polvere che offusca le cose importanti della vita" le dico.
"Ah, si? E quali sarebbero queste cose importanti?" mi chiede avvicinandosi di più al mio viso.
"Ti piacerebbe scoprirlo eh?" le dico avvicinandomi anche io a lei.
"Mi piacerebbe si" mi risponde, e io prendo la sua mano nella mia e bacio il dito dove ha la fede nuziale, poi mi avvicino a lei per baciarla e notando che mi pare abbastanza convinta in quello che sta per succedere, avvicino le mie labbra alle sue ma una porta che si apre mi porta a indietreggiare da lei di scatto.

"Eccoti qui Myrhiam, ti prego non scrivere a papà raccontando di come abbia cercato di accoltellare con una forchetta il capo delle dame, ma ti assicuro che l'ho fatto per esasperazione e motivi giusti... Oddio Principe Evan, mi scusi, forse ho parlato troppo, non sapevo che fosse qui anche lei" dice Lorayne, accorgendosi solo poi della mia presenza.
"Non ti preoccupare - dico guardandola dall'alto in basso, per poi alzarmi - credo che andrò ad allenarmi" dico per poi uscire dalla biblioteca.

Kingdom of freedomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora