Quattordici

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Myrhiam

Mentre stavo correndo con Evan alle calcagna, per sbaglio mi slogo la caviglia.
"Tutto bene?" mi chiede Evan preoccupato, correndomi incontro.
"Si certo" rispondo ridendo, per l'adrenalina.
"Chiamate il medico reale!" urla Evan a delle guardie, mentre mi tiene il braccio con la mano per aiutarmi a restare in piedi.
"C'è la faccio, davvero Evan" gli dico per poi liberarmi dalla sua presa ed andarmene zoppicando.

Con la coda dell'occhio noto che Evan mi insegue, fino in camera mia, che richiudo dietro le sue spalle.
"Dobbiamo bendare quella ferita, se non la curiamo potresti farti più male di quanto già non hai fatto" mi ricorda.
"Lo so, non ho bisogno della balia" gli rispondo mentre da sotto il mio letto prendo una bottiglia di alcolici, faccio per berla ma Evan me la prende dalle mani e la lancia a terra.
"Sei impazzito?" gli urlo contro.
"Non puoi bere alcool, dovrei chiederlo a te" sibila.
"Non puoi impedirmi di farlo" ribatto.
"Sono il tuo re, certo che posso" dice ma io rimango zitta sostenendo lo sguardo: "Hai già bevuto?" non rispondo.
"Hai già bevuto Myrhiam?!" chiede con meno pazienza di prima e io continuo a sostenere e il suo sguardo senza rispondergli.
"Ne ho avuto abbastanza di te!" sbotta mentre si tira indietro i capelli stanco.
"Forse il ruolo di regina non fa per me..." mormoro con sguardo basso.
"Non provare nemmeno a pensarlo" intima lui.
"Dopotutto niente è per sempre, forse dovrei andarmene..." continuo con il mio discorso.

"Ammettilo, la tua è solo paura" mi dice sedendosi sul mio letto esasperato.
"Ok si, hai ragione!" sbotto mentre una nuvola oscura le ombre di luce che trasparivano dalla finestra, aspetto una sua risposta, che però contro le mie previsioni non arriva.
"Vabbè lascia perdere" dico con tono deluso.
"No, raccontami, voglio sapere cosa c'è che non va" insite, a questo punto mi preparo ad affrontare i miei incubi più profondi.

"Ho sempre vissuto nell'ombra di mia sorella, ho sempre desiderato essere come lei, nel nostro paese tutti la ammiravano, io ero la pecora nera, quella ironica a cui piacciono le stelle, e adesso che ho preso il suo ruolo, mi sento come se le avessi portato via la vita" dico tra le lacrime.
"Shhh" mi mormora Evan mentre mi abbraccia e io piango tra le sue braccia.

"Non devi sentirti in colpa per nulla, la tua vita è solo tua, e io in quanto re ho deciso di volere te al mio fianco" mi dice Evan dopo aver sentito i miei battiti regolarizzarsi, e quindi dopo essermi calmata, dopo si scioglie dall'abbraccio dandomi un bacio sulla fronte.
"Forza, dobbiamo fare controllare quella slogatura"

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