Capitolo 16

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CAMILA POV

Dopo tutto quello che è successo l'ultima volta sono stata molto vicina a Lauren, non l'avevo mai vista in quel modo, aveva gli occhi rossi e gonfi, sembrava avesse pianto durante tutta la precedente ora, aveva uno sguardo quasi vuoto, sconfitto, i suoi occhi non era lucenti come ogni volta che si incrociano con i miei, o quel pizzico di umorismo o desiderio, erano spenti, e le sue labbra non smettevano nemmeno per un secondo di tremare, quasi per fermarle continuava a morderle, senza nemmeno rendersene conto probabilmente. Perfortuna sono riuscita a strapparle un sorriso dopo e a farla calmare o almeno distrarre, il mio cuore piangeva a vederla così.

Poi c'è stato quel piccolo momento di sfogo. Era quasi sicuramente quello, ovviamente non nego che lei mi voglia, anche io la voglio, e se fossimo state in altre circostanze non sono sicura che l'avrei fermata, anzi l'avrei lasciata fare visto che è da quando l'ho vista la prima volta che mi sono sempre immaginata di sentire la mia pelle nuda a contatto con la sua, ma in quel caso non sarebbe stato giusto.

Ho cercato di passare più tempo possibile con lei, infatte l'altra sera ci siamo trovate in camera mia e abbiamo trascorso le successive tre ore a parlare, degli argomenti più svariati, dalla famiglia, allo sport, alla musica, fino ad arrivare all'infanzia, tuttavia ho percepito fosse un tasto dolente date le sue brevi frasi e le poche lacrime che ha concesso di scorrere sulle sue guance, così ho prontamente cambiato argomento e l'ho coccolata con grattini e baci per il resto della serata.

La mattina dopo quando mi sono svegliata ho trovato il suo buongiorno sul telefono, accompagnato da un cuore bianco e da un messaggio che mi ha lasciato con alcuni dubbi.

"scusami per ieri sera, la mia infanzia è un argomento difficile per me di cui parlare, più avanti te ne parlerò, per il momento non me la sento. Non è per te, sono io che non mi sento pronta, e ti ringrazio per essermi stata vicina senza fare domande"

Sospettavo ci fosse qualcosa che è successo che probabilmente l'ha segnata e se non se la sente di raccontarlo adesso posso tranquillamente aspettare e quando sarà pronta, io sarò qui per lei, così dopo aver riflettuto bene su cosa rispondere digitai sullo schermo del mio smartphone il messaggio.

"non preoccuparti, qualsiasi cosa sia mi dispiace che ti faccia soffrire in quel modo, quando vorrai parlarne io sarò qui"

Una volta inviata la mia risposta mi feci una doccia veloce e dopo aver fatto colazione con un muffin mi cambiai con un jeans stretto e un top rosa. Una volta che ripresi in mano il telefono notai dei messaggi da parte di Lauren che mi fecero sorridere.

"non vedo l'ora di stringerti fra le mie braccia piccola"

"mi manchi, anche se ti ho vista ieri sera"

Mi domando come fa a dire di non essere dolce dopo che mi scrive certe cose. Solo con le sue parole mi fa sciogliere il cuore e fa nascere un sorriso nel mio volto.

"cos'è quel sorriso chancho?" chiese Dinah uscendo dal bagno con un espressione curiosa in volto

"niente" cercai di essere disinvolta

"sono dei messaggi? Dalla tua ragazza vero? Fa vedere" provò a strapparmi il telefono dalle mani ma io lo nascosi dietro la schiena

"no Dinah, sono cose private" cercai di scappare
"e poi non è la mia ragazza" sbuffai

"quindi ammetti che sono messaggi di Lauren" alzò le sopracciglia in modo perverso

"non sono quel tipo di messaggi idiota" le lanciai un'occhiata

"lasciala stare Dinah, non sono affari nostri cosa si scrivono" la rimproverò Ally alzandosi dal letto

"ma tu non sei curiosa di sapere cosa si dicono quelle due" aveva una faccia stranita

"no, sono affari loro" protestò la texana

"pff, va bene" Dinah mi lasciò andare e io sospirai di sollievo

"però devi tenerci aggiornate" urlò Dinah andando in bagno

"certo" risposi.

Presi in mano la cartella e uscii dalla camera dirigendomi verso l'aula di letteratura, dove avrei ascoltato la lezione con Lauren. Mentre camminavo risposi ai suoi messaggi.

"anche io non vedo l'ora di stare con te Lolo"
"mi manchi anche tu, tanto"
"oggi voglio coccole"

"le avrai Camz"

Prima di dirigermi a lezione mi fermai alla reception per chiedere delle informazioni riguardante un corso pomeridiano che avrei forse intrapreso, atletica, per tenermi in forma e poi mi incamminai verso l'aula, tuttavia quando fui a un paio di passi dalla porta vidi Lauren in piedi vicino ad essa, mi stava probabilmente aspettando per entrare insieme, che parlava con una ragazza che le sorrideva fin troppo per i miei gusti. Il volto di Lauren aveva solo un piccolo accenno di sorriso, di cortesia, mentre l'altra ragazza cercava di avvicinarsi sempre di più alla corvina, toccandole un braccio, o mettendole una mano sulla spalla e guardandola in un modo che non mi piaceva per niente.

Decisi di avvicinarmi e una volta sufficiente vicina mi interposi fra loro e senza nemmeno degnare di uno sguardo l'altra ragazza agganciai le mie braccia al collo di Lauren e in punta di piedi feci combaciare le nostre labbra, lei mise le mani sui miei fianchi e li strinse, infilai la lingua nella sua bocca e la sentii sospirare, poi morsi il suo labbro inferiore e mi staccai voltandomi verso la ragazza che aveva un'espressione contrariata in volto.

"oh ciao scusami non ti avevo visto, piacere Camila. Tu sei?" dissi con un finto sorriso voltando le spalle alla corvina che mi teneva ancora per la vita, così indietreggiai fino ad adagiare la mia schiena al suo petto e portai la mano sopra una delle sue, che poi feci scorrere sul mio stomaco

"Tracy, piacere di conoscerti" sforzò un sorriso e mi lanciò un'occhiata. Era alta quanto me, ma aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri.

"piacere mio, ma ora dobbiamo proprio andare, scusaci" presi Lauren per mano e la trascinai dentro l'aula fini ai nostri soliti posti. La vidi ridacchiare.

"cosa c'è?" domandai, lei non riusciva a smettere di sorridere

"niente, assolutamente niente" si avvicinò e mi bacio, posò una mano sulla mia guancia e mi accarezzò la pelle con il pollice, io portai le mani al suo collo e la tirai più vicina a me, l'altra sua mano si posò sulla mia coscia e la strinse facendomi sorridere nel bacio.

"Jauregui, Cabello, datevi un contegno, siamo in aula" la voce del professore ci fece staccare, tutti gli occhi erano puntati su di noi, e mentre io abbassai la testa imbarazzata dopo essermi scusata, Lauren aveva un sorriso orgoglioso in faccia e degli occhi verdi quasi arroganti mentre guardava tutti quelli che ci fissavano e mi circondò le spalle con un braccio.

"questi jeans ti stanno da dio piccola" mi voltai a guardarla e le sorrisi, appoggiai la testa sulla sua spalla e presi l'altra sua mano portandola sul mio grembo, iniziando a giocare con le sue dite.

Passai tutta la lezione attaccata a Lauren, che mi stringeva a sé e mi lasciava sporadicamente baci sulla testa, oppure mi accarezzava i capelli, mentre io intrecciavo le nostre mani. Dopo mi venne in mente quella ragazza, Tracy, spero non crei guai, anche se confido che non lo farà, credo di averle fatto capire il concetto di "sparisci, lei è mia".

È Bastato uno Sguardo - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora