Capitolo 27

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CAMILA POV

È passata una settimana da quando Lauren mi ha chiesto di diventare la sua ragazza. Quando ho raccontato alle ragazze quello che aveva organizzato erano super felici per me e allo stesso tempo sorprese, non avendo mai visto questo lato della corvina. Ricordando quel giorno un sorriso spuntò sul mio viso attirando l'attenzione del mio allenatore.

"cosa c'è da ridere Cabello?" mi rimproverò facendo puntare tutti gli occhi su di me

"niente, mi scusi" mi guardò severamente e poi distolse lo sguardo continuando a spiegare

"sei sempre tra le nuvole eh Camila" sentii una voce provenire vicino a me, mi voltai e vidi Austin che mi sorrideva mentre si legava una scarpa

"ciao Austin" lui alzò la mano e poi si avvicinò a me

"senti Camila volevo chiederti se dopo l'allenamento avresti un po' di tempo libero per aiutarmi. Volevo fare una sessione extra per potenziare la mia condizione fisica" dopo questo corso avrei avuto il pomeriggio libero e Lauren era al corso di disegno quindi in ogni caso non avrei potuto passare del tempo fino a stasera.

Riflettei su cosa fare fino a quando non lo vidi inginocchiarsi e unire le mani in segno di preghiera.

"perfavore, tu sei la migliore" rilasciai un sospiro e accettai
"evviva".

L'allenamento tutto sommato è andato bene, il coach ci ha fatto fare fari esercizi per allenare la resistenza.

Tutti erano ormai già andati via lasciandomi da sola con il ragazzo bionda che ogni tanto mi lanciava delle occhiate, le ignorai fino a quando dopo un esercizio si avvicinò, posandomi una mano sulla parte bassa della schiena e si avvicinò al mio orecchio.

"questi pantaloncini ti stanno proprio bene sai, ti fasciano il sedere perfettamente" sussurrò, mi voltai e ritrovai la sua faccia a un soffio dalla mia e indietreggiando lo vidi farmi un occhiolino

"non puoi dirmi certo cose" dissi pensando alla reazione che avrebbe potuto avere la mia ragazza se le raccontassi cosa aveva detto

"e perché? Ti innervosisce? Sei agitata con me vero?" avanzò facendomi adagiare la schiena alla parete dietro di me

"Austin sono fidanzata" lui appoggiò una mano affianco alla mia testa e mi lanciò un sorriso malizioso

"con chi? Con quella ragazza? Lo sai che io posso darti molto di più, posso farti provare un sacco di piacere con il mio amichetto" ammiccò al suo pene già eretto. Il mio volto assunse un'espressione schifata. Poggiai una mano sul suo petto cercando di respingerlo ma lui la afferrò con l'altra mano e la inchiodò al muro, con l'altra mano cercai di liberarla ma prese anche quella che fece la stessa fine della gemella.

"Lasciami subito" dissi guardandolo torvo, lui ridacchiò

"sei così sexy quando sei arrabbiata" si avvicinò e io voltai la testa di lato per impedirgli di baciarmi, si avvicinò al mio collo e sfiorò la sua pelle con la punta del suo naso, io cercai di muovermi ma lui mi tenne ferma

"smettila" mi guardò negli occhi e mi lasciò le mani indietreggiando scoppiando a ridere

"cosa ridi?" domandai infastidita dal suo comportamento tenendomi un polso con l'altra mano

"la tua faccia, pensavi seriamente che ti avrei fatto qualcosa" si piegò dalle risate mentre io lo spintonai all'indietro facendolo barcollare

"sei un cretino" mi incamminai verso gli spogliatoi quando corse e si posizionò di fronte a me

"ehi, ehi, ferma, stavo scherzando, non volevo farti del male" lo fissai per cercare di capire se stesse mentendo e quando mi accorsi che fosse sincero gli tirai un pugno sulla spalla facendolo gemere

È Bastato uno Sguardo - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora