15 Settembre

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La sveglia suona alle 6:30 di mattino come tutti i giorni, e come tutti le mattine non la sento.

«Selene!!» «Tesoro svegliati o farai tardi il primo giorno!!»

Ecco mia mamma, la sua voce la sento lontana ma appena sul mio viso si schianta un cuscino, la sento forte e chiara.
Mi alzo di scatto e inizio a prepararmi, per fortuna avevo già preparato tutto ieri sera: borsa, vestiti, scarpe e colazione.
In dieci minuti ho messo la polo blu navy e i pantaloni bianchi, come accessori avevo scelto una cintura color cammello con fibbia dorata che riprendeva la collana con la falce di luna che sono solita indossare. Ultimi ma non per importanza: i tacchi. Un bel tacco 7cm per non essere troppo bassa e nemmeno troppo inadatta, color cammello scamosciati.

«Eccomi!!»
«Non serve che ti annunci, sento tutti i tuoi passi. Ancora non capisco perché ti ostini ad indossare i tacchi, a scuola poi!»
Ogni volta è questa storia, sono stanca di dirle che mi sento a mio agio e che non mi interessa se nessun'altra ragazza lo fa.

Sono unica, non seguo la massa, questo è uno dei miei principi.

«Mamy, non ho voglia di discutere. Ci vediamo a pranzo?»
«No, lavorerò fino a tardi.» Lavora come parrucchiera, ha un negozio tutto suo e non si fida delle stagiste così tanto da lasciare a loro il salone.
"A cena, buon primo giorno." Nonostante sia arrabbiata viene a salutarmi baciandomi la fronte, è una tradizione dopotutto...

Esco di casa e metto in moto la macchina, direzione casa di Elena.
Puntuale come un orologio, appena sono davanti al suo portone esce di casa e sale in macchina.
«Come ti senti?»
«Tranquilla, sarà il nostro penultimo anno...»
«Ti mancherà tutto questo.» Annuisco soltanto.

Ammettere che sentirò la nostalgia di questa routine mi fa rendere sempre più conto che sono alla fine. Altri 18 mesi scolastici e sarò matura...

Ma adesso basta con tutto questo sentimentalismo, vi avrò annoiato. Torniamo a noi.

In mezz'ora siamo nel parcheggio di scuola dirette al bar.
La scuola è ancora chiusa, ma noi riusciamo a farci aprire.
«Marghe... ci apri?»
«Ragazze, non posso, lo sapete!»
«Dai, per favore... alle tue studentesse preferite non fai questa cortesia??»
Gli occhi dolci funzionano sempre.

Margherita è una collaboratrice scolastica con cui ho stretto amicizia al primo anno.
È una donna bassina, con i capelli corti castani e gli occhi nocciola. È molto pignola nella pulizia e nell'ordine, il primo anno era lei a pulire la nostra classe e si lamentava sempre anche di un briciola.

«Ciao Patri!!»
«Sele! Sei sempre la solita, sempre in anticipo. Il solito?»
«Sì grazie.»
«Per entrambe?» Annuisco.

Patrizia è la barista, è qui da molti anni e conosce tutti e tutti i gossip.

Elena non è esuberante quanto me, è più stoica, il che è un bene, perché io non lo sono affatto. Non riesco a mascherare ciò che provo, in un modo o nell'altro mi tradisco da sola.

Lei non sarebbe mai andata a fare un passeggiata per i corridoi della scuola dopo aver consegnato una verifica, sarebbe rimasta in classe a tormentarsi per le risposte che ha dato, pensando e ripensando a quelle sbagliate o giuste.

Io l'ho fatto e quel giorno passeggiando, sentii dei pianti provenire dal bagno, così entrai. Era rannicchiata in un angolo, mi fece tenerezza e così le asciugai le lacrime.
Da quel momento diventammo amiche, eravamo al primo anno di liceo.
Non mi ha mai detto il motivo di quelle lacrime, ma va bene così. Ognuna rispetta gli spazi dell'altra e non li invade, è così che funziona la nostra amicizia.

Non sono la persona che va a rifugiarsi nelle braccia di qualcuno quando piango, per il semplice fatto che non mi piace farmi vedere in lacrime.

È successo poche volte e con sole due persone.

Una decina di minuti prima della campanella ci separiamo per andare ognuna nella propria classe.
Mentre mi dirigo nella mia, passo davanti alla 2E.

La porta è socchiusa e intravedo una figura familiare...

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✍️💘

Eccomi qua.
Alle 1:33 di notte, come alcune di voi sapranno io leggo, scrivo e vivo di questa piattaforma di notte e quelle momento migliore per pubblicare??

Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora