rivelazioni

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Decido di riprendere il discorso festa e interrompere.per adesso la sua confessione
N:"Allora per questa festa, come vuoi vestirti?"
La vedo tirare un sospiro di sollievo. Aveva il terrore le facessi altre domande. Mi dice di volersi vestire da catwoman. Che figata. Io opterò per batman. Chiamo il medico ma non mi da il via libera per farla uscire dalla struttura. Optiamo per lo shopping online con consegna entro 12h. Intanto si sta avvicinando la sera e vedo che lei mi guarda con occhi imploranti. È ancora scossa e mi fa cenno di aver necessità di aria e di una sigaretta.
Alzo gli occhi al cielo e annuisco porgendole il braccio. Vedo una sedia a rotelle nella stanza e l'aiuto a sedersi. Poi mi sporgo dalla stanza per assicurarmi non ci sia nessuno. Via libera. La faccio uscire e spingo la carrozzina fin dove lei mi indica. A quanto pare è il posto del giardino piú isolato e fuori dalla vista di chiunque. Mentre siamo li a guardare il niente si accende una sigaretta e poi forse per necessità di parlarne con qualcuno e liberarsi di un peso o solo perchè ha letto le mie domande senza che gliele ponessi mi dice:
I: "sento di doverti dire la verità su quello che è successo prima. Non riusciró a dirti tutto ma qualcosa posso provare. Ti prego solo di non farmi domande e di non guardarmi con compassione o pietà perchè non lo sopporto"
La fisso incredulo, non so se sarò in grado di mantenere la promessa ma annuisco. Lei riprende a parlare. Sempre fissando il vuoto davanti a se.
I:"Mio marito all'inizio era fantastico. Ci siamo messi insieme giovanissimi e a 16 anni abbiamo avuto edoardo. A 18 con la seconda gravidanza ci siamo sposati. Da li è partito il mio incubo. Lui cambió dall'oggi al domani. Inizió a far uso di droga e alcool e quando tornava a casa strafatto si sfogava con me. Mi picchiava.
Dopo un anno mi feci coraggio e gli dissi che se non cambiava me ne sarei andata. Lui si riprese e stemmo bene altri 4 anni, nel framezzo nacquero Andrea e Lorenzo. Poi Peró dopo la nascita del piccolo Lorenzo ricominció da capo e io decisi di sporgere denuncia. Nessuno mi credette. Volevano le prove. Come se i lividi e le ossa rotte non fossero sufficienti. Allora installai sotto consiglio dell'avvocato delle telecamere in casa. Ho dovuto lottare 2 anni per avere il divorzio. 2 anni in cui lui continuò a picchiarmi e a stuprarmi. É cosí che sono rimasta incinta di Marco. Sono quasi morta quella volta. Fu edoardo con la tata a trovarmi. Finalmente quando Marco fece 6 mesi riuscii ad avere l'annullamento del matrimonio e la custodia esclusiva dei figli. Lui é tutt'ora in carcere. Ho cambiato città, cognome e vita. Non voglio sappia piú niente di nessuno di noi"
Sono sopraffatto. La guardo con gli occhi pieni di lacrime di rabbia. Mi avvicino cauto a lei. Senza parlare. Di istinto le prendo la mano e lei con mia enorme sorpresa non si ritrae.
L'unica cosa che riesco a fare è immaginare tutto quello che ha passato da sola. Tutto lo schifo che un uomo puó fare. Avevo intuito qualcosa ma non tutto questo. Devo dire qualcosa però.
N:"è tutto ok, è il passato, ora va tutto bene" ma che stronzata sto dicendo? Come se le sue ferite possano essere guarite col tempo. Ma lei mi guarda e mi fa un mezzo sorriso. Probabilmente percepisce di avermi sconvolto. Lei sta trattenendo le lacrime la vedo. Poi mi fa cenno di voler rientrare in hotel. Senza neanche parlare, senza averne entrambi la forza rientriamo in camera. La aiuto a stendersi e mi siedo accanto a lei, con l'idea di guardare un film magari o semplicemente di restare qui finchè non la vedró tranquilla e non dormirà. Non mi caccia dal letto quando mi stendo. E stranamente neanche si allontana. Ora so quanto questo significhi per lei. Il non scacciarmi probabilmente le sta costando uno sforzo enorme. Ma ha deciso forse di fidarsi di me. E io non intendo deluderla. Mentre sono assorto nei miei pensieri, noto che lei si è addormentata. È cosí tranquilla. Sembra così fragile e invece è una forza della natura. I miei pensieri tornano sulle sue parole:"stupro, ossa rotte, lividi, quasi morta" come fa un uomo a definirsi tale se fa tutto ció alla donna che dice di amare e che è la madre dei suoi figli? Io non me ne capacito. Mentre i miei pensieri corrono da una parte all'altra i miei occhi si fanno pesanti. Senza neanche accorgermene casco nelle braccia di morfeo anch'io.

TU NON SAI QUANTO TI AMO ~ NICO POV~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora