🌻Plot twist🌻 3settembre 2019

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La psicologia afferma che, per stare bene, non bisogna aspettarsi niente. Tutto ciò che ci capita deve essere una sorpresa. Se qualcuno ci manda il "buongiorno", il giorno seguente non dobbiamo aspettarlo di nuovo. Se qualcuno ci manda dei fiori al nostro compleanno, non dobbiamo aspettarli a quello seguente. Non possiamo abituarci alle cose, non possiamo abituarci agli attimi, alle sensazioni e tantomeno alle persone. Se iniziassimo tutti ad avere meno aspettative e a lasciarci semplicemente stupire dalle sorprese, saremmo più felici.

Queste parole le avevo sentite qualche mese prima dal mio psicologo e da quel momento in poi la mia vita era cambiata in meglio. Oramai non mi aspettavo più nulla, mi lasciavo sorprendere ogni giorno dagli avvenimenti ed è per questo che, qualsiasi accadimento inaspettato, era capace di lasciarmi freezata.

Anche in quel momento che, dopo la colossale figuraccia fatta a lezione e ripristinata l'attenzione sulla spiegazione del docente, avevo aperto la richiesta di messaggio arrivata sulla chat di Instagram e spulciato il profilo del mittente.
Ero letteralmente senza parole...

O meglio, forse qualcuna l'avevo, ma sarebbe stata molto simile a un "ma come cazzo mi ha trovata"...

Con un misto di curiosità e paura, accettai la richiesta e lessi il messaggio:

"Che ci faceva una bella ragazza come te allo stadio?"

Un messaggio semplice, banale e stereotipato, lo ammetto.
Avrei voluto lasciare il visualizzato e terminare quell' inquietante momento così, dopotutto uno sconosciuto che riesce a trovarti su un social mondiale non è proprio il massimo, tuttavia la curiosità fu tale da spingermi a rispondere.

Presi il cellulare e dopo aver elaborato una risposta di senso compiuto, inviai il messaggio:

"Non volevo neppure essere lì, pensa te..."

Ero decisa a non aggiungere altro, avrei aspettato la sua eventuale risposta e poi mi sarei limitata a chiedere informazioni sul come mi avesse trovata. Nel rispondere non avevo mentito, non avevo fatto nulla di diverso dall'essere me stessa. Non ero intenzionata a sbalordirlo o altro, volevo solo delle informazioni e poi tutto sarebbe finito.

Ero stata così immersa nei pensieri da non rendermi neppure conto del fatto che la lezione fosse terminata e metà dei colleghi già fuggiti.
Raccolsi velocemente tutte le cose dal banchetto e mi apprestati a fare lo stesso.

I pensieri proprio non mi davano tregua, erano un susseguirsi di domande.
Come aveva fatto a beccare il mio profilo e soprattutto perché?

E poi, non per sembrare polemica o difficile, ma a che pro inviare un messaggio di quel tipo?A dir poco adolescenziale...

Durante il tragitto di ritorno, visto il sole e la bella giornata, mi incamminai a piedi sbirciando il suo profilo.
Aveva un sacco di foto e di followers, gli piaceva il vino e giocare a padel.
Sembrava una persona parecchio solare e intraprendente.
La maggior parte delle foto erano a tema calcistico, dopotutto si trattava del suo lavoro, poche invece quelle personali. Ciò che però le accomunava tutte, indipendentemente dal tema, erano i suoi meravigliosi occhi.
È proprio vero che alcuni occhi ti sanno toccare più delle stesse mani e i suoi sembravano accarezzare i lineamenti del viso di chiunque li guardasse.

Nello scorrere le foto mi sembrava di vestire i panni di un ladro "buono", un ladro entrato nella vita di Leandro, questo era il nome del misterioso sconosciuto, attraverso dei post e che aveva rubato informazioni senza permesso

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Nello scorrere le foto mi sembrava di vestire i panni di un ladro "buono", un ladro entrato nella vita di Leandro, questo era il nome del misterioso sconosciuto, attraverso dei post e che aveva rubato informazioni senza permesso.
Che strani i social: puoi non aver mai parlato con qualcuno, non avere avuto nessuna tipologia di contatto con lui eppure conoscere informazioni private.
Era legale spogliare in questo modo uno sconosciuto?

Il tragitto dall'università a casa sembrava essersi raddoppiato. Fino a quel momento nessuna risposta.

Aprii la porta di casa e la prima cosa che vidi fu  la chioma bionda della mia coinquilina gonfiare un palloncino

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Aprii la porta di casa e la prima cosa che vidi fu  la chioma bionda della mia coinquilina gonfiare un palloncino.
Fu soltanto in quel momento che realizzai cosa stesse accadendo...

Fu soltanto in quel momento che realizzai cosa stesse accadendo

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"Oh cazzo" fu l'unica cosa che uscì dalle mie labbra.

🌻 Buona domenica miei cari lettori silenziosi, stiamo per entrare finalmente nel vivo di questa storia e non aspettavo altro per scatenare la vostra e la mia fantasia. Aspetto qualche considerazioni e in attesa vi mando un grosso abbraccio. Hasta luego🌻

"PERFETTA COSÌ"  Leandro Paredes 🌻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora