🌻Le regole del gioco 🌻3 settembre 2019

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"Non per essere cattivo, ma la tua amica ieri era così tanto su di giri che il mio compagno di squadra ha pensato fosse una squilibrata pronta a strappargli i vestiti di dosso" Aveva risposto.
Come biasimarlo, su questo proprio non potevo dargli torto...

"Fidati che fa paura anche a me a tratti" risposi ammettendo la verità mentre sorseggiavo un succo alla pesca 0 zuccheri.

"Eppure sei stata così gentile da regalarle i biglietti della partita di ieri. Che amica modello"

Per poco il succo non mi andò di traverso, questo ragazzo osava fare troppe deduzioni errate, su basi del tutto infondate.

"In verità mi ero completamente dimenticata che fosse il suo compleanno, non siamo amiche ma coinquiline e se proprio vuoi saperlo non le ho fatto nessun regalo" dissi.

"Allora se non sei appassionata di calcio e non eri là per il compleanno della tua amica, cosa ci facevi allo stadio?" Chiese ancora una volta.
Sembrava volerlo sapere a tutti i costi...

"Non si risponde ad una domanda con una domanda" gli dissi nella speranza di ricevere i chiarimenti che volevo

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"Non si risponde ad una domanda con una domanda" gli dissi nella speranza di ricevere i chiarimenti che volevo .
" E non lasciarmi il visualizzato" aggiunsi cogliendo l'occasione per rimarcare la sua incoerenza.

Intanto le persone accanto a me stavano pian piano diminuendo. Quella tortura, presto, sarebbe stata solo un brutto ricordo.

"Allora facciamo così, io ti salvo il culo e ti faccio avere un regalo speciale per la tua coinquilina ma tu in cambio vieni a prendere un caffè con me domattina. Che dici?"Chiese senza troppi giri di parole.

"Non esco con gli sconosciuti, mi dispiace. E poi non ho bisogno del tuo aiuto per trovare un regalo..." Risposi celando un velo di irritazione. Ma chi si credeva di essere?

"Non hai bisogno del mio aiuto per un regalo qualsiasi, è vero, ma sicuramente ne necessiti per avere una maglia autografata dal suo idolo Sabbione, una originale indossata in partita e non come quella che ha fatto autografare l' ultima volta.  Secondo me dopo la figuraccia che mi hai detto di aver fatto, devi farti perdonare. Comunque piacere, Leandro Paredes, così non siamo più sconosciuti" affermò con decisione.

Senza accorgermene stavo stritolando il brick del succo e qualche goccia mi macchiò i pantaloni, un disastro dopo l'altro.
Però Leandro aveva ragione:
Annalisa avrebbe fatto di tutto per avere un oggetto del genere, non che mi importasse stupirla sia chiaro, ma avrei risparmiato tempo e soldi accettando un semplice caffè. E poi dopotutto, faccia a faccia, non avrebbe potuto visualizzare e non rispondere alla mia domanda.

Sarei stata una pazza ad accettare un incontro con un uomo visto al volo durante una partita? Assolutamente si.
Lo avrei fatto comunque? Si

"Domattina alle 10 al bar "donna marà"" risposi dettando le regole di quel gioco.

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"PERFETTA COSÌ"  Leandro Paredes 🌻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora