"Riprendiamo da dove abbiamo lasciato ragazzi. Mi ricordate l'ultima cosa che ho detto?" Chiese il professore non appena mi riaccomodai alla solita postazione:
terza fila a destra, perfetta per tenere d'occhio il prof ma anche per distrarsi quando necessario.Intanto i minuti passavano, chissà se Leandro era già andato via o stava vanamente attendendo lo raggiungessi.
Sistemai nuovamente tutto il necessario per la lezione sul banchetto ma mi resi conto dalla luce accesa del cellulare in borsa, di aver ricevuto un nuovo messaggio.
" Dai Reb per favore" scrisse nuovamente il ragazzo.
Nonostante le mie forti e radicate convinzioni, dopo questo ennesimo sms, venne meno la forza mentale che cercava di convincermi di star facendo la cosa giusta.
A lezione iniziata mi alzai e corsi giù dalle scale del polifunzionale.
Probabilmente più tardi mi sarei presa a testate per aver ceduto, ma da quando avevo deciso di tenere i sogni sulle mensole piuttosto che nei cassetti al fine di tenerli sempre in bella vista, mi ero resa conto che uno di essi fosse proprio l'avere qualcuno capace di sconvolgermi la vita e Leandro possedeva tutte le carte in regola per farlo.
Non potevo perderlo...In pochi minuti raggiunsi il punto indicatomi e fortunatamente lo trovai appoggiato al muretto. Era ancora lì e mi stava aspettando.
Non appena mi vide sul suo viso comparve una luce bellissima.
Si narra che fra le persone normali, fra i comuni mortali insomma, ci siano persone speciali. Persone capaci di brillare di una luce tutta loro. Gente così preziosa da essere oggetto di invidia da parte di chiunque altro, Leandro era uno di questi.
Gli bastava sorridere quel tanto che servisse a sollevare gli angoli della bocca e una giornata grigia diventava subito colorata.Facendo attenzione a non essere investita, attraversai il viale per raggiungerlo, ma solo in quel momento l'ansia mi travolse. Cosa potevo mai dirgli ?
" Ce l'hai fatta" esclamò lui abbracciandomi.
" Scusa non sapevo come scappare dalla lezione" risposi mentendo.
" La verità è che non volevi venire, poi ho insistito e ti ho convinta" disse descrivendo esattamente ciò che era successo.
Non so come Leandro facesse, ma sembrava leggere ogni mio pensiero.
Sembrava insinuarsi nella mia testa e decodificare ogni criptica informazione incomprensibile persino a me stessa.
Eppure lui ci riusciva." Dovevi dirmi qualcosa?" Chiesi cambiando discorso.
" In realtà no, ma non ci siamo più sentiti e ho deciso di passare" rispose sinceramente.
Di Leandro apprezzavo moltissimo spontaneità e sincerità. Mi sembrava uno di quei classici tipi che, nonostante la verità faccia talvolta parecchio male, comunque la persegue sempre, in ogni situazione.
" Hai fatto bene" dissi a mia volta sorridendogli.
Era da 3 giorni che proprio non riuscivo a sorridere, soltanto con lui mi veniva spontaneo.
" Mi scusi ma lei è Leandro Paredes?" Chiese una voce alle nostre spalle facendoci voltare entrambi.
" Si sono io" rispose rivolgendosi all'uomo.
Solo quando mi girai completamente e misi a fuoco la figura mi resi conto fosse il mio professore.
Speravo solo non si fosse accorto del fatto che avessi abbandonato la lezione prima del termine.Tuttavia le mie speranze furono vane poiché, dopo aver conseguito foto e autografo di Leandro, si voltò verso di me e in tutta tranquillità disse:
" Va bene, questa volta la giustifico per aver abbandonato prima la lezione poiché tifo il Bari, ma la prossima le annullo la presenza".
Poi sorridendo si incamminò verso la sua auto.🌻stelline per favore 🙏🏼 🥺 hasta luego 🌻
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"PERFETTA COSÌ" Leandro Paredes 🌻
FanfictionLeandro Paredes, 29 anni, calciatore argentino agli esordi della propria carriera, uomo dal carattere forte e dalla dirompente personalità. Rebecca, 19 anni, studentessa del primo anno di medicina. Animo fragile e salute precaria. Un inaspettato inc...