Dopo il pranzo assieme alle ragazze, avevo recuperato un po' di forze.
Purtroppo però, anziché gioire per essere riuscita a mandare giù qualcosa, non appena rientrata a casa, mi ritrovai audio whatsapp da parte di mia madre di 2 o 3 minuti ciascuno.Mia madre, a differenza di papà, sceglieva precisi giorni nei quali voler litigare e, per i motivi più disparati, trovava il modo di farlo.
La causa del litigio questa volta era il non averle girato nessuna foto di me con il camice. Foto che per giunta non possedevo ma che evidentemente doveva ostentare con il povero malcapitato di turno.
Ogni volta che decideva di litigare lo faceva inviando audio ricchi di commenti biasimanti, carichi di insulti e assolutamente minimizzati.
In quei mesi era successo diverse volte. A cadenza dozzinale circa.
Inizialmente si limitava a lunghissimi vocali, poi partiva il silenzio punitivo e, come ultima fase, spariva per giorni bloccandomi.
Le prime volte mi disperavo, cercavo di sistemare le cose il prima possibile sentendomi in colpa per essere la figlia sbagliata che mai avrebbe voluto avere, poi con il ripetersi degli eventi il mio motto divenne: "la gente gode dell'importanza che gli viene data, non di quella che realmente ha. Se vuole litigare, litigasse da sola".
Oggi era uno di quei giorni, ma tediata dagli avvenimenti del mattino e stordita dalla conversazione con il professore, non avevo nessunissima voglia di immettermi in questo meccanismo infernale formante le sue litigate.
Poggia il cellulare sul comodino e corsi in bagno per una bella doccia ristoratrice.
Da piccola mi piaceva immaginare i neonati, rigorosamente portati dalla cicogna in un bellissimo fazzoletto di raso, sorvolare un prato pieno zeppo di genitori. Ai lattanti spettava l'arduo compito di scegliere la coppia che preferivano. Forse in base all' aspetto, forse alla simpatia, forse semplicemente a caso...
Io pensavo di aver scelto i miei poiché ampiamente capaci di nascondere la loro natura: all'apparenza genitori perfetti, ma dietro la superficie si nascondevano due persone totalmente apatiche.Mentre l'acqua scorreva lungo la pelle disegnando minuscole goccioline, pensai a come potesse essere Leandro in qualità di padre.
Lo immaginavo come un porto sicuro, se lo era stato per me in poco tempo, doveva venirgli facile anche con i figli.
Ogni volta che mi sedevo accanto a lui, riposavo le mie paure.
La sua presenza riusciva a calmare il caos nella mia testa e a rinvigorire il cuore stanco.
Se questo accadeva a me, poteva non accadere ai suoi bambini?
Erano molto fortunati...Terminata la doccia decisi di scrivergli, avevo bisogno di lui e della sua saggezza.
" Che fai stasera?" Chiesi iniziando ad asciugare i capelli.
Dopo pochi secondi arrivò la risposta, ma purtroppo non era ciò che speravo:
" Gioco bimba" disse infrangendo i miei piani.
🌻stelline per favore 🥺. Hasta luego🌻
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"PERFETTA COSÌ" Leandro Paredes 🌻
FanfictionLeandro Paredes, 29 anni, calciatore argentino agli esordi della propria carriera, uomo dal carattere forte e dalla dirompente personalità. Rebecca, 19 anni, studentessa del primo anno di medicina. Animo fragile e salute precaria. Un inaspettato inc...