Le sue parole continuarono per diversi minuti a rimbombare nella mia testa come un eco fastidioso ma dalla quale non si può in nessun modo fuggire.
Parole che non immaginavo proprio cosa stessero premettendo, ma la paura mista a certezza di non precedere nulla di buono, resero l'aria pesante.
Leandro, seppur con le stampelle, trovò la forza di andare in cucina e tornare in salotto munito di due calici e una bottiglia di vino.
Doveva essere sicuramente grave allora...
Si sedette di fronte a me poggiando la bottiglia sul tavolino di marmo e, con movimento deciso, la aprì riempiendo i bicchieri.
" Ti piace il vino vero?" Chiese cercando di smorzare la tensione.
Ma quel tentativo poteva essere paragonato al mettere un cerotto su una dissezione aortica: inutile e stupido.
Mi passò il calice e con mio grande piacere vidi che anche lui adorava il primitivo di Manduria.
Odorai il vino e le note fruttate del liquido mi fecero dimenticare per un istante la spiacevole situazione nella quale mi ero ritrovata." Cin" disse Leandro alzando il calice nella mia direzione.
"Cin" risposi lasciando che il liquido rosso dipingesse le pareti dell'apparato digerente.
Per qualche secondo nessuno parlò, l'orologio ritmicamente continuava a ricordarci che prima o poi qualcuno avrebbe dovuto sbloccare la situazione, ma io non avevo il coraggio di farlo e Leandro aspettava fossi pronta.
Non sarei mai stata pronta...
Continuammo rispettivamente a fissare i calici per un tempo immemore.
Non avevo certezza di quale fosse la sua reale confessione.
La mia testa però era portata ad immaginare gli scenari più plausibili ed al contempo tanto complicati da richiedere l'intervento palliativo di una bottiglia di vino.Andando per ipotesi:
Poteva essere fidanzato...
Poteva essere sposato...
Poteva essere gay e cercare una copertura...
Poteva essere da poco uscito da una situazione complicata e non alla ricerca di una relazione.Poteva essere tante cose, ma solo la sua bocca avrebbe sciolto l'intricata criniera dei miei dubbi.
Ogni tanto sentivo il suo sguardo scontrarsi contro di me che, a testa china, non osavo incrociarlo.
Qualsiasi cosa avesse da dirmi, vista la mancanza di coraggio nell'affrontare la tematica, doveva davvero essere una cosa molto grave. Forse tanto grave da dover dividere per sempre le nostre strade.
" Reb" disse finalmente catturando la mia attenzione.
" Dimmi" risposi forzando un sorriso.
" Ci tengo a premettere che questa situazione non influenzerà in alcun modo il rapporto che ho con te"
Dopo queste parole iniziai davvero a temere fosse sposato...
" Reby" disse ancora ricatturando la mia attenzione.
Questa situazione mi stava annientando...
" Ti prego vai al dunque" lo implorai.
Avevo da sempre provato una marcata avversione nei confronti dell'attesa, specialmente quanto risultava logorante e distruggente come in quel momento." Sono divorziato e ho due bambini" affermò stroncando, con queste parole affilate, ogni mia ipotesi.
Fra tutti gli scenari che mi era stato possibile immaginare, questo non era per nulla contemplato.
Come poteva un ragazzo di 29 anni essersi sposato ed avere due bambini? La mia testa non riusciva a connettere, non riusciva a trovare un senso a quanto era stato poc'anzi detto.
La faccia di Leandro, preoccupata e sollevata dalla confessione, aspettava vanamente di ricevere una risposta.
" Devo andare" dissi raccattando velocemente tutte le cose dal salone per poi fuggire dall'appartamento come se improvvisamente fosse diventato infuocato.
Tutto ciò era troppo per me. Non avrei mai potuto fare i conti con una situazione simile.
🌻siete un sacco silenziosi 😂lasciate qualche stellina. A domani. Hasta luego 💕 🌻
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"PERFETTA COSÌ" Leandro Paredes 🌻
FanfictionLeandro Paredes, 29 anni, calciatore argentino agli esordi della propria carriera, uomo dal carattere forte e dalla dirompente personalità. Rebecca, 19 anni, studentessa del primo anno di medicina. Animo fragile e salute precaria. Un inaspettato inc...