Io e Leandro non avevamo più rapporti da ormai 5 giorni quando, improvvisamente, mi aveva inondato di telefonate ed SMS.
Dopo la serata a casa mia era sparito, ovviamente io non mi ero fatta sentire e la conversazione sulle nostre chat era ferma da giorni.
La calma prima della tempesta...
Infatti, dopo quasi una settimana di silenzio, il cellulare aveva iniziato insistentemente a vibrare.
La cosa peggiore consisteva nel fatto che non riuscissi a leggere un paragrafo dell'argomento che stavo studiando senza essere interrotta.L'irritazione era tale da avere voglia di scaraventare il cellulare giù dalla finestra.
Alla fine, un po' per disperazione, un po' per curiosità, guardai le notifiche e inaspettatamente comparve il nome di Leandro.
Il succo di quella dozzina di messaggi era una richiesta di aiuto per un ennesimo strappo muscolare.
Ovviamente provai ad ignorare SMS e telefonate, provai a bloccare il numero, ma iniziò addirittura ad inviarmi messaggi mediante tramite Anna-Alessio.
E così alla fine mi decisi a sbloccarlo e a raccogliere la sua richiesta di aiuto.Arrivai a casa sua e un Leandro dall'aria soddisfatta mi attese sulla porta.
"Benvenuta" disse con faccia sorniona.
" Ciao" risposi sorpassandolo.
"Non dovresti chiedermi di entrare " dissi ripetendo le parole che 5 giorni fa avevo usato contro di lui.
" Ho imparato da te. Dov'è che ti fa male?" Chiesi squadrandolo.
Di tutta risposta iniziò a saltellare e correre sul posto. Qualcuno da fuori avrebbe potuto giudicare quella scena come folle e la mia faccia la diceva lunga...
" Sto benissimo, non ho nessuno strappo" disse a fine "spettacolo".
Solo in quel momento realizzai mi avesse ingannata. Era stato subdolo e meschino e io ci ero cascata a capofitto.
"Sei un cretino" gli dissi con tutta la rabbia di quel momento.
" Non è vero, ti devo dare una cosa" rispose prendendo un sacchetto accanto al divano.
Leandro mi aveva in più occasioni accarezzato l'anima, questo era stato già il regalo più bello che potesse farmi.
Come poteva qualcosa di materiale superare ciò?
Non poteva e tantomeno volevo essere comprata da un dono. Non ero quel genere di donna.Ma in generale non mi erano mai piaciuti i regali, quando ero piccola mi trasmettevano un senso di tristezza poiché, puntualmente, le mie aspettative venivano tradite da calzini, pigiami e ciarpame vario.
Da grande invece mi ricordavano quante persone a me vicine in realtà non mi conoscessero abbastanza." Non dovevi, non sono quel tipo di persona" dissi senza fare il minimo cenno per prendere il sacchetto rosso.
" Aprilo, fidati ti serviranno" asserì .
" Mi serviranno? Plurale?" Chiesi.
" Si" rispose celando una risata.
Quando mi decisi ad afferrare il sacchetto mi resi subito conto fosse piuttosto leggero, quasi vuoto.
" Ho paura" confessai lanciando un'occhiataccia al ragazzo tatuato di fronte a me.
" Forza quante storie" rispose incitandomi.
Tolsi il nastro dai bordi del sacchetto e lo aprii.
Fissai per qualche minuto il contenuto non riuscendo a capire cosa fosse.
"Mi sto sforzando di capire cos'è ..." Ammisi.
" Ti servono, soprattutto dopo quello che mi hai detto 5 giorni fa" rispose ridendo di fronte a me.
I suoi denti bianchi splendevano a contatto con il riflesso della luce e la cosa gli conferiva un non so che di malvagioEstrassi il contenuto ma rimasi ancorpiù perplessa, proprio non riuscivo a capire cosa fosse.
" Ti dò un indizio: omino Michelin"
Lo guardai esterrefatta per qualche minuto, non solo non avevo ancora compreso il regalo, ma il suo indizio mi aveva ulteriormente confusa.
" È una tuta da sumo, così visto che hai paura di me, ti proteggi e accanto c'è la fascia da mettere in testa così è tutto più realistico" confessò.
Per qualche istante il silenzio calò nella stanza.
" Ti sembro pelato, giallo e ciccione ?" Gli chiesi cercando di serbare un po' di lucidità.
" No, è per questo che ti ho regalato una tuta da sumo" rispose sorridente e fiero di sé.
Lo guardai ancora una volta basita, senza dire nulla, doveva aver preso una pallonata in testa di recente..
🌻come state ? Hasta luego🌻
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"PERFETTA COSÌ" Leandro Paredes 🌻
FanfictionLeandro Paredes, 29 anni, calciatore argentino agli esordi della propria carriera, uomo dal carattere forte e dalla dirompente personalità. Rebecca, 19 anni, studentessa del primo anno di medicina. Animo fragile e salute precaria. Un inaspettato inc...