Leandro aveva il sapore dell' amore che volevo, questo mi ritrovavo a pensare ogni volta che le mie labbra sfioravano le sue.
Non avevamo nessun filo legato ai nostri polsi, eppure lo sentivo stretto a me più dei miei genitori.
Paradossalmente capii dal primo sguardo che non sarebbe stato come le altre volte. Nei suoi occhi non vidi il mare o le stelle, vidi la me che avevo sempre sognato di essere.
E ora senza di lui chi ero ? Chi sarei stata ?
Dopo la scenata di ieri sera tornai a casa mia, fortunatamente ero munita di chiavi di scorta.
Quell'ambiente, ancora più del solito, mi sembrò estraneo.
Lea non si fece sentire, non rispose a nessuno dei miei messaggi, non calcolò le telefonate e tantomeno richiamò.
Non c'è niente di peggio del silenzio...
Punitivo o dispregiativo che sia.Avrei voluto presentarmi a casa sua, ma forse aveva bisogno di pensare e la mia presenza sarebbe risultata soltanto ingombrante.
"Vado al corso. Ti prego dammi almeno la possibilità di spiegare" gli scrissi velocemente prima di uscire di casa.
Ovviamente non ricevetti risposta.
La mattinata trascorse lentamente, una tortura prolungata assimilabile al gocciolare lento dell'acido sulla pelle: corrosivo e doloroso.
Dentro di me vivevano sentimenti contrastanti, ansia per ciò che sarebbe successo al nostro rapporto, paura di perderlo, disgusto per me stessa e tanta tanta tristezza.
Inutile dire che ascoltai poco o nulla della lezione sulla rianimazione.
Ogni volta che nella vita mi ero trovata di fronte a qualcosa di bello, mi ero applicata per frantumarlo in centinaia di minuscoli pezzi.
Ogni singola volta, compresa la relazione con lui.Ad un tratto il cellulare vibrò e, con velocità estrema, lo afferrai pregando fosse il moro.
" Vieni qua quando finisci. Dobbiamo parlare".
Prima ancora che il corso potesse terminare, sgattaiolai via: necessitavo di sapere se quello che avevamo costruito si potesse ancora salvare.
Come potevo seguire un corso sulla rianimazione cardiaca se il mio stesso cuore era fermo dalla sera precedente?Circa 20 minuti dopo mi trovavo sul pianerottolo di quella che un tempo era un po' anche casa mia.
Citofonai avendo premura di non usare le chiavi, ma nessuno rispose.Una volta aperta la porta lo vidi sul divano
" Hai le chiavi, perché scomodarmi ad aprire" disse freddo prima ancora che potessi dire qualcosa.
Chiusi il pesante portone di ferro consapevole che sarebbe stata una lunga, lunghissima chiacchierata.
🌻Hasta luego🌻
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"PERFETTA COSÌ" Leandro Paredes 🌻
FanfictionLeandro Paredes, 29 anni, calciatore argentino agli esordi della propria carriera, uomo dal carattere forte e dalla dirompente personalità. Rebecca, 19 anni, studentessa del primo anno di medicina. Animo fragile e salute precaria. Un inaspettato inc...