Leandro Paredes, 29 anni, calciatore argentino agli esordi della propria carriera, uomo dal carattere forte e dalla dirompente personalità.
Rebecca, 19 anni, studentessa del primo anno di medicina. Animo fragile e salute precaria.
Un inaspettato inc...
Se tutto questo fosse stato un film, come ogni bella commedia d'amore che si rispetti, la proposta sarebbe arrivata nel momento più speciale di tutti. Nell'istante esatto in cui ogni cosa, seppur inaspettatamente, si fosse allineata con le altre.
Ma la verità è che quella proposta di matrimonio non arrivò mai e l'anello, dal suo poco sicuro nascondiglio, sparì alcune settimane dopo.
Tutto ciò mi lasciò con l'amaro in bocca oltre che con la sensazione di non essere la sola donna nella vita di Leandro...
Iniziai a sospettare di lui, a pensare avesse un'altra, ma più cercavo di scovare il marcio, più, non riuscendo a trovarlo, la parte paranoica di me prendeva il sopravvento.
Tutta questa situazione mi stava distruggendo. Passammo il resto delle vacanze natalizie con amici di Bari venuti in Francia per il capodanno, ma non feci altro che pensare tutto il tempo.
La mia testa chiedeva tregua e passare un mese lontano da lui per impegni universitari non poteva che farmi bene.
Leandro invece sembrava essere lo stesso di sempre, cieco di fronte alla mia silenziosa sofferenza.
Perché aveva un anello nascosto? Perché quell'anello era sparito poco dopo? Cosa mi nascondeva ?
Domande, domande, domande... Ormai il mal di testa era diventato quotidianità.
"Leandro mi ami?" Gli chiesi la sera prima di partire
"Come non ho mai amato neppure me stesso" mi rispose senza esitazione.
Per la prima volta mi chiesi se fosse bravo a mentire o semplicemente dicesse la verità.
Intanto però sua madre continuava ad invadere i nostri spazi, continuava ad offendere me e la nostra storia d'amore. Finì addirittura per presentarsi a casa nostra, senza preavviso, entrando all'interno della tenuta con le chiavi di scorta lasciate da lei in caso di emergenza.
Ci trovo a fare l'amore, ma non si scusò. Pianse...
Per quanto potessi sforzarmi di capirla, per quanto potessi cercare di entrare nel suo dolore, non riuscivo a comprendere il perché Lea non prendesse una posizione.
Non volevo si allontanasse da lei, assolutamente. Ma avrei preferito mettesse dei paletti, dei limiti invalicabili per la salvaguardia del nostro rapporto.
Ciò però non successe e quella che fino ad allora era stata una convivenza da sogno, si trasformò ben presto in un incubo.
Io e Lea non riuscimmo ad avere più un minuto libero per noi, che fosse a causa della presenza fisica della madre o semplicemente per quella telefonica.
" Ti amo" mi disse l'ultima sera prima della mia partenza.
" Ti amo anche io" gli risposi sperando realmente fosse così.
Se tutto ciò fosse stato un film, i personaggi si sarebbero amati per sempre e avrebbero vissuto felici e contenti. Ma la vita reale non è una felliniana pellicola, la vita reale è una clessidra che scorre veloce e consuma sabbia così come fa con l'amore.
Se fosse stato un film ci saremmo amati all'infinito. Ma nella realtà l'infinito non esiste.
" A presto" gli dissi salendo sul volo di sola ondata diretto in Italia.
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