Prompt 3: Aloe - Protezione

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Prompt 3: Aloe - Protezione


L'accademia di magia di Hünya offriva numerosi corsi accademici, in modo da personalizzare completamente l'esperienza di ogni studente.

Il corso di cristallogia, sulla scala di difficoltà, era tra i primi dieci soprannominati "gli impossibili". In molti lo sceglievano, ma in pochi riuscivano a terminarlo. L'uso più comune e più semplice da attuare di queste pietre magiche era quello di fornire energia, ma potevano fare molto di più nelle circostanze giuste. I cristalli hünyani nascevano dai fiumi dorati che scorrevano sul pianeta, che si formavano nelle profondità della crosta del pianeta e risalivano lenti verso la superficie.

Nissa scelse di seguire questo corso al suo quarto anno accademico, affascinata da sempre sull'argomento. E già alle prime lezioni capì perché fosse il corso più abbandonato dell'accademia. La professoressa di cristallogia era una donna svampita, che parlava a vanvera e non seguiva alcun filo logico. Ripeteva sempre che bisognava ascoltare la voce dei cristalli, che ognuno di loro aveva uno scopo ben preciso che sussurrava solo alle persone degne del loro potere. Nissa non si sorprese che alla quinta lezione, solo in tredici si presentarono. Da più di duemila studenti, erano rimasti solo loro a voler completare il corso. Ma proprio quel giorno la professoressa andò via poco dopo l'inizio della lezione, a causa di un imprevisto improvviso. Decise quindi di assegnare loro un tema scritto, in cui dovevano semplicemente esporre ciò che avevano appreso della materia.

Soli nell'aula, senza alcuna supervisione, Nissa ed i suoi dodici compagni di corso facevano di tutto tranne che scrivere il compito. La ragazza si trovò ad osservare una sua coetanea, che però frequentava l'ultimo anno accademico. Aveva dei lunghi capelli azzurri, che le arrivavano al ginocchio. Sul viso le ricadevano tre ciocche, che stava sempre a sistemarsi dietro le orecchie. I suoi occhi dorati le emanavano una piacevole sensazione di sicurezza.

«Ena, giusto?» le chiese, non avendo ancora imparato i nomi dei suoi compagni di corso.

«Si, sono io. È un piacere conoscerti Nissa.»

«Come sai il mio nome?»

«Frequentiamo lo stesso corso di astronomia, il tuo amico è il bariano più bizzarro che abbia mai conosciuto. Impossibile non notarlo tra centinaia di studenti nella stessa classe... Considerando anche i problemi tra i nostri rispettivi pianeti.»

Nissa la guardò confusa. Jalisse era l'unico bariano che conoscesse, inconsciamente si era convinta che tutti i bariani si comportassero in modo strambo. Ma non sapeva proprio nulla dei problemi che affliggevano le loro patrie. Ena la guardò con dolcezza e le sorrise per rassicurarla. Ci tenne subito a precisare che non portava alcun rancore nei confronti di Jalisse, e poi le spiegò che Barian aveva dichiarato guerra al mondo astrale. Per questo motivo i suoi genitori la iscrissero all'accademia di Hünya, era l'unico modo per permetterle di evitare l'arruolamento.

«Il mio popolo è come il tuo, non fa distinzioni di genere. Sono giovane e in salute, mi avrebbero mandato subito a combattere per proteggere il nostro pianeta. I miei genitori si sono appellati ad una legge speciale, che si attiva in caso di guerra: "se un astrale ha l'opportunità di apprendere conoscenze che possono aiutare a difendere il pianeta, le viene concesso un permesso speciale per lasciare il mondo astrale in stato di guerra".»

«Difendere, proteggere... Il vostro popolo ha numerosi leggi che seguono questo principio?»

Ena confermò, con una punta di orgoglio. Per quanto potesse apparire drastica la legge che impediva agli astrali di lasciare il pianeta in guerra, essa serviva solo a motivare gli abitanti a difendere la loro patria. Chi era giovane e in salute veniva addestrato per affrontare le truppe nemiche. Tutti gli altri dovevano impegnarsi in varie attività, ad esempio la costruzione di rifugi e la guarigione dei feriti. Tutto quel che facevano era in favore della sicurezza del pianeta ed i suoi cittadini. Il mondo astrale era fondato sui valori di pace, rispetto e protezione.

Nissa rimase assai stupita da quella ragazza, la sua calma e dedizione erano ammirevoli. Per tutta la durata della "lezione" non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, ad osservare il suo modo di fare dolce e protettivo. Sembrava una mamma che si prendeva cura dei suoi bambini, cercava di dedicare lo stesso tempo a tutti i compagni di corso e di aiutarli quando poteva. Sapeva anche essere autoritaria, mantenere l'ordine. Infatti convinse tutti ad utilizzare il tempo che restava della lezione per lavorare al compito di cristallogia, perché giustamente l'aula del corso era piena di cristalli da cui prendere spunto per il tema.

«Per quanto la prof sia un tipo particolare, se riflettiamo sulle sue parole potremmo imparare qualcosa di nuovo. Prendiamo tutti una manciata di cristalli e disponiamoli davanti a noi, qualcosa ci verrà in mente prima o poi» consigliò alla classe.

Un'ora prima della fine della lezione, la professoressa di cristallogia tornò nell'aula e rimase soddisfatta nel vedere i suoi studenti immersi nel compito. C'era chi scriveva, chi maneggiava i vari cristalli per appuntarsi le differenze e chi si divertiva a muoverli per vedere come riflettevano la luce. Al suono di corno, che sanciva il termine delle lezioni, tutti consegnarono il compito scritto.

«Ma bene, miei cari studenti. Avete superato la prova» disse la professoressa, applaudendo.

Nissa alzò la mano, ed appena le fu concesso di parlare, chiese subito spiegazioni.

«Mia cara Nissa, queste cinque lezioni sono state una prova. L'arte dei cristalli non può essere appresa da chi si arrende ai primi tentativi. Non tutti hanno la pazienza e la dedizione giusta da dedicargli. Come sapete questo è uno dei corsi più difficili, proprio per questo ho bisogno di pochi studenti volenterosi di apprenderla con impegno e molta forza di volontà... E voi tredici, che avete superato la prova egregiamente, siete pronti per la prima vera lezione.»

I fantastici tredici, così soprannominati dagli studenti che non seguivano il corso di cristallogia, completarono il corso con il massimo dei voti. Un'anno di fatica e duro lavoro, ma anche amicizia e complicità. Nissa trovò in Ena un'amica su cui contare in ogni evenienzia, che le insegnò uno dei valori che la segnò nel corso della sua vita: la protezione.




Prompt 3: Aloe - Protezione

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