Prompt 27: Zinnia - Semplicità

1 1 0
                                    

Prompt 27: Zinnia - Semplicità


Nissa non vedeva l'ora di iniziare a frequentare l'accademia di magia più prestigiosa del pianeta, era emozionata e pronta ad affrontare questo suo nuovo cammino. Le sarebbe mancati molto i suoi genitori, la sua casa e la sua vita attuale. Ma ripetendo sempre le stesse azioni, non avrebbe ottenuto un risultato diverso. Studiare sempre e solo sui suoi amati libri non le avrebbe fatto fare quel salto di qualità che tanto desiderava. In quel momento era nessuno, e sarebbe diventata qualcuno più facilmente terminati gli studi all'accademia. E la sua creazione avrebbe avuto tutto il successo sperato.

Sapeva che stava sognando, ma quell'obiettivo era così chiaro nella sua mente che non riusciva a pensare ad altro. Lei avrebbe creato il dispositivo che avrebbe semplificato la vita sul pianeta Hünya e, perché no, anche sugli altri pianeti. Aveva già pronto tutto, le mancava solo la componente più fondamentale di tutte, il design del suo dispositivo. L'aspetto sarebbe stata la prima cosa ad attirare gli occhi di tutti, dagli investitori al pubblico.

Nissa accartocciò l'ennesimo foglio e lo gettò nel cestino, mancandolo. Seduta alla scrivania della sua camera da letto, sbuffò guardando il cumulo di carta riversa sul pavimento. Neanche una volta l'aveva centrato, al suo album restavano solo pochi fogli e le matite erano quasi tutte consumate. Appoggiò la schiena alla sedia, discostandosi dalla scrivania per dondolarsi senza urtarla. Alzò lo sguardo al soffitto, dipinto di un banale bianco. Strizzando gli occhi si potevano intravedere le varie pennellate, delle linee lunghe e precise, senza alcuna sbavatura. Non ci aveva mai fatto caso, sempre presa dall'imponente lampadario di cristalli colorati.

Puntò nuovamente lo sguardo alla scrivania, trascinando la sedia con i piedi nudi. Osservò quei pochi disegni che aveva conservato, subito notò il pattern che si ripeteva. I vari design che aveva ideato erano tutti carichi, elaborati, appariscenti. Proprio come il suo lampadario. Li appese in fila sul muro davanti a sé, staccò un altro foglio dall'album ed iniziò a disegnare, cercando di creare qualcosa di diverso. Stava ripetendo il suo solito errore. Se continuava a fare sempre le stesse cose, sarebbe rimasta bloccata ed insoddisfatta. Proprio per questo aveva deciso di iscriversi all'accademia, doveva cambiare approccio per aumentare le sue possibilità di successo.

Puntò lo sguardo sul disegno che aveva appena fatto, era un semplice rettangolo con un bordino colorato di verde, il suo preferito. Poggiò la testa sul palmo della sua mano, pensierosa. Era decisamente semplice, ma aveva uno strano fascino. Una voce dentro di lei le sussurrava di continuare a lavorarci, di aggiungere dei dettagli che potessero attirare l'attenzione. Nissa resistì a quella chiamata, riprendendo la matita solo per scrivere i vari tecnicismi che l'avrebbero aiutata a costruirlo. E allora incappò in un nuovo problema, che non aveva mai notato fino ad allora. Come poteva utilizzare quel dispositivo, con quale strumento poteva funzionare. I suoi occhi caddero sulla matita che stava reggendo, ed un largo sorriso le illuminò il volto. Prese un altro foglio dal suo album e disegnò un semplice rettangolino stretto e lungo. Sul fondo si limitò ad una punta di una penna, ed in cima si sbizzarì con un batuffolo morbido.

Nissa si alzò di scatto dalla sedia, correndo nella stanza accanto. Sua madre stava esponendo a suo padre la trama del nuovo libro erotico che stava scrivendo. Così entusiasta dal racconto, non aveva visto la figlia spalancare la porta e saltare sul letto, mettendosi a sedere accanto al padre. Quando terminò di parlare, l'uomo commentò la trama che aveva appena ascoltato. La donna si appuntò i consigli che le aveva dato, e solo in seguito entrambi rivolsero la loro attenzione sulla ragazza.

«Hai qualcosa di bello da farci vedere?» domandò suo padre, indicando i fogli che reggeva in mano.

«Si, ho finito il progetto del dispositivo» rispose lei sorridendo.

Mostrò fiera i due disegni, esponendo con entusiasmo quello che aveva creato. Quel design era semplice, ma efficace. Poteva essere realizzato in vari colori, abbinato a penne con diversi accessori in cima, magari intercambiabili.

«Sembra un'agenda magica, potrei portarlo facilmente in borsa» osservò l'uomo.

«Si, hai ragione. La dimensione è perfetta, potrei reggerlo facilmente con una mano mentre uso la penna con l'altra» aggiunse la madre.

Nissa sorrise, abbracciando i suoi genitori. Alla fine la semplicità era veramente la scelta giusta per la sua creazione. Ora non le restava altro che costruirlo, meglio ancora se lo completava prima di iniziare a frequentare l'accademia.




Prompt 27: Zinnia - Semplicità 

La Spada e la RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora