Prompt 18: Lavanda - Diffidenza

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Prompt 18: Lavanda - Diffidenza


Durante il suo primo anno accademico, Nissa spediva frequentemente lettere ai suoi genitori. Le piaceva scrivergli dei suoi progressi scolastici, ma anche delle amicizie che aveva instaurato. Parlava spesso di Jalisse, del suo caro amico di non studio che sognava di viaggiare tra le galassie, per studiare tutto ciò che lo circondava. L'astronomia era la sua più grande passione, come lo era la tecnologia per Nissa. Si trovavano molto bene insieme, tanto che la ragazza lo invitò a pranzo al termine del primo anno. Voleva presentargli la sua famiglia, insegnargli cosa significasse vivere con dei genitori che apprezzavano e supportavano i figli in ogni occasione.

Jalisse non era stato fortunato su questo aspetto, la sua famiglia nobile pensava solo alle apparenze e alla ricchezza. L'unico affetto ricevuto era quello della sua adorata nonna, che purtroppo era deceduta quando era un bambino. Lei gli aveva trasmesso la passione per lo spazio, in quel poco tempo trascorso insieme lo aveva amato più di quanto facesse la sua famiglia attualmente.

Nissa attese il suo compagno all'ingresso dell'accademia, seduta su una carrozza scoperta. Con le redini in grembo, guardava il cancello sospirando. Era in ritardo come al solito, per questo gli aveva indicato un orario decisamente anticipato per l'appuntamento. Non voleva che i suoi genitori vedessero solo quel suo lato imbranato e distratto, ci teneva alla prima impressione. E soprattutto voleva convincere suo padre che tra loro due non ci fosse una relazione sentimentale, ma solo una bellissima amicizia.

«Scusa il ritardo... Cos'è questo coso?» disse Jalisse con il fiatone.

Ovviamente aveva fatto le corse, convinto di essere in ritardo. Nissa gli sorrise, dicendo che l'appuntamento era fissato tra circa due ore. La strada per casa sua era lunga, per questo aveva affittato la carrozza. Si trattava di un mezzo di trasporto comune nella sua zona, formato da una struttura metallica che fluttuava a pochi centimetri dal terreno. Si guidava con delle redini di cuoio, con cui si direzionavano i due Gargouille sul davanti.

Nissa gli indicò di passare dall'altro lato, aprendogli la portiera. Il ragazzo salì subito, entusiasta. Non aveva mai visto un veicolo del genere, abituato alle carrozze del suo pianeta. Su Barian erano realizzate in cristallo, ed i lacchè trascinavano in giro.

La ragazza scosse le redini animatamente e subito i Gargouille si alzarono in cielo, trascinandosi la carrozza. Jalisse si aggrappò a Nissa, terrorizzato di cadere. Ma l'amica lo rassicurò, spiegandogli che la struttura in metallo era incantata per farli restare ancorati alla carrozza. In qualsiasi circostanza, non si sarebbero mossi di un millimetro.

«Che forza... Sono il re dell'universo!» urlò Jalisse, alzandosi in piedi.

Nissa fece volteggiare la carrozza come se fosse una giostra, svoltando a destra e sinistra senza preavviso, girandola a testa in giù un paio di volte. Per questo motivo l'aveva invitato con largo anticipo, sapeva che si sarebbero divertiti insieme durante il lungo viaggio.

La villa della ragazza si trovava nella periferia della capitale, non troppo distante dall'accademia. Quando Jalisse la vide dall'alto, si accomodò subito sulla seduta e chiese a Nissa di fermarsi.

«Cosa c'è?» domandò lei, tirando le redini della carrozza.

«E se non gli piacessi?»

«Perché non dovresti, sei fantastico.»

«Sono un bariano... Le voci che circolano, sono tutti diffidenti nei mie confronti.»

Nissa lo abbracciò, stringendolo forte. Gli sussurrò parole dolci di conforto. Non doveva temere, loro si fidavano di lei, del suo giudizio. E anche lui avrebbe dovuto farlo, perché non lo avrebbe mai invitato se non si fidasse ciecamente del suo amico di non studio. Anche se si conoscevano solo da un anno, era come se lo conoscesse da sempre.

«Non avere paura, i miei genitori non sono diffidenti. Vogliono conoscerti, soprattutto mio padre... Sai, è convinto che sei il mio fidanzato. E questo non gli dispiace affatto.»

«Davvero? Parli così tanto bene di me?»

«Eh già, forse un po' troppo.»




Prompt 18: Lavanda - Diffidenza 

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