3. Mostro o eroe?

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Kael si trovava nella sua stanza, immerso in una semioscurità che filtrava attraverso le pesanti tende di velluto nero. In quel gioco di luce, la sua figura slanciata e muscolosa emergeva come un'opera d'arte, ogni lineamento definito con precisione. I capelli neri, ricci e delicati, cadevano sulla fronte pallida, accentuando la bellezza algida dei suoi lineamenti. Gli occhi scuri riflettevano un tormento silenzioso, mentre le labbra tese esprimevano tutta la sua determinazione e insieme il conflitto che gli si agitava nell'anima. 

L'ala dei guerrieri Eclissi era avvolta in un'aria di severità e disciplina. I lunghi corridoi di pietra grigia, decorati con gli stendardi delle famiglie delle terre di Noxferis, sembravano un labirinto senza uscita, un rifugio e una prigione al tempo stesso. Ogni passo che risuonava nei corridoi era un promemoria del suo destino e di quello dei suoi compagni.

Nella sua stanza, Kael iniziò a togliersi la divisa con gesti meticolosi e lenti, felice di liberarsi da quella seconda pelle, simbolo di ciò a cui aveva consacrato la sua vita. Rimasto a petto nudo, il fresco contatto dell'aria sulla pelle lo fece sentire vivo, mentre il candore del suo torace si stagliava contro le pareti rivestite da un pesante drappo nero, che attutiva i suoni, donandogli un momento di solitudine per respirare. La luce fievole dell'ametista tremolava, proiettando ombre danzanti che si intrecciavano con la sua figura.

La stanza era abbastanza grande, con un prestigioso letto a baldacchino ornato da dettagli dorati che dominava una parete, e un imponente tavolo di legno massiccio, coperto da libri, fogli e penne, stipato in un angolo. Al centro, l'armadietto delle armi, dove conservava i preziosi pugnali noctium.

Le stanze dei suoi compagni erano vicine, ma ognuno sembrava custodire il proprio segreto, isolato nel suo mondo di conflitti e ambizioni. Kael preferiva di gran lunga questo ambiente al calore familiare della casa dei Vespera, dove l'ombra del padre e le sue aspettative senza fine si facevano sentire costantemente. Qui, nel silenzio delle sue stanze, poteva riflettere e dedicarsi al suo addestramento senza la pressione incessante di Dorian.

Ma la mancanza di sua sorella Eri si faceva sentire. Lei era l'unico legame con un'infanzia spensierata, con risate che riempivano i corridoi della loro casa. Ora, quel ricordo era un'eco lontana, soffocato dal peso dei poteri che stava sviluppando. Kael si sentiva un paradosso, a volte nemico del suo stesso destino: ogni nuova abilità, ogni conquista sembrava un tributo all'intensità degli allenamenti imposti da Dorian.

"È stata la tua insistenza, padre", pensò, stringendo le mani in un gesto di frustrazione. "Ma è giusto? È questo ciò che desidero?"

Ritornò con la mente ai durissimi allenamenti imposti dal padre. Ogni sessione di addestramento, ogni ora trascorsa a controllare i poteri che lo rendevano temuto e rispettato, era stata un tassello della sua trasformazione. Ma adesso, mentre si trovava lì, immerso nel silenzio della sua stanza, una domanda lo attanagliava: era giusto?

La sua connessione con le ombre, quel potere che cresceva ogni giorno di più, era una benedizione o una maledizione? Kael padroneggiava al meglio l'abilità dei Noxferis di manipolare le tenebre che lo circondavano. Le ombre rispondevano al suo volere, danzando e fluttuando come una seconda pelle per confondere i nemici o celarlo alla loro vista. E ogni volta che evocava quel potere, sentiva il brivido della potenza, ma anche il peso della responsabilità che ne derivava. 

Ricordava come Dorian lo addestrasse incessantemente, spingendolo a superare i propri limiti fino a quando non si sentiva esausto. Eppure, proprio in quelle ore di duro lavoro, il dubbio iniziava a farsi strada nella sua mente: era davvero giusto? La pressione di diventare un guerriero leggendario lo faceva sentire come un burattino, costretto a seguire i desideri di un padre che lo spingeva a non deludere né lui né il prestigioso nome che portava.

AB UMBRA LUMEN - Dall'ombra viene la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora