14. Il primo passo: rinascita.

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Kael avanzava lentamente. Sentiva il suono ovattato dei suoi passi sulla nuda roccia umida mentre si addentrava nella grotta, avvolta in un'oscurità palpabile. L'unica luce proveniva da una lieve luminescenza posta chissà dove in profondità, come se fosse stata messa lì apposta per guidarlo, eppure non riusciva a vedere nulla oltre al riflesso scivoloso della roccia umida, le pareti intrise d'acqua che colava lentamente in rivoli sottili fino a formare pozzanghere irregolari sotto i suoi piedi.

«Kael».

D'improvviso, la sua attenzione fu catturata da una voce femminile, melodiosa e distante, «segui la mia voce.»

Era la stessa voce che aveva udito durante la sua ultima visione, quando aveva toccato la lettera misteriosa. Ora gli arrivava alle orecchie come un'eco distante.

«Io so chi sei», continuava, «vieni da me.»

Sapeva che avrebbe dovuto temerla, che c'era qualcosa di sbagliato in quel richiamo, eppure... i suoi piedi continuarono a muoversi. Ogni passo risuonava in modo ovattato, rimbalzando tra le pareti come fosse una risposta, un avviso. Come se qualcosa, o qualcuno, lo stesse ascoltando.

«Kael... » ripeté la voce, più vicina.

Era come se non ci fosse altra scelta, come se quel cammino fosse lì proprio per lui, tracciato molto prima della sua nascita. Proseguì, il passo sempre più incerto, fino a intravedere un bagliore rosso davanti a sé. 

Man mano che proseguiva, lo spazio si apriva in una vasta cavità naturale. Le rocce assumevano forme contorte, quasi scolpite, come se mani invisibili le avessero modellate in simboli o volti dall'espressione distorta e inquietante. Il soffitto si alzava in maniera vertiginosa, e le stalattiti si protendevano verso di lui come artigli immobili, scure e lucide, gocciolanti di condensa.

All'interno della cavità finale della grotta, quando questa si allargava di diametro, la luce si mostrava con la sua intensità violacea, rivelando una grossa ametista, su un altare posto al centro di tre cerchi concentrici disegnati sul pavimento di roccia, colorati di un rosso scarlatto e  intenso. Lì ardevano gli incensi da cui si levavano spire di fumo nero e denso che si intrecciavano nell'aria.

Delle piume nere di corvo erano sparse ovunque sull'altare, e sul pavimento freddo della grotta, come simbolo e omaggio ad Umbralis.

Kael si sentì avvolgere da un senso di reverenza, paura e bramosia che non riusciva a spiegare, ma che lo attirava verso quel luogo come una forza irresistibile. 

Poi la vide. Una figura femminile, alta, gli dava le spalle, mostrando i suoi lunghi capelli rossi che le scendevano fino alla vita come una cascata. 

Sulla spalla della donna sedeva un corvo dalle proporzioni spaventose, le piume così nere e lucide da sembrare fatte d'ombra solida. Ogni movimento delle sue ali emanava un'oscurità palpabile, come se assorbisse la luce attorno a lui, creando una foschia spettrale che rendeva la figura della donna quasi eterea. I suoi occhi, due pozze di cremisi, ardevano così intensamente che sembravano pulsare come ferite aperte, risplendendo nella semioscurità con una malvagità antica e insondabile. Umbralis.

«Ti ho aspettato a lungo,» disse lui, gracchiando con quel suo becco lungo e affilato, ancora chiazzato di macchie scure, del sangue dell'ultima vita spezzata sotto la sua fame implacabile. Kael avvertì un brivido profondo, un terrore viscerale, come se quelle macchie fossero una promessa silenziosa. 

«Perché per molto nessuno si era dimostrato in grado di essere il mio campione, portando il mio potere come un arazzo per il mondo.» La voce del corvo era un eco sovrannaturale e profondo, roca e graffiata come il verso dell'animale che rappresentava ma molto più intensa, e sembrava quasi di sentirla fin dentro alla propria mente.

«E solo tu tra molti ti sei dimostrato capace di sopportare la mia forza,» Gli occhi fiammeggianti dell'animale lo avevano intrappolato in una morsa spietata dal quale lui non poteva liberarsi. «Grazie a te Umbralis tornerà nel mondo, insieme all'oscurità più profonda.»

AB UMBRA LUMEN - Dall'ombra viene la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora