6. Strisciano i bisbigli

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Il cuore pulsante di Nocturna si svelava nel suo mercato centrale, un dedalo di bancarelle e vie strette che si accavallavano sotto cieli plumbei e nubi dense. L'aria era satura di un miscuglio di spezie, fumo e sudore, mentre il chiacchiericcio incessante dei mercanti e degli avventori si mescolava al clangore dei metalli e al fragore delle contrattazioni. Il mercato sembrava avvolto da un'energia febbrile, che ogni tanto si spegneva in un silenzio teso, quando una guardia in uniforme attraversava i vicoli con passo rapido e sguardo vigile.

Le guardie di Nocturna, imponenti e austere, si muovevano come ombre nel tumulto della folla. La loro uniforme, di tessuto scuro, era completata da un mantello dorato che pendeva dalla schiena e da spesse cinture di cuoio con attrezzi e lunghe spade. Sulla spalla sinistra portavano una spilla con l'emblema degli Aetheryum: un lupo dorato con tre occhi. I cappucci calati sulle teste proiettavano un'ombra oscura sui loro volti, mentre le armature, decorate con motivi geometrici, riflettevano la luce con un freddo luccichio.

Kael avanzava tra la folla, lasciandosi sfiorare dai lembi logori dei mantelli e dai cesti ricolmi di mercanzie, mentre occhi sfuggenti e diffidenti lo scrutavano. Per la gente di Nocturna, ogni volto era un enigma da decifrare, e i forestieri come lui apparivano come presenze ingombranti, ospiti non sempre graditi.

Gli odori delle erbe appese, delle carni cotte alla brace e del legno umido si intensificavano ad ogni passo, avvolgendo Kael e i suoi compagni in un vortice di sensazioni contrastanti. Il venditore di spezie, un uomo di mezza età con barba grigia e sguardo sfuggente, lo notò da lontano e abbassò il capo, quasi a schermare i suoi pensieri. Kael comprese subito che qui ogni parola andava scelta con cura, ogni domanda fatta con parsimonia, altrimenti si sarebbero trovati a camminare su un terreno minato.

Nassy, a pochi passi da lui, osservava attentamente tutto intorno, muovendosi con una compostezza quasi alterigia che, nonostante la missione in incognito, sembrava non voler mai abbandonare del tutto. Kieran, nel frattempo, osservava i banchi con occhi attenti e critici, soffermandosi su una bancarella di pugnali, già perso nella sola idea di un nuovo acquisto.

La voce di un giovane strillone risuonò poco distante: «Aetheryum! Relique della magia, potere senza prezzo! L'avete mai vista, voi, la città libera?» gridava con enfasi, attirando un piccolo capannello di curiosi e scettici. Kael colse uno sguardo d'intesa con Alaric e avanzò, deciso a seguire il primo indizio tra le pieghe di un luogo che sembrava più disposto a celare che a svelare i suoi segreti.

Mentre Kael si avvicinava al gruppo di curiosi insieme ai suoi compagni, la mascella tesa e ogni muscolo contratto dall'agitazione. I volti attorno a lui si alternavano tra stupore e scetticismo, e l'attenzione si concentrava sul giovane strillone che proclamava le meraviglie delle reliquie Aetheryum. I suoi occhi brillavano di fervore mentre descriveva poteri inimmaginabili, e Kael si chiedeva se la folla avesse mai realmente visto una di quelle meraviglie o se quella fosse solo una truffa.

«Reliquie d'altri tempi, rimaste per lunghi anni nel ghiaccio Drakmira! Solo per oggi e domani alcune di queste meraviglie potranno essere acquistate proprio da voi!» Il ragazzo si sbracciava per attirare quante più persone possibile. «Volete ottenere anche voi il potere? Avere tra le mani oggetti arcani? Venite all'ingresso delle fogne! Affrettatevi finché ne avete la possibilità!»

Al richiamo del nome Drakmira, Kael e gli altri si scambiarono uno sguardo complice. Aveva tutto a che vedere con il recente conflitto tra gli Aetheryum e i Drakmira?

Alaric si fece avanti, inclinando la testa verso il venditore. «Da dove provengono queste reliquie? Mi sembra proprio una presa in giro bella e buona,» rise, beffardo. «Perché dovremmo crederti?»

Il giovane strillone si bloccò un attimo, colto di sorpresa, come non fosse abituato a interruzioni o domande da parte della folla. Poi, dopo un sorriso complice, rispose: «Vieni per vedere con i tuoi occhi.»

AB UMBRA LUMEN - Dall'ombra viene la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora