18. La Regina Cremisi

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Dopo la cena, Kael si rintanò nella propria stanza con i pensieri che gli ronzavano in testa come api inquiete. Aveva pensato di bussare alla porta di Alaric, che ancora non si era fatto vedere dopo quel che era accaduto quel pomeriggio, e di confidargli tutto. Ma poi, ovviamente, aveva rinunciato. 

Parlare di quello che era successo quel pomeriggio, della rabbia che gli era esplosa dentro e di quella parte di sé che sentiva sfuggirgli di mano... forse Alaric non avrebbe capito, o forse, semplicemente, Kael non voleva ammettere ad alta voce la propria fragilità.

Il suo sguardo cadde allora sul ciondolo. Era rimasto chiuso nello scomparto dove lo aveva riposto, ma Kael sentiva lo stesso il peso della sua presenza. Non riusciva a ignorare l'attrazione che esercitava su di lui, una forza misteriosa e oscura che pulsava in sottofondo. Si sentiva oppresso, come se il ciondolo reclamasse qualcosa da lui, un richiamo che risuonava tra le ombre più profonde della sua mente, e le svegliava. 

E più quel pensiero lo attanagliava, più cresceva in lui il desiderio di allontanarsi, di allontanarsi prima che quell'oscurità lo afferrasse del tutto.

Pensò a Nassy. Forse era sveglia, forse sarebbe riuscita a distrarlo, a quietare il tumulto che gli ruggiva dentro. La sola idea di cercare un rifugio tra le sue braccia gli diede un breve sollievo. Ma poi l'angoscia e il senso di colpa tornarono ad imprigionarlo. 

Cosa sarebbe successo se avesse perso il controllo anche con lei? Se quell'oscurità, quel potere che era riuscito a piegare al proprio volere, fosse tornato a divorarlo proprio mentre cercava conforto? Avrebbe potuto ferirla... o peggio. La paura di sé stesso, di ciò che aveva percepito dentro di sé, si insinuò in lui come una lama affilata.

No, Nassy non doveva essere coinvolta in questo. 

Kael uscì dalla stanza con passo deciso, lasciandosi dietro la soffocante oppressione di quei pensieri. Si mosse silenzioso lungo il corridoio, facendo attenzione a non svegliare nessuno. Quando raggiunse la finestra al primo piano, quella stessa da cui si era calato la notte precedente, prese un respiro profondo e spinse il vetro senza far rumore. Con una rapidità naturale scavalcò la cornice, afferrando il bordo esterno con entrambe le mani, e poi si lanciò giù, atterrando leggero sulla tettoia sottostante.

Sotto di lui, le strade di Nocturnia si stendevano immobili e buie, come un grande corpo addormentato. Le poche luci che ardevano ancora proiettavano un bagliore fiocherello sui ciottoli lucidi, ormai privi di qualsiasi traccia di vita. Kael scese agilmente dal portico, sfiorando appena l'erba del giardino umido, e in pochi passi fu sulla strada.

Avanzava con una sicurezza che avrebbe potuto sembrare quasi divina, una figura solitaria con lo sguardo cupo e un potere tangibile che quasi trasudava dalla pelle chiara. Si muoveva con la cautela e la solitudine di chi sa di dover cercare risposte senza coinvolgere nessuno. Nessuno dei suoi compagni poteva essere trascinato in quella ricerca; era qualcosa che avrebbe dovuto affrontare da solo, anche a costo di sprofondare in un mondo di segreti e pericoli.

In fondo, era stato addestrato per resistere a qualsiasi dolore, per superare ogni ostacolo, e ora si aggrappava a quel rigore come a un'ancora, deciso a ignorare le ombre che gli sussurravano tra i pensieri. La sensazione di dominio che aveva provato quel pomeriggio, quando si era imposto con forza su quel miserabile, continuava a dargli una strana, perversa soddisfazione. Ma lui era più di questo, si ripeté. Lui doveva essere più di questo.

Il buio si infittiva attorno a lui mentre si addentrava tra i vicoli stretti e tortuosi, dove i muri sembravano piegarsi come braccia scheletriche a stringerlo in un abbraccio inquietante. L'aria era densa, fredda, e intrisa di un'energia sottile, come se Nocturnia fosse più viva, più consapevole di lui in quella notte. Di tanto in tanto una luce fioca appariva attraverso una finestra socchiusa, proiettando ombre che danzavano sui muri come spiriti in cerca di pace.

AB UMBRA LUMEN - Dall'ombra viene la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora