5. Un umile rifugio

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I guerrieri si trovavano già a bordo dell'auto, un elegante veicolo a quattro posti progettato per il trasporto rapido tra le città di Duskara. La carrozzeria era lucida e nera, ornata da delicati intagli che raccontavano storie di nobiltà e potere. Soren Valerius, il nobile umano che li ospitava, aveva scelto questa macchina per il suo aspetto raffinato e le sue prestazioni impeccabili. Dotata di un motore alchemico con ben cinque cristalli,  l'auto si muoveva silenziosa e veloce, sollevandosi leggermente dal suolo grazie a un sistema di levitazione magnetica. I passeggeri potevano sentire il leggero brontolio del motore, mentre la città di Nocturna si avvicinava sotto l'occhio vigile e silenzioso dell'autista che li accompagnava.

Non appena comparvero le prime case e il susseguirsi delle strada della città, Kael si perse con gli occhi incollati al finestrino. Le vie di Nocturna erano animate da persone e commercianti, con edifici che si innalzavano come sentinelle di pietra, ricoperti di simboli e insegne che si susseguivano una dopo l'altra. La luce dei lampioni d'ametista, anch'essi di ametista come in tutta Duskara, rifletteva le sfumature di viola e blu, conferendo alla città un'atmosfera magica e inquietante allo stesso tempo.

Dopo pochi minuti di viaggio, l'auto si fermò davanti a una casa imponente, circondata da un alto muro di pietra grigia. Il cancello d'ingresso, decorato con intricati motivi floreali, si aprì lentamente, rivelando un ampio cortile adornato da piante esotiche e statue in marmo rosa raffiguranti antichi guerrieri e animali fantastici. La casa di Soren era un capolavoro architettonico, con ampie facciate di pietra bianca e finestre ad arco che si affacciavano sulla vista mozzafiato della città che si estendeva al di sotto del piccolo promontorio su cui sorgeva la villa. I guerrieri scesero dall'auto, e subito iniziarono a scaricare i loro bagagli fra cui c'era anche la gabbia di Jasper, il corvo imperiale necessario per mantenere attive le comunicazioni con il Palazzo.

Soren Valerius li aspettava davanti all'ampio portone di legno chiaro. Era un giovane dallo sguardo deciso con capelli biondo scuro pettinati con cura e portati all'indietro. Indossava un abito elegante dai colori chiari e giocosi, che rivelava la sua provenienza nobiliare ma senza troppa ostentazione. Accanto a lui, una donna paffuta ma con gli occhi dolci, che Soren presentò come «Mira, la governante», li accolse con un leggero inchino.

«Benvenuti a casa mia,» disse Soren con un mezzo sorriso obliquo. «Spero che il viaggio sia stato confortevole.»

Kael e i suoi compagni si scambiarono sguardi nervosi, ognuno di loro non faceva che chiedersi se potessero veramente fidarsi di lui. Eccoli a casa di un umano, nella città che costituiva il nucleo operativo dei loro nemici. Senza la loro confortevole divisa e il senso di invincibilità che provavano nell'indossarla. 

Le pareti di questa casa avrebbero potuto raccontare storie di alleanze e tradimenti, e lui si chiedeva se il giovane nobile fosse davvero così innocente come sembrava. La tensione cresceva mentre seguiva Soren dentro casa portando con sé la gabbia di Jasper, che nel frattempo si era messo a gracchiare probabilmente percependo il disagio e la tensione che cresceva intorno a lui.

La porta si aprì su un ampio atrio con soffitti alti affrescati con toni di celeste e blu. I pavimenti di legno di noce erano ricoperti da un morbido tappeto ricamato che attutiva i loro passi. Sulle pareti tantissimi quadri si affollavano uno sull'altro, in un susseguirsi di antichi ritratti e paesaggi bucolici.

Soren si voltò verso di loro. «Ecco il mio umile rifugio!» esclamò con un sorriso ironico. «Spero che abbiate già preparato le vostre menti per assimilare un po' di cultura!» Rise e gli fece segno di seguirlo.

Attraversarono un corridoio e giunsero infine in un salotto ampio e luminoso, dove il profumo della carta stampata e della pelle si mescolava all'atmosfera accogliente delle pareti gialle. La stanza era stracolma di libri disposti su scaffali che si estendevano fino al soffitto. Kael lasciò scorrere lo sguardo su tutti quei volumi, alcuni dei quali sembravano davvero antichi, con aria esterrefatta. Non aveva mai visto una casa così imponente. A quanto pare la sua famiglia era una delle famiglie nobiliari umane più ricche e antiche di Duskara, e vedendo con i suoi occhi quella casa, non poteva certo dubitarne.

AB UMBRA LUMEN - Dall'ombra viene la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora