Attimi senza fine

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Prima di aprire gli occhi, Itachi aveva biascicato con le labbra un paio di volte. Un lieve gemito, piccoli movimenti involontari, era meno abbandonato sul corpo di Naruto.

Naruto era già sveglio, l'alba stava per spuntare, lui e Itachi non si erano mai mossi dalla poltrona. Il biondo aveva sempre la schiena di Itachi appoggiata al petto e la sua testa sulla spalla, il respiro tiepido gli accarezzava il collo. Guardava Itachi con tenerezza. Sasuke e Sakura non erano più usciti dalla stanza da letto.

Naruto sarebbe rimasto così per l'eternità.

Il biondo aveva sorriso tra sé vedendo Itachi, ancora accoccolato sulle sue gambe, tenere la bocca aperta nel sonno. Se solo il moro fosse stato consapevole di una posa così sgraziata, meticoloso com'era, avrebbe aperto uno squarcio con le mani nel pavimento di parquet per scomparirci dentro.

Una volta guariti gli ematomi, il suo viso sarebbe tornato bellissimo. Il taglio che aveva tra lo zigomo e la guancia, invece, avrebbe lasciato una cicatrice permanente anche se molto sottile. Naruto avrebbe ricordato per sempre dov'era, nessun piccolo particolare di Itachi gli sarebbe mai sfuggito.

Il pugnale che aveva ferito a morte Obito era stato prima usato su Itachi, forse i cugini più grandi erano arrivati giusto pochi istanti prima che succedesse il peggio. Itachi era ancora convinto di amare l'uomo che gli aveva fatto tanto male, ed era ancora persuaso che Juugo lo avesse amato, davanti a Sasuke non aveva fatto altro che giustificarlo.

Itachi si stava svegliando, Naruto lo aveva abbracciato stringendoselo addosso, voleva essere pronto al ritorno della coscienza del moro. Sarebbe stato schiacciato dalla consapevolezza, l'atroce ricordo di Obito stava per sommarsi a quello di Shisui e dei genitori. Naruto sapeva cosa significa vedersi morire davanti una persona cara, e a Itachi era già successo ben tre volte. La rottura con Juugo avrebbe rappresentato un ulteriore lutto.

Itachi aveva sollevato le ciglia, gli occhi neri ancora smarriti.

"Buongiorno" Naruto sorrideva scostando ciocche di capelli dalla fronte di Itachi, si era fatto pizzicare dal moro con gli occhi fissi nei suoi. Lo aveva previsto, voleva usare meno parole possibili.

Nonostante Naruto desiderasse baciarlo, concedeva a Itachi lievi carezze sul petto e con la mano che gli teneva dietro la schiena. Il momento più difficile. In pochi istanti Itachi avrebbe deciso cosa farsene della vita, se odiarla o concederle qualche speranza, ed era tutto nelle mani di Naruto.

"Perdonami, Naruto" Itachi era scattato dritto a sedere, gli occhi disperati non erano ancora stati incatenati dall'autocontrollo. Il gesto lo aveva sottratto alle carezze del biondo "Ero sfinito, non mi sono neanche accorto di essermi addormentato."

"Tranquillo, a me fa piacere" Naruto aveva aumentato la distanza di pochi centimetri, non toccava Itachi tenendo le mani in vista. Non perché non volesse, era una questione di tatto "Non ho mai avuto nessuno che si sia addormentato stretto a me."

Ecco, le parole avevano tradito quello che il corpo si era tanto sforzato di fare, erano state troppe. Naruto si era grattato istintivamente la nuca arrossendo.

Itachi era balzato in piedi senza aggiungere altro. Solo ora, con i primi raggi del sole, Naruto era riuscito a scorgere piccoli schizzi rossi sui pantaloni del moro. Avevano soppiantato all'istante la delusione di vedersi scappare Itachi dalle braccia.

"Itachi, senti se ti piace questo programma per la giornata" Naruto gli si era avvicinato con cautela, lottava contro il desiderio di posargli le mani sulle spalle "Ti dai una sistemata, una doccia e un cambio. Quel taglio, anche se piccolo, va pulito e medicato. Dopo finiamo l'albero di Natale e prepariamo una bella colazione."

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⏰ Ultimo aggiornamento: 18 hours ago ⏰

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