L'immenso cuore di chi non ha avuto niente

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 "Sono esausto" Naruto si vide affiancare da Konohamaru, il castano aveva posato il gomito sulla macchinetta del caffè mentre inseriva le monete "Esausto ma felice."

Naruto gli sorrise, l'amico sembrava rinato nella divisa grigia e verde da volontario. Anche Naruto si sentiva un altro.

Conosceva benissimo la sensazione appena descritta da Konohamaru, succede a chi si accorge di avere finalmente uno scopo. Capita a coloro che passano dal sentirsi inutili alla meravigliosa sensazione di essere diventati indispensabili al benessere di qualcuno.

Naruto era onorato per avere imparato questo dal professor Iruka. Nonostante avesse perso ingiustamente il suo amore così giovane e il fratello maggiore Mizuki fosse diventato uno spietato tirapiedi di Gato, l'insegnante non aveva perso di vista la sua voglia di aiutare.

Iruka non era stato inaridito dal dolore come spesso accade a chi si è trovato a vivere esperienze simili alle sue, il suo cuore era diventato ancora più grande. Addirittura si faceva in quattro per il figlio dell'uomo che aveva ucciso Kakashi, chiunque egli fosse. Straordinario. La priorità dell'insegnante era stata liberare quel ragazzo dagli errori del padre, pensava sempre prima agli altri piuttosto che a sé stesso.

Naruto comprendeva perché il desiderio di aiutarlo del professore fosse così potente, adesso era giunto il suo turno di fare qualcosa per lui. Naruto non poteva permettere che Iruka rischiasse di finire tra le grinfie di uno dei sicari di Gato.

Magari proprio Mizuki. Sarebbe tremendo.

E Mizuki non si sarebbe fatto scrupoli se Gato gli avesse ordinato di eliminare il fratello, Naruto lo sapeva perfettamente. Ancora più terribile.

Nonostante sapesse che era sbagliato, Naruto doveva partecipare a quella gara. L'ultima.

Non sarebbe riuscito a prendere in tempo la patente, per questo avrebbe dovuto escogitare qualche metodo alternativo. Meglio se avesse evitato di deludere ulteriormente il professore. Iruka non avrebbe dovuto sapere niente delle sue intenzioni.

Naruto lasciò andare un silenzioso sospiro sforzandosi di non fa vedere l'angustia all'amico che aveva accanto.

Il viso di Konohamaru era sfatto da una stanchezza positiva, non più da alcol e spinelli. Naruto era felicissimo che avesse accolto il suo invito a fare una prova e, come aveva previsto, Konohamaru non aveva più potuto fare a meno della sua nuova attività del weekend. Quel fine settimana era capitato loro una sorta di straordinario, vista l'eccezionale mole di lavoro che aveva avuto il personale medico, molti volontari erano stati chiamati per fare anche la giornata del sabato. Naruto e Konohamaru erano stati tra questi, ma erano arrivati solo nel pomeriggio dopo la scuola.

"Oh no!" il sorriso di Naruto si spense all'improvviso mentre accartocciava il piccolo bicchiere di plastica facendo centro nel cestino senza guardare.

"Che succede?" Konohamaru, sorseggiando il caffè, si sforzò di guardare nella direzione verso cui Naruto aveva puntato lo sguardo di oceano.

Una frangetta corvina aveva fatto capolino per un secondo attraverso la vetrata dell'ingresso.

"Non pensavo mi seguisse anche qui" commentò Naruto con il viso sconvolto "Era rimasto l'unico posto in cui ero certo di stare in pace."

"Non sei contento? Hai un fan club degno delle migliori rock star" Konohamaru gli assestò una gomitata alle costole ridendo.

"Cazzone!" Naruto alzò una mano per tirargli uno scappellotto che non andò a segno, ma l'ilarità ormai lo aveva contagiato.

Naruto era troppo altruista per disinteressarsi di chi aveva davanti, si incamminò verso l'uscita deciso a mettere le cose in chiaro con Hinata una volta per tutte.

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