Due incontri

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Esisteva un futuro, Naruto lo vedeva per la prima volta. Camminando verso la casa di Iruka, non sentiva più quella voragine di vuoto che lo aveva portato a fregarsene degli atteggiamenti pericolosi.

Aveva uno scopo. Poteva essere importante per qualcuno.

Sorrise illuminato dalla luce arancione del tramonto. Sasuke lo considerava un amico, lo aveva difeso dai bulli nonostante non sapesse niente della sua vita da quasi fuorilegge. Sasuke non conosceva il suo passato, non era al corrente di tutte le battaglie che aveva intrapreso in mezzo alla strada per sopravvivere. Non serviva questo per farsi amare e rispettare.

Sasuke aveva fatto qualcosa per lui, adesso era il suo turno di aiutarlo. Nonostante avesse una famiglia, gli era accaduto qualcosa di così grave da fargli sentire il bisogno di prendersi una sbronza a quell'ora del pomeriggio. Per qualche ragione, Sasuke non voleva tornare a casa.

Naruto rallentò istintivamente il passo abbassando lo sguardo sulla strada, aveva già fallito una volta in una situazione simile, una seconda non se la sarebbe perdonata.

Se lei non avesse mandato quel mesto sospiro, Naruto non l'avrebbe neanche scorta. La ragazza seduta sulla panchina di pietra, stava per trasformarsi in un mucchietto di foglie morte. Il lento stillicidio che erano solite fare le querce dall'inizio dell'autunno fino a marzo, le finiva sulle spalle, sugli immacolati pantaloni bianchi e tra i capelli rosa confetto.

Sakura appariva infinitamente sconsolata con il capo chino e le mani posate sulle cosce, le spalle curve e le gambe unite con forza la facevano apparire molto più piccola di quello che era.

Naruto si avvicinò senza capire se lei avesse captato la sua presenza, passò una mano sulla panchina per ripulirla dallo strato di foglie morte prima di sedersi accanto a lei. Sakura non si mosse di una virgola, era proprio persa nel suo mondo.

Naruto non aveva avuto molte occasioni di parlare con lei, era solo chiaro il suo debole per Sasuke che non accennava ad attenuarsi.

"Naruto, posso farti una domanda?" Sakura aveva parlato senza muoversi, sembrava che la voce sconsolata e rauca fosse arrivata da una statua.

"Certo" il biondo si rilassò sulla spalliera di pietra, il suo buonumore era reale e sperava di contagiare anche la ragazza.

"Rispondimi sinceramente, da uomo" Ora Sakura aveva sollevato il viso, l'espressione seria e solenne, le sopracciglia aggrottate.

Naruto annuì sorridendo per farle capire la sua piena disponibilità.

"Secondo te una ragazza per fare colpo dovrebbe puntare maggiormente sulla bellezza?"

Ora fu Naruto a distogliere lo sguardo dagli occhi verdi e corrucciati che aveva davanti, non era imbarazzo o codardia, voleva solo evitare di riderle in faccia: "Per alcune persone funziona esattamente così, mentre per altre è tutto il contrario."

"Cosa vorresti dire, Naruto?"

"Persone come me, per esempio, dovrebbero puntare su altro. Il mio fascino è soprattutto interiore, non so se mi spiego."

Tu, Sasuke, potresti permetterti sia la bellezza che tutto il resto.

Sakura si sgonfiò in un sospiro tornando a fissarsi i piedi: "Hai ragione. L'unica curva che ho è quella della fronte."

Naruto dovette sforzarsi per trattenere una risata : "Sakura, la passione scatta inaspettatamente, non posso dirti io la ragione per ogni singola persona, ti assicuro che nessuno riuscirebbe a farlo."

Sakura addrizzò la schiena, sollevò il viso verso il cielo ma senza ancora guardare l'amico: "Farei di tutto pur di essere notata da Sasuke, il problema è che lui non ha la più pallida idea di come io sia fatta veramente. Se devo essere sincera, ho l'impressione che non gli importi niente di nessuno."

Hold onto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora