Corsa contro il tempo

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"Sakura, ragiona dannazione!" Naruto si era strappato a forza le mani della ragazza che lo avevano afferrato dal giubbotto, le continuava a tenere i polsi imprigionati con decisione "Madara morirà se non ci diamo una mossa. Non ho idea come possa esserci riuscito, ma Orochimaru gli ha iniettato una delle sue porcherie e non ci è andato leggero."

"Morirà anche Sasuke se lo abbandoniamo là sotto" Sakura piangeva, si dibatteva disperatamente per liberarsi dalla presa di Naruto.

"Va bene, fammi dare un'occhiata più approfondita. Ma dopo promettimi che farai quello che ti dico."

Sakura annuiva, aveva smesso di strepitare ma non di piangere; quando Naruto le aveva mollato i polsi si era puntata i pugni sotto il mento nel consueto gesto di accartocciarsi su sé stessa.

Avevano messo Madara sul sedile passeggero dell'Explorer, lo avevano reclinato in modo che potesse stare steso.

Naruto lo aveva liberato del gilet tattico tagliandolo con il pugnale che lo stesso Madara gli aveva consegnato, altre armi erano apparse dalle tasche, un caricatore e una granata stordente.

Naruto tastava il petto di Madara, gli spasmi continuavano e gli stava scoppiando il cuore. Rantolava ancora attraverso la schiuma che aveva nella bocca, il respiro difficoltoso lo aveva reso cianotico. Abbassandogli il collo del maglione, Naruto aveva scorto quello che mai avrebbe voluto vedere. La cicatrice che sarebbe rimasta per sempre. Il Segno Maledetto. E quel bastardo glielo aveva iniettato nel collo con l'intenzione di ammazzarlo.

Al momento aveva l'aspetto di un'ustione fresca e rossa, poi sarebbe guarita lasciando la pelle ruvida e accartocciata.

Gli occhi di Madara avevano messo a fuoco Naruto per pochi secondi, il moro aveva accennato una risata deforme, poi le pupille erano scomparse di nuovo lasciando spazio al bianco.

"Orochimaru faceva sul serio, voleva eliminarlo" Naruto parlava a Sakura senza alzare lo sguardo da Madara, gli aveva scostato la frangia dal viso per saggiare la temperatura "Scotta, per prima cosa dobbiamo raffreddarlo. Ha detto che ci sono delle bottiglie d'acqua nel bagagliaio, prendile."

Sakura aveva ubbidito senza dire niente. Naruto sapeva che era in angoscia per Sasuke, lo era anche lui ma se glielo avesse confessato lei avrebbe perso la ragione di nuovo.

Naruto bagnava i capelli di Madara, poi il maglione nella zona del collo e dei polsi. Fortunatamente aveva un fisico forte, una persona più debole sarebbe stata già spacciata.

"Naruto, come sta?" la voce di Sasuke era arrivata prima della sua immagine.

"Sei vivo!" Sakura era saltata al collo del moro, ma lui l'aveva spinta via.

"Salite in macchina, non c'è tempo. Vi spiego strada facendo."

Naruto era un provetto pilota di moto ma non aveva mia toccato una macchina. Avrebbe avuto l'esame di teoria tra pochi giorni, si maledisse per la decisione di tenersi le guide per dopo. L'Explorer si era spento un paio di volte prima di partire sobbalzando a causa della marcia troppo alta.

Lo sterzo era talmente sensibile da trasmettere a Naruto l'impressione che avesse vita propria. Le ruote di destra avevano colpito un marciapiede, subito dopo fu il turno di quelle di sinistra visto il brusco cambio di direzione impresso dal biondo per compensare.

Anche il freno reagiva al minimo tocco, la brusca inchiodata aveva fatto volare Sakura sullo schienale del sedile di Naruto; il biondo, senza cintura, aveva rischiato di fracassarsi la faccia sul volante.

"Naruto, se non sai guidare fermati e chiama un'ambulanza" Sasuke protestava senza mollare il corpo di Madara, lo manteneva dalle ascelle per evitare che volasse dal sedile.

Hold onto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora